Capitolo 30: Ipotesi

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Quella notte Lilith non chiuse occhio. Mille pensieri le attanagliavano la testa, tutti pressati insieme in poco spazio causandole un gran mal di testa.

Chi era Geto? Era veramente suo fratello? Perché era spuntato all'improvviso dal regno dei morti e soprattutto.... Come?!

Sospirò pesantemente e uscì sul balcone della camera da letto osservando la Tokyo notturna ma mai a riposo.

L'eco di un'ambulanza risuonava in lontananza e lei si appoggiò alla ringhiera con le braccia per poi poggiare anche la testa sulle mani, guardando un punto indefinito in lontananza.

All'improvviso un brivido le corse lungo la schiena, come se fosse osservata da qualcuno o qualcosa, e il suo istinto la spinse a ritornare in casa e a chiudere le finestre nonostante la serata afosa.

Quando finalmente il sonno e la stanchezza ebbero il sopravvento sui suoi pensieri, si addormentò abbandonandosi ad un sonno non privo di sogni strani.

Il mattino seguente, in istituto, Lilith era già seduta alla sua scrivania.
La testa le pulsava ancora, nonostante fosse riuscita a dormire qualche ora.

Teneva le mani sugli occhi massaggiandosi leggermente le tempie nella speranza di alleviare il dolore.

Non si accorse nemmeno di Ijichi che bussò alla sua porta.
Quando il bussare si fece insistente si destò di soprassalto dalla sua specie di stato comatoso in cui era ridotta.

"Si? Avanti" biascicò senza smettere di massaggiarsi la fronte e le tempie.

"Buongiorno Lilith... Il signor Gojo mi ha detto di accompagnarla subito in sala riunioni"

"Subito? D'accordo, andiamo" sospirò poi alzandosi dalla sedia e trascinandosi fuori dal suo ufficio senza nemmeno chiudere la porta.

Ijichi la osservò muoversi come a rallentatore e dopo aver chiuso la porta dell'ufficio camminò di fianco a lei.

"Tutto bene? Sembra stanca. Forse non si sente bene?"

"Non ti preoccupare Ijichi, non ho dormito stanotte e ho un gran mal di testa" rispose Lilith accennando un sorriso all'assistente apprensivo.

"Ha già preso qualcosa? Nella sala insegnanti dovrebbe esserci qualcosa, se vuole le porto un bicchiere d'acqua e una pastiglia per il mal di testa"

"Sarebbe d'aiuto, grazie mille Ijichi. Io ti procedo in sala riunioni"

L'assistente annuì con un leggero inchino congedandosi e camminando nella direzione opposta mentre Lilith camminò fino alla sala in questione bussando ed entrando subito dopo sfregandosi gli occhi.

"Buongiorno" mormorò prima di aprire gli occhi e guardarsi attorno.

Con suo stupore erano praticamente già tutti lì.

Gojo, Yaga, Utahime, Ieiri, il vecchio preside Gakuganji e quella che doveva essere Mei Mei. Il suo sguardo passo da Gojo ad una ragazza che attirò la sua attenzione e che non aveva mai visto prima d'ora. Un livello speciale?

Se ne stava poggiata alla finestra con un'aria da scaricatrice di porto. Non molto raffinata come donna.

Satoru le sorrise ma non disse nulla. L'atmosfera era piuttosto tesa, nessuno parlava e tutti la fissavano come se fosse un cerbiatto in mezzo ad un branco di lupi.

Soprattutto Utahime. Lei la fissava tantissimo e non riusciva a capire il perché.

Lilith si avvicinò a Gojo, sedendosi nel posto accanto al suo poi si accostò a lui per sussurrargli all'orecchio.

"Che succede? Perché mi fissano tutti?" Mormorò lei guardando Satoru in volto. Quella mattina indossava la sua benda e, se potesse essere considerato un capo d'abbigliamento, il suo solito sorriso sfrontato.

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora