Capitolo 18

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Suga's pov

Da quel giorno la situazione continua in modo strano.
Passo da momenti come quella volta, dove vorrei strapparmi la pelle di dosso, dove mi sento sbagliata in ogni singolo aspetto, a momenti di calma apparente.
Momenti in cui mi sento come se avessi messo in scena tutto, come se non fosse vero niente, dove quel poco che sto imparando ad accettare su di me sembra di nuovo sbagliato.
Dove rifiuto ancora di non essere cis.

Cazzo, come fa la gente a convivere con questa cosa?
Perché penso così spesso che quello che sto facendo e sentendo sia un errore?
È normale?
Non lo so, ancora non lo so.
Dovrei parlarne con qualcuno immagino, vorrei davvero farlo, ma non saprei nemmeno con chi.
Nel senso, non conosco nessuno in questa merda.
E parlarne con Daichi...
Lo farò quando capirò che sto facendo.
Non voglio confondere anche lui.
Anche perché si è fatto agosto nel frattempo.
E c'è qualcuno di decisamente più importante di me adesso.

Qualcuno che al momento è seduto alla mia destra e sta mangiucchiando popcorn da qualche minuto, mentre io, Daichi e la sua ragazza mettevamo giù qualche proposta per il film da vedere.
Scelta che ovviamente è finita a votazioni.

《Asahi?》lo riporta tra noi Yumi, salvando il nostro prossimo snack.
《Mh?》emette confuso quello.
《Che scegli quindi, Marvel o Disney?》gli domanda.
Lui la guarda pensieroso.
《Non sono entrambi del topo ormai?》mormora.
E quella gli da un colpo su una coscia.
《Irrilevante ai fini della mia domanda!》

Mi scappa una risatina.
《Disney?》e dai amico, credevo in te!
《Sapevo che saresti stato dalla mia parte!》emette invece tutta contenta lei.《E serata Disney sia!》
Io nel processo potrei essermi lanciato sul mio ragazzo ed aver messo su un broncio.
Solo un po' però.

《Io volevo Doctor Strange stavolta》mi lamento.
Quello alza un sopracciglio.
Cazzo, non se la beve più.
Piano fallito.
Mi si avvicina quindi con un sorrisetto sul viso.
《Che ne dici di vederlo io e te un'altra volta, piuttosto?》lo stronzo sa come giocare le sue carte.
Alzo gli occhi al cielo e mi faccio abbracciare.
《Sai sempre come tirarmi su》

Dopo un'altra decina di minuti di dibattito finiamo per guardare Luca.
E arrivato a circa un quarto d'ora mi faccio convincere che si, effettivamente è un film veramente carino.
Punto a loro.
Ma non lo ammetterò mai ad alta voce, sia chiaro.
Anche se potrei essermelo lasciato leggermente sfuggire sul finale, mentre con Yumi non abbiamo fatto altro che dire "adoro quella ragazza" e "adoro quei deficienti".
Tipo a ripetizione.
E i nostri ragazzi ridevano.
Bastardi.

《Okay, ufficiale, nella prossima vita voglio essere italiana》decide la bionda alla fine del film, facendomi annuire.
《Sai che non funziona proprio così, vero?》sorride Asahi.
Quella lo imita.
《Sognare non costa nulla》emette alzando le spalle.
Ridacchio anche io.
《E menomale aggiungerei》

La sentiamo quindi sospirare.
《Devo trovarmi uno sugar daddy che mi finanzi un viaggio a Portorosso》Asahi la guarda confuso per qualche istante, per poi arrendersi.
《Se ne trovi uno buono fammi un fischio》le do invece corda io.
Non dispiacerebbe nemmeno a me andarci.
Vacanza in Italia, arriverò.
Daichi imita l'asso con fare più sconfitto.

Asso che nel mentre si è messo al telefono.
《Mi dispiace infrangere i tuoi sogni, ma Portorosso non esiste》le comunica dopo qualche momento.
La vedo sgranare gli occhi.
《COSA.》sono d'accordo.
COSA.
《Già》conferma lui.《A quanto pare è inventata》
Piango.
Piango piango piango.
《Ma è ispirata alla Liguria》aggiunge, per poi portarsi una mano dietro la testa.
《Qualunque posto sia》

Sento Yumi sospirare, per poi lasciarsi cadere con la testa contro la spalla del più alto.
《Beh, vuol dire che invece andrò lì》borbotta.
E quello sorride.
《Buona fortuna》
Guardo Daichi e imito la ragazza.
E quel poveraccio sospira (strappandomi una risata), per poi posarmi un braccio attorno alle spalle e un bacio sui capelli.
Non mi lamento per niente.

Salto però in aria quando squilla un telefono.
Chi cazzo tiene ancora il volume della suoneria?!
Yumi risponde alla chiamata.
...
Cavolo, non si picchiano le donne.
...
Questa frase è molto sessista ma al momento la accetto ugualmente.
《Da Asahi?》la sentiamo dire dopo qualche secondo.
Guarda quindi l'orologio.
《Arrivo》e chiude.
Rapido, veloce e quasi indolore.
《Si è fatto tardi》ci spiega, per poi recuperare tutte le sue cose.

Nel giro di un paio di minuti è alla porta.
《Beh maschioni, vi lascio al vostro privatissimo pigiama party》ci saluta.
Mi trovo a non apprezzare particolarmente questa espressione, ma vedo di mordermi la lingua e non farmi notare.
Il padrone di casa alza gli occhi al cielo.
《Non è colpa mia se tua madre non ti fa dormire qui》quella sorride.
《Tecnicamente si》e Asahi arrossisce.
Lei ride ancora, per poi buttargli le braccia al collo e lasciargli un piccolo bacio.
《Ciao!》

Ma appena prima di superare la soglia il suo sorriso scema.
《A che ora ci vediamo domani?》fa strano sentirla così calma.
《Verso le undici》mormora con lo stesso tono l'asso.
《Mamma dice che appena arriva zia possiamo partire》
Quella annuisce.
《Okay》e lo abbraccia piano un'ultima volta.
《Buona notte》

L'atmosfera si è ingrigita nel giro di pochi secondi, senza nemmeno lasciarci il tempo di chiudere la porta e rientrare in salotto.
E io questo non volevo permetterlo.
Mi lancio davanti al musone, puntandogli un dito contro.
《Tu》lo chiamo.
Quello sembra tornare coi piedi per terra.
Menomale.
《Sappi che sto andando a prendere le carte》decido.
《È presto per dormire e io non ho intenzione di lasciarti da solo coi tuoi pensieri》
Sorrido e mi metto in posa.
《Sarò talmente bravo che dovrai concentrarti soltanto sulla partita!》e dopo qualche secondo di confusione riesco a fare sorridere anche lui.
Grazie.

《Dove tieni le carte?》domando con già la testa fuori dal salotto.
《Camera mia, scrivania, primo cassetto》la faccio tornare dentro per mettere su un'espressione perculante.
《Non è che ci trovo le cose zozze?》quello alza gli occhi al cielo, ma non smette di sorridere.
《Assolutamente》

Torno nel giro di qualche secondo.
Purtroppo il padrone di casa aveva ragione.
Non c'era niente di interessante nel cassetto.
Ci sono onestamente rimasta un po' male.
《Prese!》mi annuncio alzando in alto il mio bottino.
I due mi guardano confusi qualche istante.
《Perchè quelle da Uno?》mi domada quindi Daichi.

Svio lo sguardo.
《So giocare solo a questo》ammetto.
E Asahi ride.
《Non ridere stronzo!》lo riprendo subito.
E da stronzo qual è ride ancora di più.
《Conoscenze concentrate, per questo sono bravissimo!》sottolieno.
Quello annuisce accondiscendente.
Oh bastardo!
Mischio e do velocemente le carte.
《Pronto a perdere?》quello mi guarda negli occhi.
E finalmente non sono più così tristi.
《Quello lo chiedo a te》

E lo ammetto, in realtà non sono poi così bravo.
Ma se qualcuno lo chiede io quella sera ho vinto tutte le partite.
Ovviamente.


Angoletto dell'author

Weeeei
Cosa ci fa questo capitolo qui oggi?
Ebbene
Mi sono convinto
E
Approfittando del fatto che questa storia ha raggiunto le mille letture
(Graziee qwq)
Ho deciso di cominciare a pubblicare due volte a settimana
Era un sacco che ci pensavo
E tanto i capitoli da parte li ho
Quindi spero non mi crei problemi con gli esami
Male che vada
Vi farò sapere

Nel mentre
Ecco il nuovo capitolo
E buona settimana genteee

~Ash

Best Friend ~DaisugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora