Capitolo 5 - IMPULSO

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"Non uscire di casa per nessuna ragione", non le era stato raccomandato altro.

Forse Sirius l'avrebbe uccisa, ma Ginevra non riusciva a stare ferma e buona ad aspettare che qualcuno le dicesse cosa fare. Non era nel suo DNA. E, dopotutto, era una delle tante caratteristiche che aveva ereditato da lui.

Eppure eccola lì, nascosta sotto un automobile poco distante dal vialetto della famiglia Dursley, ad aspettare che un ragazzo magro e occhialuto facesse la sua comparsa.

Sperava soltanto che nessuno la notasse. Però, la fortuna non sembrava dalla sua parte quel giorno.

Harry era uscito da quella casa di Babbani, sbattendo la porta, dopodiché si acquattò e si avvicinò alla finestra stando ben attento a non emettere un suono. Si distese lungo l'aiuola per poi voltarsi verso destra e la vide.

A quel punto Ginevra trattenne il fiato.

Lui aveva sbarrato gli occhi, sorpreso. Poi aveva corrucciato la fronte, confuso.

'Be', c'era d'aspettarselo', pensò la ragazza... o meglio il lupo.

Ovviamente non poteva andarsene a spasso come se niente fosse in attesa che qualcuno dell'Ordine la "prelevasse" per poi riportarla al quartier generale, dove suo padre l'avrebbe sicuramente punita; o peggio, Molly Weasley l'avrebbe punita e questo pensiero la spaventava molto di più. Ma l'idea di contribuire alla sorveglianza di suo fratello sotto forma di lupo era l'unica che le fosse venuta in mente.

Dopo aver passato qualche minuto a scrutare sospettoso quel lupo, Harry, spostò la sua attenzione altrove e Ginevra poté tirare un sospiro di sollievo.

Dopo qualche ora Harry si drizzò a sedere e, prima di rientrare in casa, lanciò una breve occhiata sospettosa al lupo.

Una volta che la porta d'ingresso si chiuse alle spalle del ragazzo, Ginevra si allontanò dal suo nascondiglio per poi rifugiarsi in un vicolo lì vicino dove riprese forma umana. Quando fu certa che nessuno potesse vederla o sentirla, chiamò il vecchio l'elfo domestico Kreacher che apparve dinnanzi a lei dopo pochi secondi.

L'elfo fece un inchino così profondo da toccare l'asfalto con la punta del suo naso, i suoi occhi brillavano di devozione.

- Kreacher è qui per servirla, mia padrona - gracchiò lui.

La ragazza gli sorrise. Non capiva il perché suo padre lo trattasse ancora male. Kreacher era così gentile...

- Devo chiederti un favore, Kreacher.

Dopo qualche istante con un leggero "crac" i due si materializzarono nella camera della ragazza e prima che il vecchio elfo si smaterializzasse, per ringraziarlo del favore, gli diede un piccolo bacio sulla fronte rugosa.

Le guance rugose di Kreacher si imporporarono. - Kreacher è sempre felice di servire la nobile casata dei Black - disse, dopodiché sparì.

Ginevra sospirò.

Sembrava solo ieri che aveva iniziato a "controllare" Harry, eppure quella era diventata una normale routine da settimane.

Diede un'occhiata alla sveglia sul suo comodino... era quasi l'ora di scendere per la cena.

Quando aprì la porta per poco non le venne un colpo. Regulus era appoggiato al corrimano e la salutava con un cenno della mano e il suo solito sorriso carico di ironia.

- Fammi indovinare - disse, incrociando le braccia al petto. - Hai studiato tutto il giorno?

- Cos'altro avrei potuto fare? - chiese lei, mentre scendevano uno scalino dopo l'altro.

Light and Darkness《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora