Capitolo 15: Scusa

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Il giorno dopo ci sarebbe stata la partenza per il mare. Direzione Okinawa per un intero weekend di divertimenti in spiaggia, come esplicitamente richiesto da Nobara che aveva minacciato di torturare e uccidere Itadori se non l'avessero assecondata.

Satoru e Lilith si evitavano da giorni e si parlavano solo lo stretto necessario per organizzare le uscite scolastiche e tutto ciò che fosse collegato ad esse ma per il resto non una parola di più.

Orgogliosi fino al midollo.

Tutti i ragazzi erano più o meno contenti della gita molto fuori porta pagata interamente dal loro insegnante bendato e, alle quattro in punto di mattina, erano davanti al piazzale della scuola con le loro valigie in mano.

Lilith era già arrivata da un po' e stava raccogliendo le presenze e i documenti degli studenti così da averli tutti sotto mano per dopo.

"Buongiorno Lily" Esme arrivò alle spalle di Lilith e la salutò con la mano e un grosso sbadiglio.

"Buongiorno Esme, potresti darmi i tuoi documenti? Così ho tutto pronto" chiese lei con un sorriso leggero e gli occhi stanchi per la mancanza di sonno.

"Ah sì certo" Esme tirò i documenti fuori dalla borsa e li consegnò alla sua amica. "Dov'è il professor Gojo?"

"Che ne so? Da qualche parte come al solito" rispose secca Lilith.

"Ancora non vi parlate? Siete proprio due bambini, sapete?"

Esme incrociò le braccia al petto lasciando il manico della sua valigia. Sospirò scuotendo la testa in disappunto ma non disse altro perché non voleva irritare la sua amica con un discorso che aveva tentato di introdurre già tante altre volte.

"Perché dovrei parlargli? Io ho già chiesto scusa e ho già intentato un discorso. Se vuole parlare può benissimo venire lui" concluse Lilith tagliando il discorso come faceva sempre.

Satoru arrivò poco dopo con le mani in tasca senza nemmeno girare la testa verso di lei.

"Non l'ha cagata manco di striscio" sussurrò sottovoce Yuji a Megumi. "Secondo te è ancora arrabbiato per l'altro giorno?"

"Molto maturo da parte sua" rispose il ragazzo alzando le spalle annoiato.

"Se ci siamo tutti possiamo andare" disse Gojo facendo cenno di seguirlo per andare in stazione.

Dopo un periodo infinito di ore passato tra treno e aereo in cui Lilith era stata costretta a restare seduta vicino a Satoru, arrivarono finalmente ad Okinawa.
Erano circa le nove di mattina quindi lasciarono i ragazzi liberi di girare per andare a fare colazione mentre loro sarebbero rimasti all'albergo prenotato da Satoru.

Ovviamente si trattava di un hotel a cinque stelle con piscina privata e rigorosamente a due passi dal mare.

Lilith uscì dalla sua camera dopo aver lasciato la valigia e decise di fare un giro in spiaggia.
Si sedette sulla sabbia ancora umida e fredda respirando l'aria salmastra a pieni polmoni.
La brezza della mattina le scompigliava leggermente i capelli che aveva raccolto con un nastro. Nonostante la brezza fresca, non faceva per niente freddo e il sole iniziava già a scaldare con i suoi raggi timidi.

Se ne stava immersa nei suoi pensieri quando ad un tratto notò una figura di finaco a lei.
Non c'era nemmeno bisogno che si voltasse per sapere chi fosse.
Ormai riusciva a distinguere e percepire la sua energia e la sua essenza.

Rimasero in silenzio per un lungo periodo poi Satoru si girò a guardarla.
Lilith lo guardò a sua volta senza dire nulla.
Indossava dei pantaloncini e una maglia a maniche corte. Le faceva sempre così strano vederlo con abiti diversi da quelli che indossava solitamente in istituto.

Non indossava né gli occhiali ne la benda e la guardava come se volesse dirle qualcosa. Qualcosa che proprio non voleva uscire dalla sua gola. Qualcosa che si ostinava a rimanere dentro di lui.

Con un sospiro Gojo si girò verso l'oceano ed entrambi tornarono a guardare in direzioni opposte.

"Scusa" disse dopo un po' Satoru rompendo il pesante silenzio tra loro. Non la stava ancora guardando per via del suo orgoglio, ma almeno aveva fatto un passo avanti. "Ti... Ti chiedo scusa, Lilith"

Lilith strinse la mascella e prese un respiro prima di guardarlo.

"Ok" disse lei non sapendo bene cosa rispondere in quella situazione. L'atmosfera era ancora molto tesa quindi non si sentiva per niente rilassata, anzi forse era ancora più a disagio di prima.

"Non avrei dovuto reagire così. Sono stato stupido ed egoista" aggiunse lui facendo una pausa e guardando verso di lei. "Tu mi hai chiesto scusa e io mi sono comportato da vero stronzo. Davvero, perdonami, non era mia intenzione reagire così è solo che.... Sono troppo orgoglioso certe volte" confessò alla fine con un lungo sospiro come se lo avessero appena costretto a rivelare qualcosa sotto tortura.

"Si, sei stato stronzo. Però anche io non mi sono comportata bene. Siamo a pari?" Disse Lilith con un leggero sorriso per stemperare la tensione tra loro.

Satoru sorrise poi si spostò leggermente nella sua direzione aprendo le gambe per mettersi dietro di lei.
La abbracciò un momento poi appoggiò le mani sulla sabbia con le braccia tese dietro la sua schiena. Lilith appoggiata alla spalla di lui con gli occhi chiusi e una mano sul suo ginocchio.

Restarono in quella posizione per un po' di tempo, prendendo i raggi caldi del sole rinfrescati dalla brezza marina.

"Hei piccioncini" urlò Nobara con un ghigno mentre il gruppo di ragazzi si avvicinava alla spiaggia "avete fatto pace?"

Lilith e Satoru sussultarono e si allontanano subito l'uno dall'altro entrambi arrossendo in viso.

"Che carini" disse Esme ridendo piano insieme a Toge.

"Sake" rispose il ragazzo biondo platino annuendo dietro al colletto della sua maglia.

"Ragazzi ce ne avete messo di tempo prima di arrivare! Stavo quasi per addormentarmi!" Disse prontamente Gojo cercando di sviare e cambiare argomento il più velocemente possibile.

"Dici? Eppure sembrava che ve ne servisse dell'altro a giudicare da come stavate appiccicati" rise lei beffarda avvinghiandosi ad uno sconcertato Megumi per fare beffa della loro vicinanza.

Megumi dal canto suo alzò gli occhi al cielo brontolando qualcosa di incomprensibile.

"Divertente Nobara, molto divertente..." Disse Satoru arricciando il naso "coraggio... Chi vuole giocare a beach volley?" Aggiunse poi chinandosi per prendere la palla e mettendosi una mano sul fianco sfidando con lo sguardo Nobara.

Che primedonne che erano quei due.

I ragazzi sembrarono tutti, o meglio quasi tutti, entusiasti all'idea della partita a beach volley.
Soprattutto Nobara che voleva battere quello spilungone albino che si ritrova come professore.

Si divisero a squadre: Nobara, Lilith, Maki ed Esme VS Satoru, Yuji, Megumi e Toge. Panda faceva da arbitro.

"Rendiamo le cose più divertenti" disse Satoru con un ghigno rivolto a Kugisaki "la squadra che perde dovrà fare ubriacare il professore di riferimento. Voi no perché siete piccoli e poi mi mettono in prigione" rise di gusto alla sua proposta e tese la mano a Nobara che si era proposta, anzi imposta, come caposquadra.

"Affare fatto" rispose afferrando la mano di Gojo senza pensarci due volte.

"Un attimo, non pensi che dovrei accettare io prima, Nobara?" Disse Lilith preoccupata all'idea.

"Cos'è Lilith, hai paura di perdere? Non hai fiducia nella tua squadra?!" Sogghignò furbo Satoru battendo il cinque ai suoi ragazzi.

"Vi spaccheremo il culo" ringhiò fiduciosa Nobara "Non preoccuparti Lilith"

"Sarà uno spasso vedere Gojo ubriaco" rise Maki con lo stesso entusiasmo di Kugisaki.

Riluttante, Lilith alzò le mani in segno di resa e la partita iniziò subito dopo ad un ritmo infuocato fin dal principio.








Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora