Capitolo 13 - LA RESISTENZA

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- Cavallo in H3 - enunciò la giovane Black con tono trionfante e il cavallo nero avanzò verso la regina bianca. - Scacco.

L'agitazione era quasi palpabile all'interno della sala comune di Grifondoro semideserta.

Fred si passò una mano sul viso, visibilmente esasperato. Con circospezione, spostava lo sguardo da Ginevra, che gli sorrideva serafica, alle pedine bianche e nere. L'unica mossa possibile era quella di far mangiare il cavallo nero dalla sua regina e questo lo preoccupava un po', Ginevra sembrava soddisfatta e contenta di sé stessa. Forse un po' troppo contenta.

Quando Fred si rese conto del suo errore era troppo tardi. - Maledizione... - imprecò dopo aver effettuato quella mossa.

- Troppo tardi, Freddie. - Infatti, Ginevra fece spostare l'alfiere nero fino a raggiungere la regina di Fred. - Scacco Matto!

- Odio giocare con te! Non vinco mai! - protestò Fred colpendo l'alfiere nero con un dito. Quello cadde sulla superficie quadrettata e inveì contro di lui, emettendo versi incomprensibili e agitando il suo piccolo pugno in aria.

- La verità, caro Gred, è che non sai giocare - disse George, beffandosi del gemello. - La prossima volta, prova a non farti abbindolare da quegli occhioni, forse così non fallirai miseramente.

- Ma sentilo - commentò Fred, con un sorriso appena accennato. - Perché non ci provi tu, invece di poltrire tutto il giorno?

George, che era rimasto sdraiato sul divano accanto, abbozzò un sorriso e, alzando le braccia in segno di resa, disse: - Va bene, sto zitto.

Poi Fred sbuffò, incrociando le braccia al petto.

- Non dirmi che te la sei presa. Vuoi la rivincita? - gli chiese Ginevra.

Non appena Fred vide quel piccolo broncio le sorrise, ma si voltò dalla parte opposta fingendosi offeso. - Ma ti pare! Questo è l'unico gioco in cui puoi battermi, Blacky.

- Tu credi, Weasley? - lo canzonò Ginevra. - È strano che tu lo dica perché credo di averti battuto a molti giochi: Gobbliglie, Twister...

- Non valgono i giochi babbani - la interruppe Fred. L'additava con un sorriso obliquo e gli occhi stretti.

- Sì, invece - si ostinò lei.

Fred roteò gli occhi e bofonchiò un: "Certo, certo".

La ragazza assottigliò lo sguardo e parlò con tono di sfida. - George ha ragione, sei una schiappa. Non mi batterai mai a nessun gioco.

- Be', in realtà c'è un "gioco" che mi incuriosisce molto e che vorrei provare insieme a te -disse Fred, con un sorrisetto malizioso. - Di sopra abbiamo un letto tutto per noi, se ti va...

Infastidito dalle parole del fratello, George simulò un colpo di tosse per ricordagli che non erano soli. In risposta, Fred gli rivolse un occhiolino e un mezzo sorriso.

Ginevra, invece, era incerta se ridere o meno delle parole di quest'ultimo.Alzò un sopracciglio. - Non accetterei nemmeno se tu fossi l'ultimo uomo sulla terra.

Il sorriso malizioso di Fred si ampliò e intensificò lo sguardo su di lei. - Se io fossi l'ultimo uomo sulla terra avrei altre cose da fare - disse con tono allusivo.*

- Ma piantala, idiota - disse lei, prendendo posto sul divano accanto a George, che le passò un braccio attorno alle spalle.

Fred si portò una mano al cuore con un espressione esageratamente triste. - Così mi ferisci, Blacky. Lo sai che io vivo per te...

George sospirò piano, scuotendo la testa. - Se solo Angelina sentisse queste parole...

Ginevra non disse nulla, si lasciò sfuggire un piccolo sorriso compiaciuto al solo pensiero di veder esplodere di rabbia Angelina Johnson. Ma il suo sorriso scomparve in un'istante quando qualcosa di viscido e bagnato le strisciò lungo la guancia, lasciando il posto ad un'espressione inorridita sul suo volto.

Light and Darkness《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora