Capitolo 30

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Suga's pov

Apro gli occhi abbastanza lentamente, le palpebre pesanti per il sonno che ho ancora addosso.
E allora perché mi sono svegliata?
Ho un conato di vomito.
Oh.
Ecco perché.
Mi lancio giù dal letto e corro verso il bagno.
Altro conato.
Ma fanculo, finché non mi metto due dita in gola non riesco a vomitare.
Odio farlo.
Odio fare entrambe le cose.
Altro conato.

Il mio stomaco si svuota abbastanza velocemente, così come la riserva di energie con cui mi ero svegliato.
Che palle.
Mi trascino fino alla doccia, sfruttando il soffione rimasto a terra per sciacquarmi il viso e le mani.
E per fare qualche gargarismo.

È a questo punto che la porta, seppur molto lentamente, si apre.
O forse la avevo lasciata aperta io?
Non ne ho idea.
Sta di fatto che la testa di Daichi spunta dalla soglia.
《Suga?》mi chiama entrando.
Avevo quasi dimenticato che avesse dormito qui.
Cavolo.
Già mi stavo preparando a dover sopportare una ramanzina da parte di mia madre.

《Eilà》lo saluto con una mano mentre mi siedo leggermente meglio.
Quello chiude la porta e mi raggiunge.
《Come ti senti?》sto abbracciando un cesso, secondo te?
《Una merda》chiarisco infatti, per poi però alzare le spalle.
《Ma sono stato peggio》
Mi da una carezza sui capelli.
《Buchi di memoria?》ci ragiono un attimo.
《Penso di essermi perso circa metà dei giochi che abbiamo fatto》ammetto quindi.
Sono abbastanza pessimo con l'alcool.

La sua mano si ferma.
Sospira piano.
《Ti ricordi che... sai, che ci siamo baciati?》il mio cuore perde qualche battito.
Cerco di ricominciare a respirare con una risatina.
《Quando? Prima della festa, dopo la festa, presumibilmente anche poi qui a casa...》cerco di alleggerire la tensione.

Ma so cosa intende.
Deve essere parecchio in ansia.
Lo sono abbastanza anche io, anche se col tempo ho imparato a prenderla con filosofia.
Ma il primo coming out fa paura.
《Davanti agli altri》mi blocca infatti lui.
《Avevo capito, ti stavo prendendo in giro》cerco di sorridere ancora, ma nemmeno questa volta mi imita.
E allora divento seria pure io.
Mi stringo le gambe al petto.
《Si, lo ricordo》

Lo vedo scosso.
Non voglio che lo sia.
Allungo una mano fino a prendere una sua, tirandolo quindi verso di me.
Non ci mette molto a capire e a sedersi al mio fianco.
Inizio quindi a dargli delle piccole carezze sulle guance.
Sembra apprezzare.
《Spaventato?》gli chiedo piano.
《Sto cercando di non esserlo》cerca di farsi forte lui.
《Se dovevano dirci qualcosa o buttarci fuori lo avrebbero fatto direttamente ieri, no?》
Annuisco alle sue parole.
Ha ragione, di solito quando è così non aspettano molto per farti sapere che non gli piaci.
《Andrà tutto bene》lo rassicuro quindi cercando di sorridere.
《Guarda il lato positivo, ci abbiamo guadagnato mezz'ora in Paradiso》

Il suo sguardo si rabbuia.
Hai sbagliato cosa dire Koushi.
Come sempre.
《Si, a proposito di quello...》sussurra.
Tiene ancora una mia mano tra le sue, ma ora sembra leggermente più distaccato.
《Penso che dovremmo parlarne》
Abbasso subito la testa.
È l'unica parte della serata che ricordo con chiarezza.
Mi sento estremamente colpevole.
《Si, hai ragione》lo sono.
Emetto a quel punto un piccolo sospiro.
《Però posso lavarmi i denti prima? Ho un sapore orribile in bocca ora come ora》

Quello alza gli occhi al cielo e mi dà una mano ad alzarmi.
Non sembra arrabbiato.
Dovrebbe.
Avrebbe ragione.
Io sono arrabbiato.
Da morire.
Con me stessa però.
Avrò passato quello che ho passato, ma questo non vuol dire che posso tirargli addosso tutte le mie vecchie insicurezze.
L'ho fatto stare male.
Ancora.
Sono una persona di merda.

Arrivo con più fatica del necessario al lavandino, trovando a tentoni lo spazzolino e togliendomi finalmente questo sapore di morto dalla bocca.
Daichi è in piedi dietro di me.
E per quanto io al suo posto non avrei voluto toccarmi, quello non solo mi si avvicina, ma mi avvolge un braccio attorno alla vita e porta l'altra mano sullo scollo della mia maglietta.
Lo sento spostarla fino a far spuntare il succhiotto che mi ha fatto ieri sera.
Arrossisco.
E arrossisco anche di più quando inizia a lasciarci sopra piccole carezze col pollice.
Sembra perso nei suoi pensieri, ma continua a non allontanarmi.
E questo io lo valuto tanto.

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora