Capitolo 11: Venerdì sera

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Lilith camminava lungo la strada che portava da casa sua in centro a Tokyo.
Di lì a poco il sole avrebbe iniziato a tramontare e ad inondare tutto di una bellissima luce calda e dorata. Adorava i tramonti, le mettevano pace e tranquillità addosso.

Continuava a rigirarsi nelle tasche il foglietto che nei giorni scorsi le aveva occupato quasi costantemente la mente nonostante lei cercasse in ogni modo di evitarlo.

Prese il telefono dalla tasca. Le 20 e 34.
Prese una via laterale e si diresse verso un grosso palazzo moderno poi sbloccò il cellulare e lesse il messaggio.

"Ultimo piano, non puoi sbagliare" diceva.

Con un lungo sospiro sconfitto entrò nel palazzo dalle porte di vetro automatiche e si diresse verso l'ascensore osservando gli interni lussuosi della hall.

Non si sarebbe aspettata niente di meno.

Chiamò l'ascensore e attese qualche istante prima che le porte si aprissero davanti a lei. entrò e schiacciò il tasto numero dieci attendendo pazientemente che si chiudessero le porte e che l'ascensore partisse.

Quando fu in cima si avvicinò alla porta e con una smorfia e tanta riluttanza suonò il campanello.

"È aperto, entra" disse la voce al di là della porta.

Afferrò la maniglia color oro e aprì la porta spingendo piano ed entrando nell'appartamento.
Che dire.... Wow.

"Con permesso..." Disse togliendosi le scarpe e lasciandole all'ingresso.

"Lilith... Sapevo che saresti venuta. Prego, fai come se fossi a casa tua" disse il ragazzo dagli occhi blu con il suo solito sorriso.

"Ma fammi il piacere! Sono venuta solo perché ero curiosa di vedere casa tua"

"Si certo.... Posso offrirti qualcosa da bere? Vino? Acqua?" Disse cercando di essere galante.

"Per il momento no grazie" sorrise guardandosi attorno "posso vedere?"

Satoru rise alla sua domanda e fece un cenno della mano come per dirle "vai pure" poi la seguì.

Grandi vetrate ricoprivano gran parte delle pareti di soggiorno e cucina. Un ampio e luminoso open space arredato sui toni del bianco e del nero, proprio come si aspettava da uno come lui.

L'arredamento era piuttosto minimalista e quello invece la sorprese perché Gojo sembrava il tipo di persona che adorava riempire la casa di trofei e cianfrusaglie.

Dal salotto una porta vetrata dava su un'ampia terrazza con, ovviamente, una piscina privata.

"Complimenti... Stavolta non posso dire nulla di cattivo" rise lei.

"Per fortuna. Usciamo in terrazza?"

Lilith annuì ed uscirono a prendere gli ultimi raggi di sole che illuminavano la città.

"Che vista" si lasciò sfuggire Lilith.

"Già, che vista" confermò lui avvicinandosi da dietro di lei con un sorrisetto.

Satoru la guardò da di fianco e sorrise felice che si stesse godendo il panorama.
Notò che Lilith di era messa un velo di trucco e quello lo fece sorridere ancora di più perché in cuor suo sapeva di aver già vinto a man basse.

"Hai già cenato Lilith? Se no posso prepararti qualcosa, sono un bravo cuoco sai?"

"Oh no grazie, ho già cenato" rispose lei tornando a guardare il sole che ormai era quasi del tutto scomparso dietro l'orizzonte.

"Entriamo? O preferisci restare fuori?"

Lilith annuì e seguì Satoru all'interno di casa sua sentendosi un po' nervosa.
Satoru si sedette su uno dei divani in salotto e lei si sedette sull'altro tenendosi a debita distanza da lui.

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora