"Shade." Mi scosse Ryan, cercando di farmi tornare in me.
Ero come paralizzata...
"Shade!" Mi richiamò alzando di poco la voce.
"Eh?" Scossi la testa confusa, distogliendo lo sguardo dal mio nuovo "professore", per tornare a guardare Ryan.
"Si può sapere che ti prende? Sembra che hai appena visto un fantasma!" Sussurrò per non farsi sentire dal prof, che nel frattempo stava parlando ancora con il preside.
"No, magari fosse un fantasma." Sbattei pesantemente la testa sul banco.
"Si può sapere che ti prende?" Chiese guardandomi male.
"Justin ti ha parlato dei The Street?" Gli domandai abbassando ancora di più la voce, non volevo che nessuno mi sentisse.
"Si, e?" Mi incitò ad andare avanti.
"Lui é uno dei The Street!" Dissi prendendogli il viso e girandolo verso il prof.
"Oh, oh..." Si rigirò verso di me e prese il suo telefono dalla tasca dei jeans.
Scrisse qualcosa e lo rimise in tasca.
"Hai scritto a Justin?" Gli chiesi seguendo ogni movimento di Ethan.
"Si." Disse prima di concentrarsi su ciò che il preside aveva da dire.
"Okay ragazzi, vi lascio alla vostra lezione." Sorrise e lasciò l'aula.
"Bene ragazzi, io sono Ethan Hook, ho 24 anni e sarò il vostro nuovo prof di lettere." Sorrise.
"Perspicace..." Sussurrai ironicamente.
Ryan soffocò una risata.
"Non perdiamoci in chiacchiere, iniziamo subito." Si sedete alla cattedra e aprì il registro.
Non mi piace quando aprono il registro e iniziano a leggere tutti i nomi degli alunni, voleva dire solo una cosa... stava per interrogare, ed io avevo un brutto presentimento...
"Luigi Pirandello lo avete studiato, vero?" Chiese alzando lo sguardo su di noi.
"Si." Rispose il secchione della classe.
Ovvio! Proprio quello che non so...
"Bene, allora interrogo la signorina Hamilton." Sorrise cercandomi con lo sguardo.
Bastardo!
Feci un respiro profondo, per non mettermi ad urlare, e mi alzai in piedi.
"Forza, venga qui." Disse indicando lo spazio accanto a lui.
Sbuffai e andai vicino alla cattedra, dove lui mi aveva indicato.
"Hai studiato?" Mi chiese sempre con quel suo cazzo di sorriso sulle labbra.
Dio! Giuro che se non se lo leva dalla faccia, glielo strappo!
Non gli avrei dato la soddisfazione di mettermi un impreparato.
"Certo." Finsi un sorriso.
"Ottimo, allora parlami di Pirandello." Disse mettendosi comodo, pronto per ascoltare la mia interrogazione.
"Luigi Pirandello, nato ad Agrigento il 28 giugno 1867, é il più grande narratore italiano dell'età di passaggio tra Ottocento e Novecento. Dopo aver studiato alle Università di Palermo e di Roma, nel 1891 si laureò all'Università di Bonn. Tornato in Italia, si stabilì a Roma, si sposò nel 1894 con Maria Antonietta Portulano, e collaborò a riviste letterarie. Dal 1897 e ininterrottamente fino al 1922 insegnò all'Istituto superiore di Magistero..." E dopo aver lasciato tutti a bocca aperta, conclusi con: "Morì a Roma il 10 dicembre 1936." Sorrisi soddisfatta e senza aspettare che quel deficiente del prof dicesse altro, andai a sedermi al mio posto.
"Wow, sei stata grande!" Disse Ryan facendo pugno contro pugno.
"Poverino, era così sicuro che mi avrebbe messo un impreparato, e invece..." Lasciai in sospeso la frase.
"Portami il diario." Mi disse mentre scriveva qualcosa sul registro.
"Venga a prenderselo." Lo sfidai sedendomi più comodamente sulla sedia.
Ethan, alzò lo sguardo su di me. "Come scusa?"
Okay, lo ammetto, stavo testando il suo autocontrollo.
"É qui." Sorrisi beffardamente mostrandogli il diario.
"Fuori." Disse indicando la porta.
"Con piacere." Finsi un inchino ed uscii dalla classe.
"Hey! Dove credi di andare?" Chiese una voce alle mie spalle. Ethan.
"Hook." Mi girai verso di lui.
"Finalmente ci incontriamo." Sorrise avvicinandosi a me.
"Si, e purtroppo non sarà l'ultima volta." Ricambiai il sorriso.
"Oh tesoro..." Mi accarezzò la guancia. "É davvero un peccato doverti uccidere... sei troppo carina per morire." Sussurrò avvicinandosi a me.
"Sai cosa sarebbe davvero carino?" E senza aspettare una sua risposta, continuai. "Il tuo corpo sepolto sotto sette metri di terra." Sorrisi avvicinandomi a lui come aveva fatto poco prima.
"Sei simpatica per essere una dei Demons Murderers..." I suoi occhi così scuri, quasi neri, che non facevano distinguere la pupilla dall'iride, penetrarono i miei. "E anche troppo bella." Sorrise maliziosamente prima di sbattermi contro gli armadietti.
Mi morsi il labbro per trattenere un gridolino di dolore.
Ora, il mio corpo era incastrato tra lui e il metallo freddo degli armadietti.
"Non ti hanno mai insegnato le buone maniere?" Mi chiese avvicinandosi a tal punto da far scontrare i nostri nasi e sfiorare le nostre labbra.
"E a te non ti hanno mai insegnato che non si ruba la donna di altri?!" Justin era arrivato a salvarmi!
Beh, si, non era vestito d'azzurro, non stava cavalcando un maestoso cavallo bianco ed io non ero una principessa indifesa... ma mi andava bene lo stesso.
"Bieber." Ethan sussurrò il suo nome allontanandosi di poco da me. "Io e la tua donna, stavamo solo facendo due chiacchiere." Girò di poco la testa per guardarlo.
"Bene, hai finito?" Chiese Justin infastidito.
"Un secondo..." Sorrise a Justin un attimo prima di tornare a guardare me.
"Tornando a noi..." Mi diede un bacio sulla guancia prima di sussurrarmi all'orecchio: "Modera il linguaggio, sono pur sempre il tuo prof di italiano." Si staccò da me e tornò in classe con un sorriso stampato sulle labbra.
"Tutto bene?" Mi chiese Justin avvicinandosi a me.
"Davvero? La tua donna?!" Dissi cercando di trattenere una risata.
Alzò gli occhi al cielo sistemandosi il ciuffo. "Fatti trovare fuori da scuola. Andiamo tutti da me." Mi lasciò un foglietto in mano prima di scomparire nella sua classe.
Dopo qualche secondo, aprii il bigliettino che mi aveva dato in mano.
C'era scritto il suo numero di telefono, seguito dalla frase: Se dovessi aver bisogno di me.
Rimasi con la schiena appoggiata agli armadietti, con un sorriso ebete stampato sulla faccia.
Dovevo tornare in classe... si, dovevo.
Mi ricomposi velocemente, e tornai in classe, dove il mio prof preferito stava spiegando qualcosa.
"Bentornata signorina Hamilton." Ironizzò Ethan, anzi, il professor Hook.
"La ringrazio." Ricambiai il sarcasmo andando a sedermi al mio posto.
"Hai visto Justin?" Mi chiese Ryan senza farsi sentire dal prof.
"Si..." Sussurrai.
"Che ha fatto?" Domandò facendo finta di scrivere.
"Non ha fatto niente... é solo che é così fottutamente complicato." Sospirai esausta.
"Lo so... lo conosco bene. Forse sono quello che lo conosce meglio." Disse comprensivo.
"Sei il suo migliore amico, vero?" Gli chiesi.
"Si..." Sorrise pensando a qualcosa. "Ascoltami..." Sussurrò guardandomi negli occhi. "Tu piaci a Justin. Sei come la sua preda più difficile... anche se preda non credo che sia il termine più adatto. Non l'ho mai visto così per una ragazza." Scosse la testa.
"Così come?" Cercai di capire meglio.
"É molto protettivo nei tuoi confronti e... non lo ha mai fatto con nessun'altra." Alzò le spalle. "Ma d'altronde non lo biasimo." Disse indicando il mio corpo.
Non immaginate nemmeno il balletto della "vittoria" che la mia me interiore stava facendo...
"Lui ti ha parlato di me?" Non riuscii a trattenere un sorriso compiaciuto.
"Si." Sorrise.
"Shade? La spieghi tu alla classe la subordinata causale?" Ci interruppe il prof.
"No... sarebbe come rubarle il lavoro." Mi finsi dispiaciuta mettendomi una mano sul petto.
"E allora fammi il favore di stare attenta." Disse prima di ricominciare a spiegare.
Alzai gli occhi al cielo e presi il telefono dalla tasca della mia giacca.
Digitai il numero che Justin mi aveva dato poco prima e gli scrissi un messaggio.
A Bimbo Spocchioso:
Bimbo Spocchioso, sei sempre così complicato!
Da Bimbo Spocchioso:
Che significa spocchioso?
A Bimbo Spocchioso:
Arrogante, superbo, presuntuoso, altezzoso, altero, tracotante, vanitoso.
Da Bimbo Spocchioso:
Io non sono arrogante, superbo, presuntuoso, altezzoso, altero, tracotante, vanitoso.
A Bimbo Spocchioso:
Si che lo sei! E comunque non hai risposto alla mia domanda...
Da Bimbo Spocchioso:
Qual'era? Perché sei sempre così complicato?
A Bimbo Spocchioso:
Si, ora rispondi.
Da Bimbo Spocchioso:
Complicato? Davvero pensi che io sia complicato?
A Bimbo Spocchioso:
Certo, se no non te lo avrei chiesto.
Da Bimbo Spocchioso:
Dovresti averlo capito...
A Bimbo Spocchioso:
Capito cosa? Che sei bipolare?
Da Bimbo Spocchioso:
No Shade! Dovresti aver capito che potrei spaccare il mondo vedendoti tra le braccia di un altro.
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My Trouble // Justin Bieber
FanfictionIl Bronx è universalmente noto per essere uno dei quartieri più violenti e pericolosi, dove tutt'ora gran parte della criminalità è concentrata unicamente nell'area del South Bronx. Guarda caso, proprio dove mia madre ha trovato casa... Sono Shade...