Capitolo 38 - UFFICIO MISTERI

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- Bene. Passiamo a un nuovo esercizio.

- Ah sì, e quale?

Ginevra seguì Regulus attraverso il Quartier Generale e la portò nel soggiorno. Si stavano allenando da ore, ormai, ma non era affatto stanca.

Sentiva che era ben lontana dall'essere priva di forze.

Dopo aver assorbito il fuoco dell'incendio che lei stessa aveva appiccato, aveva raccontato tutto a Regulus, che ritenne opportuno che lei cominciasse ad allenare le sue abilità fuori dal comune.

Avevano iniziato con il fuoco. Lui lo evocava con l'incantesimo Incendio e lei lo assorbiva con un semplice gesto della mano o lo manipolava a suo piacere, creando persino delle creaturine di fuoco. Entity le trovava adorabili.

Pian piano avevano esplorato gli altri elementi: acqua, terra e aria.

Quando era piccola lo trovava facilissimo, ma col tempo aveva dimenticato come fare. Per sua fortuna c'era Entity ad aiutarla a ricordare.

Controllare l'elemento dell'acqua non fu affatto facile all'inizio. Infatti, senza che ne avesse la minima intenzione, Ginevra colpì più e più volte Regulus in pieno viso. Ma alla fine, dopo aver familiarizzato con l'elemento, trovò piuttosto semplice manipolarlo quasi quanto il fuoco.

Entity la aiutò ad aprire le altre porte mentali dove ogni elemento vi era rinchiuso, proprio come aveva fatto la sera prima. Per ogni elemento che assorbiva, entrambe si sentivano come se avessero ritrovato un vecchio amico.

Tutto diventava familiare.

Era una bella sensazione.

- Dato che non puoi usare la bacchetta, adesso passiamo al combattimento corpo a corpo – disse Regulus, piazzandosi dal lato opposto della stanza.

Ginevra si imbronciò un po'.

La sua bacchetta era andata letteralmente in fumo, proprio come aveva pensato.

Provava un senso di vuoto ogni volta che ci ripensava, era abituata a quel bastoncino di legno di ebano. Quella bacchetta era stata la sua fedele compagna per cinque anni... perderla era stato un colpo al cuore.

- Kreacher – chiamò Regulus e un secondo dopo l'elfo domestico apparve al suo fianco.

- Padron Regulus – Kreacher si inchinò, servizievole.

- Sei pronto? - gli domandò l'animagus e il vecchio elfo annuì.

Sotto lo sguardo curioso di Ginevra, Kreacher sparì in un sonoro Pop.

- Che hai in mente?

Regulus le sorrise. - Lo vedrai - disse. - Ora attaccami, ma senza usare i tuoi nuovi poteri.

Lei assottigliò lo sguardo, dubbiosa.

- Coraggio. Attaccami - la invitò, facendole cenno con le mani. - Non avrai paura di me, vero?

Davanti a quella provocazione Ginevra sbuffò a ridere. - Nei tuoi sogni, caro zietto.

Si allenarono per un po' di tempo, con Kreacher che appariva dal nulla, distraendola. Regulus la attaccava senza sosta, atterrandola più volte. All'inizio l'orgoglio di Ginevra bruciava, soprattutto con le provocazioni che le lanciava Regulus ogni volta che lei commetteva un'errore: "Stai baciando il pavimento?", "Come speri di battermi se non presti nemmeno attenzione?", "Non pensare al tuo ragazzo".

Era frustrante.

Alla fine, il piano di Regulus le fu chiaro dopo che l'elfo apparve per la terza volta: usava Kreacher per distrarla, in modo da attaccarla quando meno se lo aspettava.

Light and Darkness《THE BLACK CHRONICLES》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora