Capitolo 31 - ENTITY

33 6 63
                                    

Il giorno seguente Ginevra s'incamminò verso l'ufficio del professor Piton, decisa di seguire il consiglio di Regulus.

Una volta davanti alla sua porta, si fermò un istante chiedendosi, per un secondo, se quella fosse la scelta giusta. Poi trasse un profondo respiro e bussò.

La voce del professore arrivò subito dopo, invitandola ad entrare.

Era seduto alla sua scrivania quando Ginevra varcò la soglia. Sembrava impegnato a leggere una pila di documenti che, probabilmente, altri non erano che compiti di Pozioni dei suoi studenti.

Senza neanche alzare lo sguardo da quello che stava facendo, alzò un dito e disse: - La porta.

Ginevra annuì ubbidiente, chiudendo la porta dietro di sé, e rimase in attesa che il professore terminasse di scrivere, in religioso silenzio. Concentrò la sua attenzione alle pareti della stanza, che erano occupate da scaffali carichi di centinaia di barattoli di vetro, in cui viscidi pezzi di animali e piante erano sospesi in pozioni di vari colori.

La ragazza non poté fare a meno di pensare a quanto quella stanza nella penombra fosse tutto l'opposto dalla camera privata dell'arcigno professore, ma riuscì a notare comunque la precisione e la cura che le accomunava in ogni oggetto attorno a lui.

Poi l'attenzione di Ginevra fu però attratta dalla scrivania, sulla quale era posato un bacile di pietra poco profondo, coperto di rune e simboli incisi, immerso nella luce delle candele. Lo riconobbe all'istante: era il Pensatolo di Silente.

Il ricordo di quella sera in qui la sua vita cambiò le tornò subito in mente. Quando scoprì di essere la sorellastra di Harry Potter. Sembrava fosse passato solo un giorno da allora, eppure erano già passati tre anni.

Stentava a credere che fosse passato tanto tempo.

"E ora Harry mi odia", pensò, amareggiata, sentendo un groppo allo stomaco.

"Vedrai che le cose si sistemeranno", la incoraggiò l'entità Oscura.

Ginevra sperava tanto che avesse ragione.

Sospirò, continuando a guardarsi intorno.

Dopo qualche istante il professore di Pozioni mise da parte fogli e calamaio e si dedicò alla sua ospite.

Quando la vide, Severus non riuscì a nascondere la propria sorpresa. Non si aspettava una sua visita. - Ah, signorina Black... - la salutò lentamente, con cautela. - A cosa devo la sua visita?

- Buonasera, professore – disse. - Le chiedo scusa se sono venuta qui senza avvisare, ma volevo parlarle.

Con un gesto della bacchetta Piton silenziò l'intero ufficio, così da evitare che la Umbridge ficcasse troppo il naso. Dopodiché le indicò la sedia di fronte alla scrivania in un tacito invito.

Ginevra prese posto e cominciò a parlare.

Gli parlò della lettera che le aveva consegnato il giorno prima e di quello che vi era scritto, continuando con tutto quello che le stava succedendo tra incubi e visioni.

Il professore rimase in silenzio, ascoltando con attenzione. Poi, la ragazza disse qualcosa che riuscì a stupirlo.

- Io mi fido di lei, professore. L'ho sempre fatto e non ho intenzione di smettere proprio ora.

Poche semplici parole che però avevano un significato enorme per lui e che riuscirono a colpirlo dritto al cuore. Non era nemmeno sicuro di averne ancora uno. In realtà, non aveva sentito parole tanto sincere da quando era solo uno studente a Hogwarts. L'unica ad averle pronunciate era stata Lily... poi lui aveva rovinato tutto.

Light and Darkness《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora