Capitolo 14 - SILENZIO

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L'abitazione al numero 12 di Grimmauld Place sembrava avvolta dal silenzio. Non vi era nemmeno una mosca che volteggiava nell'aria e, se non fosse stato per il picchiettare ansioso delle dita di Sirius sul braccio della poltrona, quella poteva sembrare una casa completamente deserta.

Con lo sguardo fisso alla finestra, era in attesa dell'arrivo di Edvige con la lettera di Harry. Purtroppo non poteva riceverne una anche da Ginevra, la sua principessa, perché c'era chi ad Hogwarts vigilava sulle loro lettere, ovviamente leggendone il contenuto. Sopratutto quelle dei suoi figli.

Figli... Per Sirius quella parola aveva un suono appagante, che solo al pensiero gli faceva arricciare le labbra in un sorriso. Harry era proprio come un secondo figlio per lui, ma anche un amico come lo era stato James. Era quasi inquietante la somiglianza che aveva con suo padre, se non fosse stato per gli occhi sarebbero state due gocce d'acqua.

Sospirò piano e il suo pensiero andò subito a Lily.

C'erano così tanti ricordi legati a quella giovane donna che, per un attimo,il desiderio di dimenticare tutto, di tornare indietro nel tempo e fare in modo che il giovane Sirius non s'innamori di lei, lo allettava molto. Ma se fosse stato possibile, avrebbe perso la sua bambina, Ginevra, e non desiderava affatto rinunciarvi. Lei era l'unico motivo che lo aveva sempre spinto ad andare avanti. L'unico motivo per il quale avrebbe fatto quello sbaglio altre mille volte.

Ad un tratto, un picchiettare alla finestra lo destò dai suoi pensieri. Edvige era appena arrivata.

Sirius si apprestò ad aprire la finestra lasciandola entrare, fuori aveva iniziato a diluviare. Non appena la civetta entrò in casa si scrollò l'acqua di dosso e le sue piume divennero subito arruffate facendola apparire molto gonfia e buffa. Forse, in un altro momento, Sirius si sarebbe messo a ridere ma la sua mente e la sua completa attenzione erano rivolte soltanto alla lettera del suo figlioccio.

Quandola prese in mano l'aprì con foga, impaziente di leggerla.


Caro Tartufo,

spero che tu stia bene, qui stiamo cercando di resistere. Sembra passata un'eternità dall'ultima volta che ci siamo visti. Ancora un mese e saremo di nuovo insieme. Grazie al rospo di Neville abbiamo abbastanza grane a cui pensare, dobbiamo sempre stargli dietro e sperare che non ci faccia cacciare nei guai. Stiamo studiando più del dovuto, ma non è tanto male. A proposito, quella cosa è successa di nuovo e mi da il tormento.

I migliori e cari saluti,

Harry


Sirius rilesse parecchie volte quelle poche righe, capì che le visioni del ragazzo stavano diventando sempre più frequenti. Silente doveva esserne informato, ma era impossibile contattarlo, sembrava un fantasma. Nessuno dell'Ordine lo aveva più visto dal giorno della riunione lì a Grimmauld Place. I ragazzi lo vedevano di rado a Hogwarts e, stando a i pochi indizi che gli aveva dato Remus,sembrava che Silente stesse ignorando e evitando Harry in ogni maniera possibile. "Avrà i suoi motivi", diceva il lupo-mannaro ogni volta che usciva fuori il discorso. A volte Sirius voleva proprio sapere cosa passava per la mente di quel vecchio stralunato! Insomma, cosa lo spingeva ad ignorare Harry? Aveva bisogno del suo aiuto!

A quel punto Sirius decise di chiedere aiuto a suo fratello Regulus,che era ancora sotto copertura lì a Hogwarts e magari ai membri più stretti e fidati dell'Ordine come la professoressa McGranitt. Sirius sentiva di dover aiutare Harry, in qualsiasi modo gli fosse possibile. L'unico suo rammarico era non poter uscire da quelle quattro mura. Evaso da Azkaban per poi entrare un'altra prigione...sembrava che la sorte volesse prendersi gioco di lui.

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