(Federico's pov's)
"Nella macchina le chiesi se le era piaciuta la sorpresa che le avevo fatto, lei mi rispose di sì e mi disse che ero davvero speciale e che mi amava. Io fermai la macchina la afferrai e la baciai, poi la accompagnai fino alla porta di casa e le augurai una serena notte, lei mi ringraziò ancora e poi mi augurò una buona notte, poi rientrò in casa. Io tornai a casa e i miei nonni che erano ancora svegli perché in pensiero per me mi chiesero com'era andata la serata, io gli raccontai tutto e poi andai a dormire. I giorni seguenti li passammo praticamente in simbiosi e li passammo in giro per Firenze e sempre insieme. Poi però arrivò la domenica ed io dovevo ritornare a Torino. Passarono mesi, io mi ripresi finalmente dall'infortunio e quindi incominciai ad essere convocato per giocare ed era sempre più difficile vedere Bea, ma quando potevo andavo sempre da lei. Venne Aprile, il mese del compleanno di Bea, decisi di voler fare una grande sorpresa e quindi cominciai a prepararla insieme con Weston che era stato invitato anche lui. Bea decise di festeggiarlo il giovedì pur essendo venerdì il suo compleanno, chiedemmo dei permessi e il mercoledì pomeriggio andammo verso la stazione. Non so il motivo ma Bea era convinta che io sarei andato da lei il mercoledì mattina, quando quel giorno avevamo da fare gli allenamenti mattutini, quindi a quasi fine allenamento venne Giorgia con il mio telefono in mano dicendo che mi aveva chiamato la mia fidanzata, risposi al telefono e le dissi che io e Weston ci stavamo per muovere e che dovevamo prepararci e poi saremo andati in stazione, lei mi disse che si era dimenticata dell'allenamento e aveva avuto paura che mi fosse successo qualcosa non vedendomi arrivare. Io e Weston dopo l'allenamento ci facemmo le docce, andammo a prendere tutto il necessario nelle nostre case e andammo in stazione. Poi arrivammo ma eravamo davvero distrutti quella sera che arrivammo a Firenze, feci venire Bea a casa dei miei nonni e ci vedemmo un film ma io mi addormentai. Il giorno dopo mi svegliai e mi resi conto di averla lasciata da sola praticamente e quindi la chiamai mi scusai di essermi addormentato e poi le chiesi quando potevo venire e lei non mi disse un orario. Io e Weston in quei mesi avevamo preso lezioni di chitarra e canto e avevamo poi scritto un cartellone. A me piaceva scrivere canzoni ma non riuscivo mai a cantarle, ma per Bea ci provai e quindi preparammo tutto e andammo giù al palazzo di Bea, la chiamai al telefono e la feci affacciare dalla finestra e poi mostrammo lo striscione lei si emozionò e stava per rientrare quando Weston iniziò ad intonare una canzone ed io iniziai a cantarla. Tutto il condominio si affacciò e mi sentì cantare, fu un'emozione per me e poi dopo applaudirono anche. Salimmo poi su da Bea e lei mi abbracciò forte e mi diede un bacio. Aspettammo poi gli altri invitati e subito quando venne l'amica di Bea, Lucia ecco che le vidi confabulare su Weston. A Lucia piacque subito Weston e parlarono insieme tutta la serata, e io e Bea ci compiacemmo di questa cosa soprattutto per le uscite a quattro che avremmo potuto fare. A mezzanotte facemmo spegnere le candeline a Bea e poi la aiutammo a sistemare tutto quanto e così sondammo il terreno con Weston, gli chiedemmo che cosa ne pensava della amica di Bea, ma lui disse che in quel periodo aveva nel cuore una ragazza e che quindi non gli interessava Lucia. Rimasi un po' male perché non mi aveva mai detto nulla, poi se ne andò senza spiegazioni ne niente e mi disse che mi avrebbe aspettato giù in macchina. Io allora baciai e abbracciai Bea e poi le diedi un foglio di carta all'interno c'era una canzone che le avevo scritto lei fu stupita da questo mio talento che per tanto avevo tenuto segreto, la lesse e pianse di gioia mi abbracciò e mi disse che era il regalo più bello che le potessi fare. Poi scesi e tornai in macchina, dove c'era Weston, che mi stava aspettando
<<allora mi dici ora chi è questa ragazza che ti fa stare così male?>> dissi io
<<Fe non mi dire niente ma non me la sento ancora di raccontare questa cosa...>> disse Wes
<<Mah sei strano davvero... va bene quando te la senti me lo dirai...>> dissi io. Arrivammo a casa dei miei nonni e andammo a dormire io ero molto pensieroso e preoccupato per Wes. Il giorno dopo era il compleanno di Bea, allora feci colazione, aggiustai le ultime cose e chiamai prima Bea e le dissi di prepararsi per un certo orario. Poi l'andai a prendere e la portai in garage, lo avevo allestito come una cameretta vera e propria c'era il letto, il comodino, la televisione, tutto e poi c'era la porta che portava alla casa dei miei nonni. Bea credeva fosse per me e mi chiese perché avessi scelto di dormire lì visto che sopra avevo una camera bellissima ma io le dissi che quella camera era per lei, quando mi veniva a trovare e si faceva tardi e non voleva farsi venire a prendere dal padre. Lei felicissima mi abbracciò fortissimo e mi baciò e mi ringraziò per questo altro regalo. Poi purtroppo il pomeriggio dovevamo partire perché domenica dovevamo giocare e quindi partimmo. Come sempre fu molto difficile lasciare Bea lì e tornare a Torino ma la cosa che mi fece essere felice è che finalmente quella domenica giocai e segnai anche un goal dopo tanti mesi che non lo facevo e lo dedicai a Bea pur non facendolo vedere ma glielo dissi al telefono la sera dopo che tornammo a Torino. Lei fu molto felice di questa cosa e pianse al telefono dicendomi che le mancavo tanto ma io la confortavo perché ci saremo visti molto presto..."
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Quello che non ti aspetti
FanfictionBea è una ragazza di 23 anni che abita a Firenze, ama sin da piccola il calcio ed è una grande tifosa della Fiorentina. Parte per una settimana per Courmayeur ed è proprio lì che fa un incontro/ scontro con una persona... cosa succederà tra i due? E...