CAPITOLO 21

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Justin's Point Of View

"Cazzo." Sussurrai a denti stretti dopo aver letto quel messaggio.
Sapevo chi lo aveva mandato. Nell'angolo in basso a sinistra c'erano la T e la S.
"The Street." Pensai ad alta voce.
"Justin!" Shade mi richiamò sventolandomi una mano davanti alla faccia.
"Andiamo." Dissi prima di prendere il foglietto e metterlo nella tasca dei miei pantaloni. Presi Shade per mano e la tirai fuori dalla sua stanza.
"Justin!" Tentò di fermarmi.
La ignorai e continuai a trascinarla.
"Justin, fermati!" Gridò più forte.
"Che c'é?" Le chiesi girandomi impaziente.
"Punto 1;
Non puoi prendermi e trascinarmi non so dove, senza dirmi nulla.
Punto 2;
sono in reggiseno!" Sbottò indicandosi.
"Giusto." Dissi ridendo prima di trascinarla di nuovo in camera sua.
"Si può sapere dove mi stai portando?" Chiese mentre cercava nei cassetti qualcosa da mettere.
"Al capanno." Dissi cercando di trattenere un sorriso mentre contemplavo il suo perfettissimo culo.
"Per far cosa?" Domandò tirando fuori una maglietta e indossandola.
"Oh Dio! Puoi smetterla di fare domande e muovere quel bel culetto fino alla mia macchina?" Sbraitai esasperato.
"Quel bel culetto?" Chiese incredula cercando di trattenere una risata.
"Si." Sorrisi.
Alzò gli occhi al cielo e mi lanciò una maglietta. "Mettitela."
La presi al volo e la infilai velocemente. "Si può sapere perché hai un sacco di magliette giganti e da maschio nell'armadio?" Chiesi guardando la maglietta che avevo addosso e che mi stava perfetta.
"Non mi piace indossare cose attillate e femminili." Si giustificò alzando le spalle.
"Ahahahahah okay, andiamo." Risi prendendola per mano e portandola nella mia auto parcheggiata nel vialetto di casa sua.

Shade's Point Of View

Per il breve tratto di strada che separava casa mia e il capanno dei ragazzi, restammo in silenzio.
Justin era concentrato sulla strada, ma si capiva benissimo che in realtà stava pensando a qualcosa.
Quando arrivammo, Justin scese dalla macchina e velocemente, venne ad aprirmi la portiera.
Mi prese per mano e, guardandosi accuratamente intorno, mi portò all'interno capanno.
C'erano tutti i ragazzi, compreso mio padre, che giocavano e scherzavano intorno al tavolo da biliardo.
"Riunione. Ora!" Gridò Justin attirando la loro attenzione.
I ragazzi si girarono preoccupati mentre andavano a sedersi sui divani di fronte a noi.
"Siediti li." Mi sussurrò Justin all'orecchio.
Annuii e in silenzio mi sedetti accanto a Brock.
"Ciao piccolina." Mi salutò mio padre.
"Ciao papà." Sussurrai aspettando che Justin parlasse.
Era li in piedi, stava pensando e i ragazzi lo guardavano aspettando che dicesse qualcosa.
Justin sospirò prima di prendere il foglietto giallo appallottolato e lanciarlo a mio padre, che lo prese e lo aprì.
Lo lesse più volte prima di rialzare lo sguardo su Justin. "The Street..." Sussurrò a denti stretti.
Justin annuì prima di iniziare a parlare.
"Sono tornati. Si sono presi il Queens e ora vogliono il Bronx." Disse abbassando lo sguardo.
"Chi?" Chiesi curiosa.
"I The Street." Disse Stefan, uno dei ragazzi, guardando Justin e chiedendo implicitamente conferma.
"Ne ho sentito parlare. Ma io che centro?" Chiesi sempre più confusa. "Pensano che tu faccia parte della nostra gang." Spiegò Bradley.
"Justin." Lo richiamò mio padre. "Che stavate facendo a casa di Shade?" Domandò stringendo gli occhi a fessura.
Io e Justin ci guardammo totalmente nel panico.
"Stavamo... facendo una ricerca per la scuola." Justin sparò la prima cazzata. "Ma non é questo il problema." Deviò il discorso.
"Giusto. Cosa pensi di fare?" Chiese accendendosi una sigaretta.
"Dobbiamo fermarli, ma loro sono tipo il doppio di noi..." Alzò le spalle.
"Io ho un'idea." Azzardai alzandomi in piedi.
"Sentiamo." Disse Justin aspettando che io proseguissi.
"La famiglia é sempre la famiglia, no?" Domandai retorica.
Quando loro annuirono, capii che potevo continuare. "Potremmo chiedere una mano ai Destroyers e ai Los Locos (la gang di Anthony)." Conclusi guardando Justin, che aveva serrato la mascella, probabilmente ricordando l'ultimo loro incontro.
"Non accetteranno mai." Intervenne Michael.
"Abbiamo avuto troppi conflitti in passato. É matematico, loro odiano noi e noi odiamo loro." Disse Logan alzando le spalle.
"No, secondo me Shade ha ragione." Disse Brock.
"Si, in effetti lei ha molti contatti. Accetteranno." Concluse Justin.
"Okay... ti devo chiedere un'ultima cosa." Iniziò mio padre. "Shade non é al sicuro a casa sua."
Justin guardò me e poi mio padre. "Capito." Disse prima di prendermi la mano e trascinarmi nuovamente in macchina.
"C-cosa? Dove mi stai portando?" Domandai girandomi verso di lui.
Infilò la chiave e mise in moto. "Per una volta puoi non fare domande?!"

My Trouble // Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora