Capitolo 13

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Daichi's pov

Guardo gli occhi di Suga sgranare dalla paura.
《OI STRONZO ESCI FUORI DA LÌ》la voce di Naoto lo fa tremare fino a crollare a terra.
《LO SO CHE SEI QUA DENTRO》e fa tremare anche me, ma di rabbia.
Non posso e soprattutto non voglio vederlo in queste condizioni.
Stringo i pugni ed esco dalla stanza.

Mentre scendo le scale sento gli occhi del nuovo arrivato squadrarmi dalla testa ai piedi.
《Vattene tu, non sei il bastardo che cerco》mi abbaia contro appena lo raggiungo.
《Vedi di fare lo stesso allora》la mia voce è ferma e bassa.
Sangue freddo Daichi, non puoi abbassarti al suo livello.
《Oh, sei qui per proteggere la puttana?》il sorriso che mette su mina velocemente i miei propositi.

Faccio un passo verso di lui.
《Non osare mai più chiamarlo così》emetto a denti stretti.
Seriamente, non ho mai avuto così tanta voglia di prendere a pugni qualcuno.
Quello sorride ancora, per poi girarsi verso lo spogliatoio.
《Che carino, ti sei fatto il cane da guardia!?》urla.
Fermo a stento le mani.
Fa quindi tornare il suo sguardo verso di me.
《E tu saresti? Credo di averti già visto qualche volta》quest'aria di superiorità mi sta dando su i nervi.

《Sono il suo ragazzo》chiarisco.
Quello ride.
《Veloce a sostituirmi, vedo》si gira nuovamente verso lo spogliatoio, inziando ad urlare.
《PROPRIO COME UNA PUTTANA INSOMMA》
Mi mordo la lingua e stringo i pugni per non saltargli addosso tempo zero.
Mi limito ad avvicinarmi a lui e a prenderlo per il colletto, allontanando il suo sguardo da dove si trova Suga.
《È con me che stai parlando, lascialo fuori》sibilo.
Il bastardo però ci mette poco a riprendersi, sghignazzando ancora.

《Col cazzo》esclama.
《Quello è venuto da me quando voleva essere scopato e io l'ho accontentato》da vicino la sua faccia è ancora più odiosa.
《Non vedo perché non dovrebbe ricambiare il favore》stento a mantenere la presa ferma, tanta è la rabbia che ho in corpo.
《Sei una persona di merda》credo di avere su un'espressione schifata.
Non sembra colpirlo particolarmente.

《Non mi è mai sembrato contrario quando lo fottevo》sorride.
《Così carino, gemeva e si dimenava come una troia》il mio sguardo si fa d'odio puro.
《Avresti dovuto ved-!》e a quel punto non mi trattengo più, piantandogli un pugno a piena forza sul naso.
Non sono una persona violenta.
Davvero, non lo sono.
Ma il rumore dell'impatto e dei suoi versi di paura sono stati decisamente appaganti.

Nel colpirlo ho lasciato la presa sulla maglietta, così ora il bastardo si ritrova a terra a sanguinare.
Faccio un passo verso di lui.
E stavolta lo vedo arretrare.
《Non osare farti vedere o sentire mai più》sibilo.
Mi abbasso al suo livello.
《Se scopro che hai anche solo mandato qualcuno a parlargli potrei non essere così gentile》non penso di aver mai usato un tono del genere.
Non mi piace.
Ma per questo stronzo è pure poco.
《Hai capito?》lo stronzo in questione annuisce e, con palese e soddisfacente fatica, si rialza e scappa via.
Le sue occhiatacce non rendono altrettanto con mezza faccia piena di sangue.

Appena lo vedo sparire corro nello spogliatoio.
La prima cosa che vedo è Suga a terra, occhi pieni di lacrime e corpo scosso dai singhiozzi.
Fa male.
Asahi mi raggiunge, portandomi una mano sulla spalla.
《Lo lascio a te》annuisco.
Lui esce.

Appena sento la porta chiudersi dietro di me mi lancio sul ragazzo ancora a terra.
《Suga》lo chiamo.
Il suo respiro è decisamente troppo veloce e affannato.
《Suga, mi senti?》riprovo.
Lo vedo finalmente annuire un poco.
Porto le braccia a stringerlo a me.
Non molto, non voglio soffocarlo, ma quello che basta per ricordargli che sono qui.
Che non è da solo.

Poso anche una mano tra i suoi capelli, inziando a carezzarli piano.
《È andato via. Non tornerà》sussurro.
I suoi singhiozzi si fanno più forti.
Ora è lui a tenermi stretto, così stretto che mi vedo costretto a ricambiare con la stessa forza.
《Shh, tranquillo》cerco di rassicurarlo piano.
《Non c'è più》

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora