Capitolo 49: L'inizio della fine

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Lilith era all'interno del vortice di maledizioni che Kenjaku aveva creato grazie alla sua manipolazione degli spiriti maledetti. Un'esplosione ad ampio raggio non le sarebbe servita, doveva concentrarsi su qualcosa di più "piccolo" ma potente.

Forse se avesse invertito la tecnica il risultato sarebbe stato più potente? Lei però non possedeva l'inversione della tecnica come Gojo o Okkotsu.

Un'idea le balenò in mente. Gli opposti si attraggono e più e meno si annullano a vicenda. Ma se in quello spazio indefinito tra più e meno risiedesse qualcosa? Probabilmente in quel caso anche il contrasto tra fuoco e ghiaccio non si sarebbe annullato ma avrebbe potuto creare qualcosa. Un'illusione?

Senza pensarci troppo avvolse la sfera di ghiaccio in una di fuoco, facendole implodere l'una contro l'altra e creando così una specie di onda d'urto compressa che spazzò via il vortice di maledizioni disgregandolo ed esorcizzandone gran parte.

Lilith riemerse in mezzo al caos di povere, schegge di ghiaccio e lingue di fuoco. Un sorriso deviato sul suo volto, come se si stesse divertendo a sfidare lo stregone nero. Come se cercasse di tirare fuori tutto quanto da lui per lasciarlo disarmato nello step successivo del loro piano.

Kenjaku rise battendo le mani. "Finalmente sei degna del livello speciale che ti hanno assegnato. Deve essere una cosa della famiglia Geto allora. Due figli, due livelli speciali. Mi domando da dove siate saltati fuori visto che entrambi i vostri genitori erano delle scimmie senza poteri" disse questo retorico, lanciando una frecciatina.

Cosa intendeva? Lei aveva ereditati i suoi poteri da sua mamma, ne era sicura, lo aveva visto con i suoi occhi.

Kenjaku lesse la confusione negli occhi della ragazza. "Forse, ora che ci penso, tu e tuo fratello dovreste ringraziarmi se siete nati speciali".

Un brivido le percorse la colonna vertebrale e le fece accapponare la pelle. Ringraziarlo? Cosa c'entrava lui con la sua famiglia? Il solo pensiero le faceva gelare il sangue. Fu in quel momento di esitazione che Kenjaku ne approfittò per sferrare il suo attacco, scaraventandola contro uno dei pochi pali della luce ancora intatti e facendole battere la testa.

Lilith si toccò il retro della nuca stringendo i denti. Le pulsava la testa per l'impatto ma non poteva permettersi di fermarsi, ne ora ne mai.

Proprio quando il palo contro cui era andata a sbattere stava per crollarle addosso, una mano la trascinò via tirandola a sé.

"Felice di vederti ancora viva e cosciente" le sorrise Gojo. Lui e il suo tempismo. "Scusa, ci ho messo più del previsto ma qualcuno ha deciso di lanciarci addosso tanti moscerini fastidiosi" aggiunse voltandosi verso lo stregone dai lunghi capelli neri.

Kenjaku arricciò il naso, non si aspettava che sarebbe arrivato così in fretta. Aveva sottovalutato la furia omicida di Gojo. "Fatti da parte, sottospecie di scherzo della natura" ringhiò lo stregone nero cercando di colpirlo con un ammasso di maledizioni.

"Oh andiamo" disse Gojo incrociando indice e medio della mano destra bloccando l'attacco e facendo esplodere senza fatica la massa informe. "Cos'era questo? Non ti sei nemmeno impegnato" lo istigò lui senza perdere il suo sorrisetto snob.

"Cosa c'entri con la mia famiglia? Parla, cervello ammuffito!" Gridò Lilith con i pugni serrati. Gojo la guardò sorpreso, di cosa stavano parlando quei due? Doveva essersi perso qualche pezzo importante.

"Lo sai già, ragazzina insolente che non sei altro" rispose Kenjaku iniziando a camminare lentamente attorno a loro. "Tu e tuo fratello siete esperimenti~. Anomalie create da me tramite quelle scimmie dei vostri genitori."

Sia Lilith che Satoru stavano ascoltando attentamente. Anomalie? Allora era vero che i loro genitori erano dei semplici umani? Gli era stata donata una tecnica tramite l'imposizione di qualche vincolo?

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora