Capitolo 43: Halloween

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Quando la riunione con gli altri stregoni si concluse Lilith venne fermata dai presidi dei due istituti per chiarire alcune cose.

Satoru voleva aspettarla ma, stranamente, Nanami gli si avvicinò di sua spontanea volontà iniziando un discorso con lui probabilmente per la prima volta in vita sua.

Poche cose riuscivano a stupire Satoru Gojo, e Nanami che iniziava una conversazione con lui era decisamente una di quelle.

"Perché quella faccia?" Chiese l'uomo dai capelli biondi alzando un sopracciglio irritato dallo sguardo da ebete del suo collega. "Comunque, hai cinque minuti?"

Gojo annuì. "Niente, sono solo sorpreso, tutto qui. Dimmi pure Nanamin~" rise felice lui mentre si incamminarono lungo i corridoi dell'istituto.

Nanami roteò gli occhi al nomignolo che gli era stato appioppato e non parlò subito, come se stesse studiando la domanda da fargli.

"Gojo? Te lo chiedo di nuovo... Sei innamorato di Lilith?" Gli chiese alla fine non riuscendo a trovare un giro di parole per chiederglielo.

La domanda causò un mugugno di sorpresa nell'uomo che camminava di fianco a lui.

Dopo un momento di silenzio Satoru finalmente rispose. "Perché me lo chiedi in continuazione? Ha importanza?"

Il biondo si sistemò gli occhiali sul naso, cercando di studiare la reazione di quell'idiota. Non era un si, ma non era nemmeno un no.

"Che importanza avrebbe? Non ho alcuna intenzione di legarmi sentimentalmente a qualcuno e lo sai benissimo, Nanami" gli rispose Gojo senza guardarlo. "Si è già affezionata fin troppo a me. Hai visto a cosa l'ha portata? È quasi morta per colpa mia" sospirò.

Era come se non riuscisse a fare altro nella vita che uccidere. Maledizioni, persone. Era quello che gli riusciva meglio alla fine. Geto, il suo migliore amico, era morto per mano sua e Lilith ci era andata vicina.

"Non importano i miei sentimenti. Non posso darle una vita felice. Una vita tranquilla e spensierata. Una famiglia... Non con me. Non con qualcuno che è sempre via e che rischia ogni giorno di non tornare. Non sarebbe felice e non potrei proteggerla, perché la vera minaccia per lei sono proprio io" disse Gojo con un sorriso triste guardando fuori da una finestra mentre passavano per i corridoi.

Nanami pensò un istante prima di rispondere. In parte il suo ragionamento era corretto. Ma per tutti gli stregoni la vita non era rose e fiori. Ovviamente su di lui gravavano un mucchio di responsabilità in più dato il suo rango e la sua fama, ed era anche vero che era il solo a cui venivano affidate le situazioni più critiche e le missioni considerate impossibili per chiunque altro. Se ci fosse stata una classificazione oltre il "livello speciale", lui ci sarebbe sicuramente rientrato per le sue abilità.

Alla fine Nanami Kento sospirò e guardò con la coda degli occhi il quasi coetaneo. "Non credi che tocchi a lei scegliere la sua felicità? Come fai a dire che senza di te sarà felice?" Chiese cercando di farlo ragionare. "Ognuno è libero di decidere e valutare da sé ciò che lo rende felice, Gojo".

"Magari non sarà felice, ma almeno sarà al sicuro. Se voglio veramente proteggerla, se tengo veramente a lei come credo di tenerci... allora devo starle lontano, Nanami. Mi capisci, vero?" Chiese all'amico senza però aspettarsi una sua risposta. "Mah, forse ho trovato. Ho avuto un'idea che forse riuscirà a sistemare le cose" disse ridacchiando alzando un dito. Una risata che però non raggiunse gli occhi.

"Ho quasi paura di cosa ti sia saltato in mente" gli rispose Nanami sistemando la cravatta sulla camicia. "Però, se le mie parole contano qualcosa, non pensarci troppo e fai quello che ti suggerisce il cuore. In fin dei conti non dovrebbe esserti troppo difficile non pensare" continuò cercando di sollevare leggermente il tono della conversazione.

Cursed love      [Satoru Gojo X Main Character]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora