Capitolo 40

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Daichi's pov

Apro gli occhi estremamente di malavoglia e solo perché quella maledetta di mia madre ha spostato le piante nel giardino davanti alla mia finestra e ora mi entra la luce dritta negli occhi.
Fanculo a lei e alla mia tenda inutile.

Direi che mi sono svegliato con estremo spirito natalizio quest'anno, non c'è che dire.
Mi costringo ad uscire un braccio dal letto e recuperare quantomeno il telefono per fare gli auguri a Koushi che, a giudicare dall'ultimo accesso, sta decisamente ancora dormendo.
Sul mio viso nasce un sorriso spontaneo mentre lo immagino.
Sorriso che purtroppo scema appena metto piede fuori da camera mia.

La prima che vedo è mia madre, seduta in cucina a fare solo lei sa cosa.
Nemmeno mi avvicino.
Farle gli auguri sarebbe assolutamente inutile, quindi fanculo.
Cerco con lo sguardo papà, trovandolo in un angolo della stessa stanza intento a leggere qualcosa sul computer mentre sorseggia caffè.
Mi avvicino, lui mi nota e mette tutto da parte.
Riesco comunque a sbirciare, e ad occhio e croce sono cose di lavoro.
Anche oggi, davvero?
《Buon Natale》emetto.
Lui mi sorride.
《Buon Natale》

《Che programmi hai per oggi?》mi chiede, per poi finire il caffè e posare la tazza sul tavolo.
《Questa sera sono da Asahi》gli ricordo.
《Voi?》
Ma non ha nemmeno il tempo di aprire bocca che lo fa mia madre.
《Caro, che ne diresti di un viaggio?》ci giriamo verso di lei in sincro.
《C-cosa?》emette l'uomo, rispecchiando molto bene anche la mia confusione.
Che c'entra?

《Che ne diresti di passare il Capodanno a Kyoto? Sono anni che lo dici》ma ho solo iniziato a notarlo ora o ha sempre avuto questa faccia da cazzo?
《E perché proprio adesso?》si riprende papà.

《Perchè no? Abbiamo lavorato entrambi molto quest'anno》alza le spalle.
La vedo molto male.
《E poi in due non dovrebbe costare molto, non trovi?》infatti.
Per un attimo ci avevo quasi sperato, però...
Stringo i pugni e mi mordo la lingua.
Devo smettere di farlo.

Mio padre si alza finalmente in piedi.
《Siamo in tre》
《Oh, non credo. Con chi altro dovremmo partire dopotutto?》quella nemmeno mi guarda, ma lo so che sta studiando la mia reazione con la coda dell'occhio, quel cazzo di sorriso non me la conta giusta.
Questa situazione sta sinceramente iniziando a stancarmi.
Mi avvicino e mi appoggio con le mani sul tavolo, proprio accanto a lei che si rifiuta ancora di accreditare la mia presenza.

《Fossi in te ci andrei, papà》inizio.
Quello mi guarda strano.
Io sorrido.
《Sai com'è, così quel frocio di suo figlio potrebbe avere tutta la casa libera per starci con il suo ragazzo》
E quella sobbalza, per poi girarsi di scatto verso di me.
《Non osare!》mi urla addosso.
Il mio sorriso cresce mentre sbatto le mani sul tavolo.
《Ma allora mi senti!》
Quella sobbalza per il rumore.
Io la guardo qualche istante, per poi sospirare e spostarmi verso la porta.
《Fai quello che vuoi》mormoro.
《Ma mentre ci sei approfittane per andartene a fanculo》
Mi chiudo la porta alle spalle mentre papà fa per seguirmi.
《Daichi!》

Mi chiudo, come ormai è norma, nella mia stanza e, come ormai è altrettanto norma, un genitore casuale viene a bussare nel giro di qualche minuto.
Lo faccio entrare, per poi tornare senza nemmeno guardarlo a sedermi sul mio letto.
Non lo lascio nemmeno aprire bocca.
《Lo so, anche se tutta questa situazione è un casino non devo parlarle così, se faccio in questo modo mi abbasso al suo livello, non risolvo niente e rendo solo tutto più complicato》ripeto come un copione, per poi sospirare sconfitto e alzare un poco gli occhi verso di lui.
Il mio tono diventa anche più sconfitto e stanco di quello precedente.
《Davvero, come fai ancora a stare con lei?》

Lui non risponde.
Non lo fa mai a questa domanda.
Emetto un ennesimo sbuffo d'aria.
《A pranzo siete da nonna, giusto?》chiedo piano.
Papà apre finalmente la bocca.
《Siamo》e quello che dice non mi piace particolarmente.
《Vuole vederti》
Lo guardo qualche secondo, per poi abbassare le spalle.
《Inevitabile, vero?》quello annuisce.
《Ti prego, almeno tu fai la persona responsabile》
Fa quasi pena.

Sbuffo.
《Tra quanto partiamo?》lo faccio per la nonna.
E in caso un pochino per lui.
Sicuramente non per mantenere la facciata della mamma.
Lei può andare a farsi fottere.
《Un'ora》mi dice.
Guardo l'orologio e mi alzo, raggiungendo la porta in direzione bagno.
《Vado a sistemarmi》

☆☆☆

Il salotto di casa Azumane quel pomeriggio è stranamente abitato.
Trovo una ragazza conosciuta sdraiata in modo stanco contro uno dei cuscini.
Appena mi vede le faccio un cenno di saluto.
《Ciao Wakumi》e lei abbassa un attimo il telefono per rispondermi.
《Eilà》
Lo considero un miglioramento rispetto alle ultime volte.
Di solito nemmeno alza lo sguardo.
《Asahi?》le chiedo.
E quella abbassa gli occhi.
《Sta discutendo con Yumi》
《Oh》mi scappa.
Lei annuisce con un'espressione palesemente amara.
《Vuoi qualcosa nel frattempo?》prova a distrarmi.
Annuisco.

Appena lei esce però scende abbastanza silenzio da sentire qualche voce provenire dalla stanza qui vicino.
Forse non hanno chiuso bene la porta.
《...vai da lui》non sto origliando, okay?
È... ascolto passivo involontario.
E quella che riconosco immediatamente come Yumi mi sembra triste come rare volte è stata.
《Cavolo, mi credi così stupida? Potrai ingannare te stesso, ma non me》il ragazzo non risponde.
O forse lo fa troppo piano.

《Cazzo, Asahi, meriti anche tu di essere felice!》lo riprende quasi arrabbiata lei.
Forse lo spinge.
Forse piange.
《Quindi tra noi è finita?》sono le prime parole che sento da parte del minore.
Sta spezzando il cuore a me, ho paura di cosa stia facendo a quella povera ragazza.
《Tra noi non è mai nemmeno davvero cominciata》la sento a stento.
《E lo so che lo sai anche tu》

Poi sento una risatina.
Una amara e dolorosa anche da dietro un muro.
《Tranquillo, non ti libererai di me tanto facilmente》gli promette.
《Forse non subito, ma tornerò a romperti i coglioni》
Asahi forse sorride.
《Ti aspetto》
Sono sicuro che lo faccia anche lei.
《Grazie》
E la porta si apre.

Sento e poi vedo la bionda muoversi verso l'uscita della casa, ma nel farlo passa davanti a dove mi trovo io.
《Oh, D-Daichi! Quando sei arrivato?》sobbalza.
Non farle capire che hai sentito.
Non ha bisogno di questa consapevolezza al momento.
《Giusto qualche minuto fa. Mi ha fatto entrare Wakumi》le dico, per poi guardarla un attimo.
《Tu vai via?》
Annuisce.
《Già. Ve lo lascio》è una brava attrice.
Se non l'avessi sentita forse ora non crederei a quello che è successo.

Lei ispeziona con gli occhi la stanza in cui mi trovo.
《A proposito, Sugawara dov'è?》e, nemmeno a farlo apposta, il campanello suona.
《Oh. L'ho chiamato》ridacchia, approfittando della cosa per raggiungere la porta.

《Eilà!》si annuncia subito la grigia.
Asahi arriva dal fondo del corridoio con gli occhi gonfi di lacrime non ancora versate.
Il sorriso delle ragazze scema.
《Io vi saluto. Buon Natale》è l'ultima cosa che dice piano Yumi, guardando l'altro negli occhi.
《Buon Natale》sussurra lui.
E la porta si chiude.

Suga mi guarda confusa.
《Che è successo?》mi sussurra all'orecchio.
《Si sono lasciati, credo》ricambio.
《Oh》e raggiungiamo l'asso.
Quello ha preso il telefono tra le mani.
Una notifica non ancora letta svetta sullo schermo.
《Nishinoya mi ha risposto》gli occhi si gonfiano ancora di più e noi due corriamo ad abbracciarlo.


Angoletto dell'author

...
BENE SIGNORI, PROGRESSO PER L'ASANO-OOOOOOOOO
...
Scusate il ritardo, sto partendo per un'uscita con gli scout e mi ero persa a fare lo zaino
Intanto ecco a voi il capitolo
Poi mentre sono sul treno per scoutopolis lo correggo meglio
Buona giornata
Ciau

~Ash

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora