Capitolo 1: Missione fallimentare

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Passò un lasso di tempo indefinito da quando Lilith aveva perso conoscenza.

Sentiva che qualcuno la stava trasportando ma non sapeva chi e doveva assolutamente svegliarsi.
Avrebbe potuto trattarsi di maghi oscuri e in quel caso sarebbero stati guai seri.

Iniziò a riprendersi lentamente ma gli occhi non volevano aprirsi.

Mentre i suoi sensi si riprendevano notò un profumo particolare che non le sembrava di aver mai sentito.
Un profumo dolce che ricordava la vaniglia.

Con tutte le forze che le rimanevano aprì gli occhi estremamente pesanti per guardare in volto chi la stava reggendo.

Un ragazzo alto e forte la teneva tra le braccia come se non pesasse.

Socchiuse gli occhi ancora annebbiati per guardare meglio.
Capelli bianchi candidi e occhi azzurri ipnotici nascosti dietro occhiali tondi e scuri... Un momento, lei aveva già visto quel ragazzo.

Poteva trattarsi solo di una persona e lei sapeva benissimo chi.
Strabuzzò gli occhi per la sorpresa e l'imbarazzo.

"G-Gojo!" Esclamò Lilith cercando di svincolarsi dalla sua presa.

In quel momento lui abbassò lo sguardo restando impassibile.

"Rilassati e non metterti ad urlare o attirerai attenzioni su di noi" le disse lui mettendole una mano sulla bocca.

Non poteva crederci.
Gojo Satoru, lo stregone più potente al mondo non solo era lì con lei ma l'aveva anche salvata e ora la stava portando in braccio.
Da una parte Lilith provò una grande euforia ma dall'altra stava a significare un enorme fallimento come stregone.

"Esme, dov'è?" Disse ad un tratto ricordandosi della sua amica.

Gojo indicò con la mano un punto alle sue spalle per poi riposizionarsi meglio gli occhiali scuri sul naso con la mano libera che non la stava reggendo.

Lilith guardò il punto indicato e vide Esme ancora svenuta.
Riconobbe subito il mago che la stava portando. Era Kento Nanami, un altro degli stregoni più famosi tra l'accademia nonché primo livello superiore.

Nanami la guardò da dietro ai suoi occhiali facendole un cenno con al testa.

"E-emh, signor Gojo, ora può anche mettermi giù, camminerò da sola" disse lei schiarendosi la voce.

Satoru la guardò con una faccia stranita poi rise guardando il suo compagno.
Cosa aveva detto di così divertente?

"Signor Gojo? È da quando ho dieci anni che nessuno mi chiama più per cognome. E poi non sono mica vecchio, avrai la mia età per l'amor del cielo, non chiamarmi signore" rise lui dietro agli occhialini tondi.

Si vociferava che Gojo dovesse portare gli occhiali, o una benda, ovunque per evitare un sovraccarico energetico dato dal suo potere dei sei occhi.
Un potere che, insieme a quello del controllo della materia, lo rendeva praticamente più un dio che un mortale.
Altre voci invece dicevano che addirittura non poteva essere ucciso perché nulla poteva arrivare a toccarlo.
Eppure lei era lì, tra le sue braccia, quindi non poteva essere vero giusto?

Lilith arrossì sulle guance e distolse rapidamente lo sguardo imbarazzata per la figuraccia.

"Ce la fai a camminare? Non è un problema portarti fino in Accademia" chiese senza guardarla restando concentrato sui dintorni.

"Si ce la faccio, grazie"

Lui esitò per un momento poi la poggiò delicatamente a terra.

Lilith si lisciò i vestiti imbarazzata e proseguirono il cammino in silenzio, solo Gojo fischiettava piano come se nulla fosse mentre Nanami non aveva biascicato ancora mezza parola.

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora