CAPITOLO 7

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"Shade!" Gridò Tris venendo verso di noi e salvandomi dalle 'grinfie' di Justin. "Che hai ora?" Chiese riferendosi all'orario scolastico.
"Letteratura, tu?"
"Io no-" Cercò di dire lei, ma Justin la interruppe.
"Ahah..." Rise ironicamente.
"No! Ti prego! Non hai anche ti letteratura, vero?" Domandai sperando di non dovermelo subire anche l'ora dopo.
Sorrise e annuì come un bimbo.
"Oh no!" Mi lamentai sbattendomi una mano in fronte.
"Oh andiamo dolcezza, come se ti dispiacesse!" Disse vantandosi.
Alzai gli occhi al cielo, sapendo quanto gli desse fastidio, e me ne andai.

[...]

"Ragazzi, per la prossima volta dovete fare una ricerca su William Shakespeare. Preferite farla in coppia?" Chiese la prof. "Si!" Dissero in coro i miei compagni di classe.
"Okay, scelgo io. Simon con Brandon, Luke con Marco, Shade con Andrew-" "No!" Gridò Justin alzandosi in piedi. "Ci voglio stare io con Shade." Si lamentò.
"No! Io con te non ci voglio stare!" Ribattei io.
"Sentite ragazzi. Fate come volete!" Si lamentò la prof uscendo dalla classe subito dopo il suono della campanella.
Cazzo... mi tocca stare con Bieber!
Presi i miei libri e mi immersi nel traffico del corridoio, in direzione del mio armadietto.
Quando, dopo un lungo slalom tra la gente, trovai il mio armadietto, lo aprii, ci misi dentro i libri che non mi servivano, presi quelli per l'ora dopo e chiusi l'armadietto. Sobbalzai dallo spavento quando chiudendolo, trovai dietro Justin. "Cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo." Mi lamentai guardandomi intorno. Ormai i corridoi erano deserti. "Che vuoi? Devo andare un classe, quindi fai veloce." Lo avvisai.
Sorrise divertito dalla mia reazione e poi iniziò a parlare. "Oggi pomeriggio a casa tua, va bene?"
"Si." Brontolai alzando gli occhi al cielo.
Serrò la mascella e chiudendo gli occhi, fece un respiro profondo per calmarsi poi senza dire nulla se ne andò.
Cazzo! É tardi e la prof non mi farà nemmeno entrare in classe.
Velocemente mi diressi verso l'aula di scienze. "Cazzo..." Bisbigliai appena mi trovai davanti alla porta chiusa.
"Non puoi entrare, lo sai?" Disse una voce alle mie spalle.
Mi girai e notai con sorpresa che era uno della gang di Justin. Castano scuro, ricciolino e con il viso di un angioletto, anche se essendo un criminale non credo che tanto angioletto possa essere. "Come scusa?" Chiesi risvegliandomi dai miei pensieri.
"Intendo dire che conoscendo la prof, non ti farà entrare." Sorrise venendo verso di me.
"Si lo so..." Lasciai in sospeso la frase non ricordandomi il suo nome.
"Bradley, o Brad. Come preferisci." Gli strinsi la mano ricambiando il sorriso.
"Beh? Adesso che si fa?" Domandai guardandomi intorno.
"Vieni." Disse lui, che senza nemmeno darmi il tempo di rispondere, mi prese per mano e mi trascinò da qualche parte dietro alla scuola.
"Dove mi stai portando?" Chiesi ridendo e cercando di non inciampare.
"Qui." Rispose lui fermandosi improvvisamente davanti al giardinetto dietro la scuola.
"Qui?" Chiesi confusa.
"Si vieni." Rispose felice come un bimbo in un negozio di caramelle e si sedette in mezzo al prato, non tagliato, trascinandomi per terra con lui.
"Sei matto!" Scherzai con lui.
"Lo devo prendere come un complimento?" Domandò inarcando il sopracciglio.
Sorrisi e annuii, sedendomi più vicino. "Si, perché sei il ricciolino criminale più bizzarro che io abbia mia incontrato."
"Criminale?!" Chiese lui stupito non sapendo che io sapevo della gang.
"Io so." Sorrisi.
"Ah si? E cosa sai?" Mi sfidò.
"Cose che probabilmente non dovrei sapere." Sussurrai. -Perché non tieni mai la bocca chiusa, Shade!- Ricordati ciò che ti ha detto Cole, loro non devono sapere chi sei. Ma perché?
"Destroyers contro Demons Murders, un po' di anni fa. É per questo che Cole ti ha detto di non dirlo a Justin. La sua reazione potrebbe essere qualcosa di inaspettato e pericoloso." Disse Bradley rispondendo alla mia domanda inespressa.
"Tu come fai a saperlo?" Domandai curiosa.
"Sapevamo già che saresti arrivata, quindi Justin mi ha chiesto di fare delle ricerche sul tuo conto, e appena ho scoperto chi eri, l'ho detto a Cole. Lui mi ha consigliato di tenere la bocca chiusa e di vedere come sarebbero andate le cose. É anche per questo che Cole é venuto subito da te il primo giorno di scuola. Anche io so." Sorrise timidamente. "Non avrei dovuto dirtelo. Scusa." Disse alzandosi.
Velocemente mi alzai con lui e lo fermai.
"Tranquillo. Non lo dirò a nessuno."
Cercai di rassicurarlo.
"Okay." Sorrise lui. "Sei simpatica per essere una dei Destroyers." Sorrise giocosamente.
Lo fulminai con lo sguardo e poi, non riuscendo più a trattenermi scoppiai a ridere.
"Mi trovi divertente?" Chiese fingendosi offeso.
"Sei buffo." Gli scompigliai i capelli e, seguita da lui, entrai nell'edificio per affrontare la quarta ora.

***

Anche la quarta ora era passata. Mi mancava solo l'ultima ora: Storia. Mentre cercavo la mia classe, un tipo un po' più alto di me mi venne addosso, facendomi cadere i libri dalle mani. "Porca puttana! Guarda dove vai la prossima volta!" Sbottai guardandolo nei suoi occhi verdi.
"Ascoltami bene signorina..." Disse a denti stretti prendendomi per il colletto della maglietta e avvicinando il mio viso al suo. "Non sono io che devo stare attento." Sussurrò rabbioso.
"Io credo proprio di si!" Dissi e in un secondo mi liberai della sua presa e lo colpii con un pugno sullo zigomo sinistro.
Essendo, visibilmente, più forte di me, l'unico movimento fu quello della sua testa, che a contatto con il mio pugno si sposto voltandosi dalla parte opposta.
Restò fermo qualche secondo, poi con gli occhi infuocati di rabbia, mi sbatté contro gli armadietti. "Cos'hai osato fare?!" Sbottò irritato. Se gli occhi potessero incenerire, io sarei solo un cumulo di polvere.
Nel frattempo, intorno a noi si era formato un cerchio di studenti curiosi.
"Se vuoi lo rifaccio..." Sussurrai tenendogli testa.
"Non ne hai il coraggio!" Mi sfidò.
"Oh, oh... tu non sai chi sono." Affermai certa prima di sferrargli una ginocchiata li, dove non batte il sole e un altro pugno, facendolo cadere a terra.
"Che succede qui!" Intervenne un adulto. "Forza andate tutti nelle vostre classi!" Gridò alla massa di studenti.
Cazzo... questo dev'essere il preside. -Wow! E che preside!- Beh, in effetti é un uomo affascinante...
"Forza Matthew! Alzati." Il preside aiutò il ragazzo dagli occhi verdi ad alzarsi.
Io ero ancora immobile con la schiena appoggiata ai freddi armadietti degli studenti, e il mio respiro era irregolare. "Tu! Nel mio ufficio!" Disse con tono autoritario puntandomi un dito contro. Alzai gli occhi al cielo e cercai la 'camera delle torture', ovvero l'ufficio del preside.

My Trouble // Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora