Capitolo 47

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Suga's pov

Cammino verso scuola mogio e con la testa bassa.
Sto ripetendo più o meno ininterrottamente da ieri sera ipotesi e ipotesi del discorso di scuse che voglio fare a Daichi, e ancora nessuno mi sembra quello giusto.
Nessuno fa sentire abbastanza quanto cazzo detesti le mie reazioni e quanto io lo ami.

Sto per girare l'angolo e presenziare davanti al cancello della scuola (dove Asahi mi sta aspettando) quando lo sento invece chiamare qualcun altro.
《Daichi!》più per istinto che per altro il mio cuore accelera e mi appiattisco contro il muro.
《Hai visto Suga? È in ritardo》la voce del mio ragazzo fa trapelare una lieve agitazione.
Quanto cazzo mi sento in colpa.
《No》è la risposta dell'asso.
Di riflesso mi nascondo un po' di più.

Segue qualche momento di silenzio.
《È successo qualcosa. Perché io non ne so niente?》la voce del più alto viene seguita da un lieve sospiro dell'altro.
《Non è niente di che》dice piano.
《Ho intenzione di risolvere entro oggi》
Il mio cuore accelera per il sollievo.
E infatti detto questo prendo un respiro profondo ed esco dal mio nascondiglio.
L'attenzione dei due presenti si calamita subito su di me.

Mi avvicino al mio ragazzo senza dirgli una parola, anche se i nostri occhi stanno gia facendo una delle nostre più lunghe conversazioni.
《Vi lascio soli》si dilegua velocemente Asahi.
《Grazie》mormoro io, portando finalmente lo sguardo su di lui.
《Poi mi raccontate tutto》si premura di sottolineare.
Sorrido mentre si allontana.
《Ovviamente》

《Koushi》la mia attenzione torna sul mio ragazzo.
《Ehi...》sussurro a mia volta, per poi prendere un respiro profondo.
《Devo-》ci ritroviamo a dire nello stesso momento.
Ci guardiamo un attimo e ci scappa una risata.
Ne avevo bisogno.
La tensione che avevo accumulato nelle spalle finalmente accenna a diminuire.
Lo prendo per mano.
《Entriamo?》
Annuisce e mi segue.
Pessima mossa.

Lo trascino verso l'ingresso, superando molto velocemente la nostra classe e dirigendomi verso le scale in fondo al corridoio.
《Dove stiamo andando?》chiede giustamente lui appena superiamo quello che ad occhio e croce è un nostro compagno di classe.
Continuo a camminare spedita.
《In un bagno dove possiamo parlare senza troppi spettatori》

La mia stanza preferita di questo piano della scuola è il bagno dell'aula di arte.
Ha tutti i gabinetti inutilizzabili e la scuola non li ha ancora sistemati (probabilmente perché nemmeno sa che bisogna farlo), così viene usato solo per i lavandini.
Leggasi: nessuno lo usa davvero.
Ci ho fatto fin troppe sveltine lì dentro, e come me altra gente.
Ma.
Dicevamo.
Trascino il mio attuale ragazzo oltre la porta e me la chiudo alle spalle.

《Scusa》è la prima cosa che dico.
La cosa che mi premeva di più di fargli sapere.
《Ho un carattere di merda e continuo a sbagliare》le parole escono a valanga, i discorsi che avevo preparato abbandonati e inutilizzabili.
Le lacrime iniziano a formarsi nei miei occhi.
《Ti giuro che non pensavo davvero quello che ho detto》mi aggrappo quasi di peso alla sua mano ancora stretta alla mia.
Non voglio lasciarlo.
《Scusa》ho bisogno di lui.
Ho bisogno di essere meglio di così.
Ho bisogno di smetterla di fare soffrire le persone intorno a me.

Daichi si prende qualche istante prima di rispondere.
Fa un passo avanti e mi stringe a sé.
《Nemmeno io》sussurra.
《Non volevo urlare》le lacrime di sollievo premono dietro le mie palpebre, ma io le serro chiuse e ne impedisco l'uscita.
《Ringrazio di non essere una che fa casino in campo, penso che altrimenti mi faresti piangere costantemente》mi scappa con un risolino.

Il meraviglioso ragazzo che mi ha tra le sue braccia alza un sopracciglio.
《Faccio così paura?》
Nego la testa.
《Na, ho solo problemi》provo a buttarla su ridere.
Problemi di cui lo devo mettere al corrente.
Non può continuare così.
Torno finalmente a guardarlo.
Le mie labbra formano un piccolo sorriso.
《In realtà un pochino si. Il giusto per un capitano》

Daichi sospira e torna a stringermi.
Respiro il suo odore affondato nell'incavo del suo collo fino a farmi girare la testa.
Voglio lui.
Ho bisogno di lui.
Emotivamente e fisicamente.
Porto le mani a coppa sulle sue guance, attirando la sua attenzione.
《Ancora scusa》e lo avvicino quanto basta per fare poggiare le sue labbra sulle mie.
《Ti amo》ne ho bisogno come l'aria.
I sensi di colpa continuano a mangiarmi lo stomaco.
《Anch-》prova a parlare, ma lo bacio di nuovo.
Si separa da me quel che basta per finire la frase.
《Anche io》
E poi torna ad avventarsi sulle mie labbra.

Me lo tiro contro fino a far poggiare la mia schiena contro il muro.
Gli stringo le braccia attorno al collo mentre le sue mani scendono verso il mio sedere.
Lo lascio fare volentieri, inarcando la schiena per rendere più comodi i suoi movimenti.
Approfondisco il bacio fino a togliermi il respiro, fino a non capire più dove finisco io e dove inizia lui.
Affondo le dita nei suoi capelli appena Daichi scende a baciarmi il collo.

Lo allungo senza pensarci due volte, dandogli tutto lo spazio di manovra di cui ha bisogno.
Lo sento sorridere sulla mia pelle.
Un brivido elettrico percorre il mio intero corpo.
Lo lascio mordere e baciare finché non sento tutto tirare, conscio del fatto che dovrò trovare il mio correttore nella borse prima di uscire da questo bagno, ma sinceramente al momento la cosa non fa che eccitarmi.
Annodo le dita di una delle mie mani nei suoi capelli scomodamente corti e li tiro verso l'alto, facendolo suo malgrado allontanare dal mio collo.
Il verso contrariato che fa viene subito ingoiato dalle mie labbra, e continuo a non lasciarlo andare finché non si trasforma in un sospiro di approvazione.

Faccio nel mentre scivolare la mia mano libera verso il basso, sempre più giù, fino a toccare la cintura del suo pantalone.
Cerco conferma nei suoi occhi, conferma che mi viene data immediatamente, e altrettanto immediatamente slaccio tutto e porto le mie dita oltre l'elastico delle sue mutande.
Lo sento emettere un sospiro decisamente eccitato mentre con una scia di baci bollenti scendo in ginocchio.

☆☆☆

《Sapete che? Mi è passata la voglia di sapere》è il primo commento che ci dedica il nostro migliore amico quando, una lunga conversazione sul pavimento del bagno, un ingresso a seconda ora e qualche materia che sinceramente non ho seguito dopo, ci vediamo per pranzare insieme.
Sta palesemente guardando male il mio collo.
Daichi oggi si è parecchio divertito, e il correttore da solo purtroppo non ha potuto fare miracoli.
Non che mi dispiaccia, sia chiaro.
《Nemmeno come mai o come si è risolto?》lo prendo in giro sorridendo.
Quello mi ferma immediatamente.
《Come si è risolto no di sicuro》
Scoppiamo a ridere.

《Piuttosto, non te l'ho chiesto》riprende l'asso appena io e Daichi finiamo di prenderlo in giro.
《Com'è andata a finire coi tuoi?》
Mi porto una mano dietro la testa.
《Gliel'ho detto》
Il mio interlocutore spalanca gli occhi e mi guarda sempre più interessato.
《Non mi sembravano molto convinti, soprattutto mio padre. Mia madre credo si sia sforzata di non guardarmi strano. Ma almeno non ha detto niente di particolarmente brutto》alzo le spalle con finta noncuranza.
《Mi accontento》

《Tecnicamente mi ha detto che posso vestirmi come preferisco, ma ho sinceramente paura di sapere come sarà quando mi vedranno davvero》non ci voglio ancora pensare.
Non è un problema che voglio affrontare nel breve periodo.
《Nel dubbio cercherò di limitare》
Daichi fa incastrare le nostre dita.
《Devono...》sussurra, dandomi una carezza con la mano libera.
《Devono solo abituarsi alla notizia. Andrà meglio》
《Lo spero》mi sforzo quindi di sorridere.
《Anche perché mamma ha detto che mi dà i vestiti che non sono riuscito a recuperare da sola, e se se lo rimangia mi metto a piangere》

《Drastico》ridacchia Asahi.
《Realistico》chiarisco subito, facendoli ridere.
Appena ci calmiamo Daichi mi stringe a sé.
Lo lascio fare volentieri, lasciandomi sciogliere tra le sue braccia.
《Andrà tutto bene》le sue parole sono calde come il suo corpo.
Mi fanno sentire al sicuro.
《In un modo o nell'altro》
Mi sforzo di allontanarmi quel che basta per guardarlo negli occhi.
《Ci conto》e sorrido.
Se lo dice lui potrei credere a qualunque cosa.


Angoletto dell'author

Weeeei
Ho appena finito di fare la richiesta Erasmus per quest'anno
Palesemente riciclando quella dell'anno scorso ma shhh, dettagli
Entrerò?
Ne dubito
Lo faccio uguale perché dai, almeno ci provo?
Ovvio

Oltre questo
I patati hanno patatato
Com'è giusto che sia
E io ho da scrivere solo un altro mezzo capitolo prima di finire la storia e piangere
Com'è altrettanto giusto che sia
...
Già

Detto questo
Torno al computer a finire le cose per fare revisione di rilegatoria
(qwq)
Ciauu

~Ash

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora