Capitolo 12 - LA FIDUCIA

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Nonostante le punizioni della Umbridge fossero finite, Harry dubitava che le parole incise sul dorso della sua mano sarebbero mai svanite del tutto.

Mentre sfiorava con le dita quelle parole, si ritrovò a pensare ad Hermione e a quella sua folle idea. Certo, durante i suoi vari incontri con Creature Oscure e Mangiamorte gli erano stati utili molti incantesimi, ed era più che sicuro che la Umbridge non avrebbe mai insegnato niente che si avvicinasse a un incantesimo di difesa... ma chi era lui per autoproclamarsi il più esperto in materia?

"Ci serve un'insegnate. Un'insegnante come si deve", aveva detto Hermione. "Uno che ha avuto delle vere esperienze nella Difesa contro le Arti Oscure. Ci servi tu, Harry".

Seduto a un tavolo del piccolo e oscuro pub, la Testa di Porco, in attesa di ragazzi interessati alla "causa", Harry continuò a rimuginare. L'idea che qualcuno avesse voglia di prendere lezioni da "Potter il Pazzo" lo fece dubitare ancora di più dell'idea di Hermione. Dopotutto, all'interno di quel pub, non c'era nessuno. Be', a parte qualche tizio strano infondo al bancone e qualcun altro incappucciato accanto alle finestre.

- Non so, Hermione – mormorò Harry, deciso a condividere i suoi pensieri con l'amica. - Non credo che verrà qualcuno... forse è meglio che io "insegni" solo a te e Ron.

- Sarai sorpreso quando vedrai quanta gente è interessata ad ascoltarti – ribatté Hermione seria. - Dovrebbero essere qui a momenti... sono solo un po' in ritardo.

Inutile dire quanto Harry fosse scettico dato il modo in cui Hermione continuava a gettare occhiate nervose all'orologio e alla porta.

Poi la porta del pub si aprì, lasciando che la piccola Ginny Weasley varcasse la soglia. Appena lo vide gli regalò un sorriso smagliante e il cuore di Harry iniziò a battere forte, proprio come la prima volta. La guardava avanzare senza poter fare a meno di pensare a quanto fosse bella.

- Ehi, scusate il ritardo – disse salutandolo con un dolce e fugace bacio.

Harry la strinse a sé, lieto che lei fosse lì, e lei ricambiò l'abbraccio lasciandogli un altro piccolo bacio sulla fronte.

- Menomale che sei arrivata, Ginny - sospirò Hermione, sforzandosi di apparire serena. - Harry temeva che non arrivasse nessuno.

- Disse colei che lanciava occhiate nervose alla porta – mormorò Ron, nascondendo il sorriso beffardo bevendo un sorso dalla bottiglia di Burrobirra.

Hermione si voltò di scatto, assottigliando gli occhi come per incenerirlo sul posto.

- Be', io ho portato un po' di compagnia – disse la piccola Weasley in maniera disinvolta. 

Harry la guardò un attimo, confuso.

Per la seconda volta, la porta del pub si aprì e una vera folla di studenti iniziò a entrare al suo interno.

- Ciao, ragazzi – disse Neville Paciock raggiante, accompagnato da Dean Thomas che, invece, salutò con un cenno della mano. Con loro c'erano anche Lavanda Brown, Cho Chang e una sua amica. Luna Lovegood, una coetanea Corvonero di Ginny (che sembrava fosse appena caduta dalle nuvole), Katie Bell, Angelina Johnson, i fratelli Canon e le gemelle Parvati, una dozzina di ragazzi di cui Harry non conosceva il nome, Theodore Nott, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy (che fece l'occhiolino a Hermione), e a chiudere la fila c'erano Fred e George Weasley, Ginevra Black, Paul Bennet e Lee Jordan carichi di buste con la scritta "Zonko".

- Un po'? - disse Harry a Ginny, in un sussurro roco. - Un po'?

- Be', mica li abbiamo convinti solo io, Ron e Hermione... - rispose lei, allegramente. - Se tua sorella non ci avesse dato una mano, gran parte di quelli che vedi qui, non si sarebbero mai fatti avanti.

Light and Darkness《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora