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Dove diavolo ero?
Cosa era successo?
L'ultima cosa che ricordavo era Steve Rogers, poi niente più.
Probabilmente ero svenuta.
Dopo quello, è come vedere delle foto sul proprio telefono la mattina dopo una potete sbornia. Immagini sfocate e ricordi sbiaditi di me che biascicavo o mugugnavo per le fitte alla spalla.

Iniziai a sentire le mani, i piedi e mano a mano anche tutto il resto del corpo.
Mi imposi di aprire gli occhi, e dopo un paio di tentativi, ci riuscii.
La luce non mi bruciò la retina, quindi dedussi che fosse notte.
Avevo un mal di testa abbastanza fastidioso, che mi prendeva i bulbi oculari e la parte superiore del cranio.
La spalla, invece, stava abbastanza bene.
Probabilmente grazie agli antidolorifici.

Studiai l'ambiente.
Era sicuramente un ospedale, a giudicare dai muri bianchi.
La stanza era spaziosa, con altri lettini occupati intorno a me.
Di fianco al mio letto, c'erano due sedie con sopra due esemplari di un Ivor selvatico e un angelico Steve Rogers, dormienti.
Sarà molto divertente quando si sveglieranno e si renderanno conto di aver dormito l'uno sulla spalla dell'altro.
Avrei voluto ridere a quel pensiero, se solo i rumori circostanti del monitor multiparametrico e delle gocce delle flebo, non mi stessero facendo scoppiare la testa.

Sarà figo avere dei sensi acuti, dicevano.

<Alla buon'ora!> esclamò sussurrando la signora affianco a me.
<Cosa?>.
<Finalmente ti sei svegliata, così ti posso fare i complimenti!> esclamò ancora. La guardai confusa.
<Mi scusi, per cosa?>.
<Ma come per cosa?! Per i due giovanotti che ti sono stati affianco per tutto questo tempo! Non ti hanno scattato gli occhi di dosso neanche un momento! Ad averceli due fidanzati così!> disse, e sorrisi divertita e un po' imbarazzata.
<Mi dispiace deluderla signora, ma non siamo fidanzati. Sono solo due amici> risposi.
<Oh, smettila di chiamarmi signora! Chiamami Rosa, e lasciatelo dire, ti stai perdendo un'esperienza!> commentò, facendomi ridere.
Purtroppo, la mia risata deve essere stata un po' troppo alta, perché il Capitano Rogers si svegliò di scatto, facendo perdere il cuscino ad Ivor, a cui cadde la testa.

<Sei sveglia!> esclamò il ragazzo russo.
<No Ivor, sono morta e questa è una mia apparizione in un tuo sogno> dissi ironica, facendogli alzare gli occhi al cielo.
<Come ti senti?> mi chiese sorridendo dolce il Capitano.
<Bene, se non fosse per questo terribile mal di testa> risposi facendo una pausa, per poi abbassare la voce, <Tutti questi rumori sono insopportabili> sussurrai, suscitando l'espressione confusa di Rogers.
<Quali rumori?>.
<Capitano Rogers, da quella missione in cui voi Avengers avete catturato Strucker, sono cambiate davvero tante cose> risposi.

Feci per alzarmi, anche se una fitta alla spalla mi fece storcere la bocca.
<No no no, aspetta. Dove credi di andare?  È notte fonda, e per giunta sei ancora debole> mi riprese Steve.
<Mi dispiace dirlo, ma ha ragione l'americano> concordò Ivor, guadagnandosi un'occhiataccia dal biondo in questione.
<Non se ne parla. Dobbiamo andarcene da qui, in un posto sicuro> controbattei.
<Perché? Che avete fatto?> disse Steve incrociando le braccia con sguardo serio.
Mi guardai intorno, per poi scuotere la testa.
<Va bene> il biondo sospirò, <Potete stare da me, almeno fino a quando non mi farete un po' di luce sulla situazione> finì con il tono utilizzato nelle missioni.

Dopo li feci uscire dalla stanza, così da andare a prendere le carte per dimettermi dall'ospedale, e nel frattempo indossai i miei vestiti, facendo attenzione alla spalla.
<Secondo me il biondino c'ha più fascino> commentò la signora Rosa.
<Signora Rosa->.
<Solo Rosa!>.
<...Rosa, le ho già detto che siamo solo amici> ribadii, e lei sollevò un sopracciglio.
<Cara ragazza innocente, le amicizie tra uomo e donna non esistono. Tanto meno se dall'altra parte c'è un principe come quello!>. Scossi la testa divertita, per poi andare verso l'uscita.
<Arrivederci Rosa>.
<Arrivederci bambina>.
<Solo Eileen va bene>.
<Allora arrivederci Eileen>. Le riservai un ultimo sorriso, per poi andarmene.

Chissà se Rosa avrà ragione.

It has always been You -Steve Rogers-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora