Suga's pov
Il rumore di palloni, di scarpe che corrono e fiati pesanti viene interrotto dalla voce un po' trafelata del capitano.
《Basta così ragazzi, abbiamo finito per oggi!》
Poso tutta contenta la palla che avevo tra le mani nel cesto.
《Finalmente!》ancora non sono riuscito a riprendere il ritmo che ho spezzato per colpa delle vacanze.
Che sia chiaro, pur di non dover studiare lo farei di nuovo pure adesso, anche se non credo che le mie braccia siano troppo d'accordo.《Sono una pezza》sento Tanaka lamentarsi mentre recuperiamo le nostre cose a bordo campo.
《Sono d'accordo》annuiesce Nishinoya.
Anche io.
Vedo quindi Asahi avvicinarsi al ragazzo.
Mi stacco la bottiglia dell'acqua dalle labbra e tiro Daichi al mio fianco, indicando i due.《In effetti sembri un po' più giù di corda. Tutto okay?》gli chiede piano l'asso.
Il più piccolo annuisce vigorosamente.
Forse anche un po' troppo per essere vero.
《Si, ho solo dormito male per ora》
...magari però ha davvero solo dormito male.
Non devo sempre pensare al peggio.Quindi nel dubbio mi attacco a Daichi e gli do una gomitatina dal chiaro titolo "Guarda quei due broccoli, non sono un amore?".
Asahi gli sorride.
Non sembra del tutto convinto nemmeno lui.
《Speriamo migliori, allora》
Noya sorride.
《Speriamo si》Una quindicina di minuti dopo sono di nuovo in vestiti civili mentre metto fretta al mio ragazzo per fare lo stesso.
《Pronto?》domando mettendomi la borsa in spalla.
《Attimo》mormora mentre litiga con i lacci delle scarpe.
《Si》esclama vittorioso nel giro di qualche altro secondo mentre si alza in piedi.
E bravo Daichi.
《Ciao ragazzi!》salutiamo.
Asahi ci sorride, augurandoci buona serata.
《Ciao!》Oh, lo spero.Appena fuori dal cancello sento la mano di Daichi incastrarsi con la mia.
Gli lancio un sorriso, stringendola a mia volta.
《Ti vedo più rilassato》
E lui sorride.
《Lo sono》prossimo punto baciarmi fuori da quattro mura senza morire d'ansia.
Ma non mi premuro a dirglielo.
Non voglio fargli fretta.
Con quanto ho aspettato non mi cambia nulla qualche altro mese per metterlo a suo agio.
《Ne sono contento》Mi scappa a quel punto uno sbadiglio.
Maledizione a internet e al mio non saperlo chiudere ad un orario decente.
《Ancora sicuro di voler uscire?》mi chiede piano Daichi.
Stringo la presa sulla sua mano.
《E sprecare questo miracoloso momento in cui non abbiamo compiti e tua madre non ti ha fatto problemi? Nemmeno per sogno》e per rassicurarlo un altro pochino mi guardo intorno e, appena confermato che non c'è gente, lanciargli le braccia al collo e dargli un bacino su una guancia.
Come dicevi prima, senza mettergli fretta o saltargli addosso Koushi.
Fiera di te.
Quello sembra apprezzare.
Arrossisce un poco e ricomincia a seguirmi.Le nostre mani si separano un angolo prima di casa mia, con nostro sommo dispiacere.
Prima o poi... prima o poi dovrò parlarne coi miei.
Almeno di Daichi.
Quel che basta per non dover più stare sempre con l'ansia.
Ma non ora.
Scuoto la testa e apro la porta.
《Siamo a casa!》faccio sapere ai miei appena entriamo.
《Salve》si accoda il moro.
Poverino, avere a che fare coi miei lo mette in soggezione.
Direi lo stesso coi suoi, ma diciamo che i nostri incontri sono molto più... radi, ecco.《Ciao ragazzi》ci accoglie sorridente mamma.
《Volete qualcosa?》
Nego con la testa.
《Tranquilla, tanto il tempo di una doccia e usciamo》
《Okay》alza le spalle lei, per poi sorriderci.
《Se cambiate idea sapete dove trovare le cose》vedo Daichi annuire ancora imbarazzato, e questo fa sorridere anche me.
《Certo》Una volta entrati in camera mia lancio beatamente il borsone ai piedi del letto.
Spero non ci fosse niente di spaccabile.
In caso ops.
《Chi va per primo?》domando quindi, vedendo il mio ragazzo sistemare le sue cose vicino alle mie con decisamente più delicatezza.
《Propongo per te》mi guarda.
《Ti ci vorrà del tempo per asciugare i capelli, io invece ci metto un attimo》
Nel dirlo mi ha poggiato una mano su una guancia.
Okay, forse arrossisco un pochino.
STAI LEGGENDO
Best Friend ~Daisuga
RomanceSuga e Daichi sono amici da quando ogni loro compagno ne ha memoria. Ad Asahi piace raccontare che lo siano diventati nell'esatto momento in cui si sono ritrovati per la prima volta insieme, uniti dalla paura del coach il giorno del loro primo allen...