Capitolo 6

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Daichi's pov

I miei occhi seguono la schiena di Suga finché lui ed Asahi non escono dalla mia visuale.
《Effettivamente sembrava un po' giù》da voce ai miei pensieri il capitano, per poi girarsi verso di me.
《Daichi, tu ne sai qualcosa?》sobbalzo e scuoto la testa.
《N-no, mi dispiace》la sua espressione esprime in modo chiaro e tondo come questa situazione sia quantomeno inusuale.
E ha ragione.
Ma tutto quello che è successo è stato quantomeno inusuale.
Anche se è vero.
Non stavo così tanto tempo da solo dalle medie.
《Forza fannulloni, ricominciate a muovervi!》mi fa saltare in aria il coach.
Eseguo.

Suga torna solo diversi minuti dopo.
Non so se è così evidente anche per gli altri, ma è distrutto.
Mi fa quasi ridere l'ironia della scena.
Non dovrei essere io quello messo peggio?
Asahi continua a lanciarmi occhiate per tutto l'allenamento.
Lalza a malapena lo sguardo.

Com'era facilmente intuibile, circa un'ora dopo una mano mi si posa sulla spalla.
Finisco di indossare la maglietta di ricambio prima di girarmi.
《Daichi》mi chiama il nostro asso.
Anche lui ha già finito di cambiarsi.
《Possiamo parlare?》metto la felpa e annuisco.
Più per Asahi che per altro.
Ormai sono giorni che non parlo nemmeno con lui per colpa di tutta questa situazione.

Ci dà a malapena il tempo di fare cinque passi dalla porta chiusa dello spogliatoio prima di iniziare a parlare.
《Devi chiarire con Suga》mi scappa un sospiro contrariato.
《Sapevo che mi avresti detto una cosa del genere》alzo gli occhi al cielo.
《Beh, mi pare ovvio》mi riprende subito.
Punta lo sguardo nel mio.
《Non hai più cinque anni, Daichi. Puoi chiarire le cose come una persona adulta》

Non riesco a trattenere un verso scocciato.
《Se è per questo anche lui》gli faccio notare.
《Fino a prova contraria quello che si rifiuta di parlarci sei tu》mi incolpa.
Lo guardo male.
Ne ho tutti i motivi.

Fa passare qualche secondo di silenzio prima di emettere un piccolo sospiro.
《Non devi per forza perdonarlo》la sua voce è molto bassa.
《Ma ti prego, prova almeno a chiarire. Non perderlo》fa tornare gli occhi nei miei.
Sono pesanti e tristi.
Mi posa una mano su una spalla.
《Tu che ne hai ancora la possibilità》

Sento il cuore salire in gola.
Il mio sguardo scappa a terra.
《Ci devo riflettere》concedo.
Sembra abbastanza.
La sua mano lascia la presa.
Anche il sorriso che mi lancia è pieno di tristezza.
Per colpa mia, per colpa nostra, lui sta male.
Ancora.
Cazzo.
Lo sento allontanarsi.
《Sai sempre dove trovarci》non oso ancora alzare gli occhi.
Anche perché quando lo faccio lo vedo abbracciare Sugawara.
Mi sale una fitta su per lo stomaco mentre mi allontano.

Anche oggi la strada verso casa è silenziosa e al contempo piena di pensieri.
Non sono abituato.
Di solito questo percorso è pieno di racconti di Asahi o parole di Suga.
Non avevo mai notato prima quanto il silenzio potesse essere opprimente.
Come al contempo ti schiacci e ti lasci completamente solo.
Cerco il più possibile di ignorare questa sensazione mentre quasi corro verso casa.

Appena arrivato cambio le scarpe forse fin troppo di fretta, lanciandole da qualche parte lontano dai miei occhi.
Mi muovo a passo spedito verso la mia stanza.
《Daichi, sei arrivato. È pronto a tavola》sento mentre supero la cucina.
È mio padre.
Non mi fermo nemmeno.
Tanto il mio stomaco sembra annodato in questo momento.
《Non ho molta fame, e poi ho parecchio da studiare per gli esami》mi invento sul momento.
《Sei sicuro?》mi chiudo la porta alle spalle.
Sento mia mamma borbottare qualcosa dalla cucina.
Non mi interessa.

Mi lancio sul letto, guardando il telefono.
Sospiro stanco.
Poi cerco di perdermi su internet.
E ci riesco.
Riesco a non pensare per qualche minuto.
Poi vedo un video particolarmente carino.
"Mandiamolo a Suga e Asahi" è il mio primo pensiero.
E il secondo è una nuova fitta allo stomaco.

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora