Capitolo 50: grazie di tutto

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Non appena la lama della katana di Okkotsu trapassò il fianco destro di Kenjaku, il suo dominio si dissolse. Erano arrivati giusto in tempo. Finalmente tutte le persone necessarie per avviare l'ultima fase del piano per eliminare definitivamente la minaccia dello stregone nero erano li.

"Dannato ragazzino" grugnì lo stregone reggendosi il fianco ferito ed utilizzando la tecnica di inversione per curare la ferita. "Come hai fato a cogliermi di sorpresa? Non ho nemmeno captato la tua aura" brontolò a denti stretti mettendo distanza tra lui e gli altri stregoni.

"Merito di Ijichi" rispose casualmente il ragazzo rifoderando la katana. "Non lascerò che il nostro sensei debba uccidere il suo migliore amico per la seconda volta. Voglio che tu ti ricordi bene la mia faccia perché ti ucciderò con le mie stesse mani"

Kenjaku rise di gusto scrocchiando le nocche mentre osservava il gruppo di stregoni. "Un dottore, un ragazzino leggermente più dotato di altri e un esperimento sarebbero le persone destinate a sconfiggermi?" rise con un ghigno sprezzante.

"No, ci sono anche io" disse Gojo apparendo proprio di fronte allo stregone nel copro del suo migliore amico, scagliandogli un pugno dritto sul naso che lo lanciò violentemente all'indietro, lasciandolo sanguinante mentre se la ghignava.

"Giusto, ora che è arrivata anche la mutazione genetica, la squadra di sfigati è al completo" disse lui ridendosela.

Lilith non disse niente, si stava preparando mentalmente e fisicamente per l'ultima grande prova. Raccolse tutta l'energia che aveva a disposizione e, dopo uno sguardo fugace d'intesa con Shoko, chiuse gli occhi concentrandosi.

Un respiro profondo. La tensione era palpabile nell'aria. Ora tutto era nelle mani sue e di Shoko.

Quando Lilith aprì gli occhi le sue mani erano protese verso lo stregone nero, pronta ad usare la sua tecnica segreta, quella tecnica che solo Gojo conosceva. Quella tecnica che le aveva garantito il "livello speciale". Gli occhi fissi nel vuoto, come se fosse in una specie di trance mentre prendeva il controllo del corpo di quello che una volta era suo fratello.

Le mani le tremavano per lo sforzo. Rompere il giogo che Kenjaku esercitava sul corpo non era facile e le stava consumando parecchia energia, ma non poteva permettersi di mollare nemmeno per un istante.

"Che diavoleria è questa?! Stupida ragazzina, come osi interferire con il mio controllo?" Ringhiò Kenjaku cercando di mantenere il controllo sul corpo di Geto. Come faceva il suo stesso esperimento a scalzare il vincolo imposto al corpo attraverso la sua tecnica? Aveva sottovalutato quella dannata mocciosa.

Lilith non rispose. Nessuno osava parlare, nessuno osava interrompere la concentrazione totale della ragazza mentre prendeva il controllo sul corpo di suo fratello Suguru.

Quando finalmente il corpo si arrese al suo controllo si rilassò leggermente. Percepiva Kenjaku che tentava di scalzarla ma lei non gli lasciò modo di riprendere in mano le redini. Alzò le sue mani verso la propria testa e le mani di Geto si mossero di conseguenza, imitando le sue, poi le comandò per conficcare le unghie nella pelle della fronte proprio dove c'era la linea di sutura.

Le dita aprirono una breccia nel cranio di suo fratello e una smorfia comparse sul volto di Lilith, minacciando di farle perdere il controllo. Prese un altro respiro e continuò. Le mani di Gojo si posarono sulle spalle, stringendo inconsciamente mentre il corpo del suo migliore amico veniva torturato in quel modo. Nonostante il turbinio di emozioni che aveva al suo interno, il suo volto non ne tradiva alcuna.

Quando Lilith fece esporre completamente il cervello all'interno dello stregone utilizzatore di maledizioni tutti storsero il naso. Kenjaku, lo stregone millenario che altro non aveva causato se non morti e tragedie, era proprio davanti ai loro occhi sotto forma di cervello.

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora