Capitolo 44

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Suga's pov

Il mio tranquillo e rilassato pomeriggio viene interrotto da un rompipalle che si infiltra in camera mia mentre sono troppo lontano dalla porta per fermarlo.
《Kou!》
Alzo gli occhi e poi li porto su mio fratello.
Il mio cellulare finisce al mio fianco sul letto, il video che stavo vedendo in pausa.
《Che vuoi?》sbuffo.
《È il tuo turno di buttare la spazzatura》mi ricorda.
《E se mamma torna prima che sia fuori si incazza》

Lo guardo male.
《Sei in piedi》gli faccio notare.
E quello mi manda beatamente a fanculo.
《Col cazzo che vado al posto tuo》mette subito in chiaro.
《Muoviti sfaticato》
Che due palle.
《Sono appena tornata dall'allenamento》provo, ma quello semplicemente alza gli occhi al cielo.
《E ora ti alzi ed esci di nuovo》

Gli faccio una linguaccia.
《Sei inutile》chiarisco, ma mi costringo comunque a mettermi in piedi.
《Anche tu, tranqui》ricambia con tanto amore.
《Vado a dormire》mi fa sapere mentre torna nella sua stanza.
《Fai quello che vuoi》sbotto.
Quello mi manda a fanculo di nuovo e si chiude nella sua camera.

《Che palle》sbuffo.
Recupero con pochissima voglia la spazzatura nella mia stanza e vado a prendere quella in cucina, per poi portarla fuori.
La missione sfianca il nostro eroe, ma ne esce vincitore.
E dato che c'è nella strada di ritorno ruba due biscotti dal pacco preferito di quello stronzo di suo fratello e li mangia con estrema contentezza.
Questi sono i doveri regali che gli sono stati imposti.

Ridacchio al pensiero e faccio per tornare tranquillo nella mia stanza, ma a metà corridoio i miei piani di relax per il pomeriggio vengono infranti.
I miei occhi cadono dentro la stanza da letto dei miei, il ferro da stiro rimasto in mezzo ai piedi.
E su di esso, lasciata a metà per un impegno che mamma aveva dimenticato, c'è la mia gonna.
Vado nel panico.

Beatamente e totalmente, la mia mente inizia ad urlare mentre l'ansia mi prende a pugni lo stomaco.
Il mio respiro accelera e la mia mente corre cercando di capire come cazzo sia finita lì.
Cosa starà pensando mamma.
Cosa succederà ora.
Mi chiudo velocemente in camera mia e le mie gambe cedono, facendomi affondare nel letto.
Il mio respiro si accorcia pericolosamente.
Il nodo che mi si stringe in gola rende acquisire ossigeno sempre più difficile e faticoso.

Cerco a tentoni il telefono mentre la mia vista si annebbia di lacrime.
《Pronto?》sento rispondere velocemente dall'altro lato, insieme ad una porta chiusa poco distante.
《Daichi》lo chiamo cercando di fare calmare il mio corpo nel mentre.
《Che succede?》si preoccupa.
Faccio per aprire la bocca, ma la sua voce mi blocca.
《Che vuoi!?》si è allontanato dal microfono del suo cellulare, ma sobbalzo comunque per il volume e la rabbia contenuta nella sua voce.
《Ci sono due bagni in questa casa, perché casualmente devi entrare proprio in questo adesso!?》

Non sento la risposta, sempre se ce n'è stata una, ma mi arriva piuttosto un sospiro stanco da parte del mio ragazzo.
《Scusa, ultimamente è anche peggio del solito》dice piano, cercando di calmare i suoi nervi e riportando l'attenzione su di me.
《Tutto okay?》
Abbasso la testa.
《Mamma ha trovato la mia gonna》sento il panico crescere di nuovo nel mio stomaco.

《Ma come?》
Abbasso lo sguardo.
《Non lo so!》tutto sta diventando di nuovo confuso e spaventoso.
《Non è che l'hai lasciata in giro?》gli lancio un'occhiataccia a distanza.
《Non sono così stupido!》sbotto alterato.
Quello forse alza gli occhi al cielo.
Non lo so.
Non dovrei pensare male di lui.
Ma ora mi viene automatico.
《Era solo un'ipotesi, calmo》

《E ora che cazzo le dico!?》mi agito ancora di più io.
Creo e scarto ipotesi, creo e scarto, ma niente sembra sensato.
Il respiro si accorcia pericolosamente.
《Che è della ragazza di tuo fratello?》mi propone senza davvero ragionarci su.
《È di mia madre la gonna》lo stronco stizzito.
《Se la voleva provare?》ancora sto tono di merda.
《E dove l'avrebbe trovata!?》

《Ma che ne so, inventati qualcosa. E tu smettila di rompere! Quando cazzo torna papà!?》la sua voce sale ancora quando torna a parlare con sua madre.
Il mio cuore accelera.
《Non è colpa mia se non sono bravo come te a dire stronzate ai miei!》sbotto quindi.
《E allora digli la verità》sputa fuori.

《Ma vaffanculo Daichi》esplodo a quel punto.
Capisco tutto, ma vaffanculo.
《Avevo solo bisogno di un supporto! Ma a quanto pare ho cercato nel posto sbagliato》proseguo nella rabbia del momento.
《Tornerò a vedermela per i cazzi miei, ti ringrazio》
Lui però, forse per la prima volta da quando lo conosco, non ha intenzione di lasciare a qualcun altro l'ultima parola.

《Ma che cazzo ti devo dire!?》
Sobbalzo.
《Non so come risolverla questa, più di così non so che fare!》la sua voce si alza contro di me e io mi blocco.
《Quindi non lo so, se ti senti così tanto più bravo veditela solo!》mi blocco e smetto di respirare, il cuore così forte che quasi mi assorda.
Un sentimento che non voglio accettare emerge dalle mie viscere.
Paura.

Lo sento respirare nel tentativo di calmarsi.
Attende risposta.
Ma io sto tremando troppo per essere capace di fornirgliela.
La mia mente si riempie di flashback e il nodo alla gola si stringe sempre più.

《Sei ancora lì?》si preoccupa dopo qualche altro secondo.
《Okay》la prima lacrima riga il mio viso, venendo presto seguita da molte altre.
《Che s-》prova, ma stavolta sono io a bloccare lui.
《Faccio solo》faccio fatica a parlare senza singhiozzare nel mezzo delle parole.
《Ci vediamo a scuola》
《Sug-》tenta ancora, ma io non lo ascolto.
《Ciao》e stacco il telefono.

Crollo in posizione fetale sul mio letto e inizio ufficialmente a singhiozzare.
Lacrime e lacrime e lacrime riempiono il mio viso per minuti interi.
L'aria manca e la testa è leggera.
Distruggo tutto quello che tocco.
Stava andando troppo bene.
Me lo merito.
Sto distruggendo tutto.
Era troppo chiedere di essere una persona normale?

Sento a malapena la porta aprirsi.
《Koushi, tutto okay!?》trattengo il respiro e cerco di smettere di piangere.
《M-mamma》la manica passata sugli occhi ha lasciato dietro un'irritazione fastidiosa.
《Si》mi dice piano lei, portandosi al mio fianco.
Con non poca fatica mi metto seduto e cerco un fazzoletto per asciugarmi il naso.

《Quando sei tornata?》riesco a chiederle qualche momento dopo.
《Ora...》mi carezza i capelli lei, per poi guardarmi negli occhi.
《Sicuro che vada tutto bene?》li abbasso subito.
《Non mi va di parlarne》mormoro.
Lei si prende qualche attimo di silenzio.
《Okay》decide alla fine.
Prende le mie mani tra le sue.
Non mi ero resa conto che le mie fossero così fredde.

《È un problema da tè o da cioccolata calda?》si informa.
Torno finalmente a guardarla, lievemente divertito.
《Cioccolata》decido.
《Allora è serio》mi strappa un sorriso.
《Vado a fartela, ci stai?》non so come farei senza di lei.
《Faccio io》sussurro.
《Sicuro?》mi carezza di nuovo il viso.
Annuisco.

Lei fa lo stesso e si avvicina alla porta.
Prima di superarla però sospira e si gira un ultima volta verso di me.
《Se ti venisse voglia di parlare...》sussurra.
Il mio cuore perde un battito.
Devo farlo.
《Sai dove trovarmi》


Angoletto dell'author

...
Upz
Sorry

...che poi è stato un parto sto capitolo, oh
La prima bozza non rendeva giustizia a Daichi
E sono rimasto bloccato un secolo
Alla fine ho detto
Fanculo
Riscritta da capo
E ora è meglio (?)
Già
Il mio processo creativo è sempre molto sensato
Ma non pensiamoci ora

Ora pensiamo al fatto che un'amica che dovrei vedere oggi pomeriggio non risponde (mi sa che dorme) e domani parto per tornare a Roma (qwq) e devo ancora convincermi a fare la valigia
Se mi conosco finirò per farla stanotte
Vabbè
Lo scoprirete venerdì

Detto ciò
Io e il mio mal di gola vi salutiamo
Ciauu

~Ash

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora