Capitolo 33

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Suga's pov

Mi muovo per lo spogliatoio come in trance.
Sbatto contro il mobile mentre mi spoglio e contro il mio borsone mentre mi rivesto.
L'ansia mi mangia dentro da questa mattina, e ormai non ne posso più.
Oggi praticamente non ero presente da nessuna parte.
《Suga?》e infatti salto in aria quando mi chiamano.
Maledizione a tutto.
《S-si!?》

Daichi mi guarda leggermente preoccupato.
《Hai la maglietta al contrario》
Mi porto una mano al colletto, sentendo l'etichetta.
《Oh》la giro velocemente sotto il suo sguardo.
《Dammi un attimo e sono pronta》mi scappa.
E poi mi mordo la lingua.
Fai attenzione a non usare il femminile dove possono sentirti, deficiente.

《Tutto okay?》mi chiede piano.
Mi metto la felpa e gli mando un chiarissimo sguardo da "ne parliamo fuori".
Anche Asahi viene aggiunto alla chat ottica e nel giro di qualche minuto siamo tutti e tre per strada.
《Sto morendo d'ansia》è la prima cosa che dico.
Il primo commento che mi permetto di fare ad alta voce.
《Mia madre non si è fatta sentire completamente》
《E ormai l'ha letta la lettera》le mie mani tremano forse un po' troppo.
《Per forza》
《E se torno a casa e mi butta fuori?》

Il mio sproloquio sempre più tendente al disperato viene bloccato da una carezza del mio ragazzo.
《Andrà tutto bene》sussurra piano.
Come fosse un segreto.
Come fosse certo.
《In caso ti chiamo》emetto.
Quello sorride e alza un sopracciglio.
Riesco a farmi contagiare.
《Non mi chiamerai comunque?》domanda.
Cerco di ridacchiare.
《Non ci voglio pensare》

Mi scappa quindi un sospiro, terminato il quale mi giro verso Asahi.
《Se sopravvivo domani spunto da te per festeggiare》decido.
Quello alza gli occhi al cielo.
《Mi lamenterei della tua tendenza a scoccare l'intero negozio, ma questa volta ci sto》sorride.
《Ci sarà da festeggiare》
《O da mettersi a cercare un nuovo tetto per la mia testolina》aggiungo.
Quello mi guarda tra l'arreso e il preoccupato per me.
《Concentriamoci sull'opzione festeggiamenti》sono daccordo ragazzone, sono d'accordo.

《In bocca al lupo》si premura di dirmi primo.
Riesco a sorride di nuovo.
《Non ho mai capito se in questi casi si debba dire grazie o crepi》ridacchio.
《Nel dubbio entrambi》
E la mia risposta fa sorridere anche lui.
《Fammi sapere, d'accordo?》
《Ovvio》

La strada a quel punto si divide, costringendo l'asso a salutarci.
Non prima di avermi rassicurato e abbracciato un'ultima volta.
Gliene sono grato.
Ho bisogno di tutto il coraggio che riuscirò a racimolare nei prossimi dieci minuti per superare la porta di casa.
Daichi mi prende per mano e non mi lascia più finché non la raggiungiamo.
Grazie.
《Ci sei?》mormora appena vediamo la nostra meta.
Ho cambiato idea.

《Posso ancora scappare?》provo, scatenando un sorrisino sul viso del mio accompagnatore.
Mi tiene stretta mentre ricomincio a tremare.
《Asahi sta già organizzando la festa, non possiamo mica rimandare》e mi abbraccia.
Mi aggrappo a lui come fosse l'unica cosa a tenermi a galla durante una tempesta.
Emetto un ennesimo rotto sospiro.
《Ho paura》riesco ad ammettere.
Lo sento iniziare a lasciare piccoli baci e carezze sui miei capelli.
Come cazzo fa a farmi innamorare sempre più di lui?
Non lo pensavo più possibile.

《Andrà tutto bene》mi sussurra tra un bacio e l'altro fin troppo vicino all'orecchio, la mia pelle che arrossisce immediatamente.
Ma almeno smetto per un attimo di tremare.
《Io ci sarò in ogni caso》mi rassicura ancora.
Stringo le mie mani con le sue.
Devo entrare.
Si sta facendo tardi.
Me lo avvicino e poggio le mie labbra sulle sue per qualche secondo.
《Augurami buona fortuna》provo a sembrare sicuro.
Non lo sono.
Non lo sono per niente.
《Lo sto già facendo》mi sorride.
Ti... amo.
Ti amo.
Ti amo.
Cazzo.
Lo lascio andare del tutto controvoglia.
《A domani》

Si allontana solo quando entro definitivamente a casa.
E lì ritorna sia il panico che il tremore.
Mamma è qui.
Ci sono le sue scarpe.
《Sono a casa!》riesco a dire quasi normalmente.
Ottimo risultato.
Poi lei entra nel mio campo visivo.
《E-ehilà mamma》non altrettanto ottimo risultato.
《Immagino tu abbia letto la-》ma non mi lascia parlare.
Mi salta addosso e mi abbraccia stretto.
Sto trattenendo il respiro, non riesco nemmeno a capire se per la pressione o per l'ansia.

《Va tutto bene》e li mi spezzo.
Tutto lo stress mi ricade addosso.
Sento le gambe come gelatina.
《Sei mio figlio. Ti amo in qualunque caso》e scoppio a piangere.
Le vie respiratorie si riempiono di lacrime e non riesco a trovare spazio per l'aria, ma quasi non mi importa.
Mamma mi tiene stretto e io singhiozzo tra le sue braccia.
La sento darmi piccole carezze tra i capelli.
Quasi peggiorano la situazione.
《Tranquillo, è tutto okay》mormora sulla mia testa.
Mi dà tutto il tempo di cui ho bisogno per sfogarmi, non lasciandomi mai nel mentre.

Appena riesco a calmarmi sento la gola secca e gli occhi bruciare.
Ma sinceramente va bene così.
Mi prende quindi il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime e dedicandomi un piccolo sorriso.
《È un brutto momento per dirti che me lo aspettavo?》prova ad alleggerire la tensione.
Ci riesce.
Sorrido.
《F-forse》
Mi tiene ancora vicino a sé.
《Sei felice?》non pensavo di poterlo essere per una cosa del genere.
Sono al settimo cielo e forse anche oltre.

Annuisco.
Lei sorride ancora.
《E allora lo sono anche io》
《E poi non è che questo mi impedisca di avere nipotini, ci sono sempre Hiroki e un sacco di nuove tecnologie》arrossisco e faccio per allontanarmi, ma lei me lo impedisce ridendo.
《Mi sembra presto per pensarci》la richiamo comunque.
E, anche se sto facendo di tutto per non farglielo vedere, forse un po' divertito sono anche io.
《Per una mamma non lo è mai》

La sento quindi carezzarmi ancora le guance, spostando finalmente i capelli bagnati dietro le orecchie.
《C'è altro che mi devi dire?》mi fissa negli occhi.
C'è qualcosa che vuole detto.
Ingoio a vuoto.
Che non sono un ragazzo.
Il mio primo pensiero.
Il secondo è tremare.
No.
Non ancora.
Che ho un ragazzo.
Si.
Chi è quel ragazzo.
《Sto con Daichi?》la gola secca mi rende leggermente difficile queste parole.
O forse è l'ansia.
O i sensi di colpa.

Quella mi guarda un altro paio di istanti, per poi alzare divertita gli occhi al cielo.
《Diciamo che potevamo intuirlo》sorride ancora.
《Come farà Asahi con voi adesso?》
《Ce la può fare》ridacchio.
Pausa.
Mamma mi abbraccia stretto un'altra volta.
《Ne parlo io con papà?》propone.
Fare questa cosa di nuovo o lasciare a lei il compito?
Non mi sembra una scelta tanto complicata.
Annuisco.

《Che pensi che dirà?》sussurro comunque.
E mamma mi dà una carezza.
《Amore, non per rendere questo momento meno importante, ma è da un pezzo che io e tuo padre parlavamo della possibilità che tu fossi gay》sgrano gli occhi e la guardo come un cerbiatto davanti ai fari di una macchina.
《Mamma!》la voce mi esce leggermente più acuta di quanto sia socialmente accettabile.
E l'antipatica ride.

Abbasso imbarazzato gli occhi.
《Era davvero così evidente?》
《Non penso che un bambino etero da piccolo avrebbe voluto fare il ruolo della mamma nel gioco della famiglia arditamente come te》il mio stomaco si ribalta.
Già da piccola...?
《Davvero?》mi scappa dalle labbra infatti.
Lei sorride come una che la sa lunga.
《Nè sposare un tuo compagnetto d'asilo se è per questo》mi prende in giro ancora.

Sgrano di nuovo gli occhi.
Probabilmente sbianco anche un pochino.
Alla faccia.
Come ho fatto a non rendermi conto di essere gay fino alle medie se era questo che facevo a cinque anni?
《Volevo... aspetta, chi volevo sposare!?》e quella ride, per poi iniziare a trascinarmi verso il vecchio baule all'angolo del salotto.
《Ora esco l'album delle foto e te lo faccio vedere. Dubito tu possa ricordarlo》


Angoletto dell'author

Buongiorno
Sto morendo di sonno ma sto facendo un workshop con l'uni
Molto divertente
Ditemi se notate errori (spero di no eh) (ma se succede) (ecco) (avvisatemi plz) (sono davanti al computer da troppo)
Come va il nuovo giorno di pubblicazione?
Ieri volevo ricordarlo, ma poi
Ero a lezione
Quindi
Ehm
Potrebbe essermi sfuggito di mente
Sorry ahahha x)

Vabbè
Nient'altro
Sono stanco
Buona giornatah

~Ash

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora