(Bea's pov's)
"Quando mi svegliai era tutto così confuso, all'inizio non riuscii a capire cosa era successo, poi ecco che Fede mi salutò, io gli chiesi dove ero e lui mi disse che eravamo in ospedale. Lui poi mi chiese cosa ricordassi, io gli spiegai tutto e lui rimase tanto sconvolto. Alla fine del racconto mi voleva abbracciare ma quando lui mi sfiorò, io vidi e sentii la stretta di quei ragazzi che mi avevano violentata e quindi mi ritrassi e lui mi chiese scusa per tutto quello che era successo, io lo tranquillizzai dicendo che non era sua la colpa anche se un pò dentro di me ero arrabbiata con lui, poi cambiai subito argomento e gli chiesi se avesse chiamato i miei genitori, non volevo che lo sapessero, uno perchè non mi avrebbero fatto vedere Fede e due perchè io volevo dimenticare e loro non mi avrebbero permesso di farlo. Poi restai in ospedale per un altro pò per fare delle visite di controllo e poi uscii. Dopo pochi giorni tornammo a Firenze e Fede rimase lì con me almeno i primi tempi e andai a dormire nella camera in garage a casa dei suoi nonni perchè nei giorni dopo la violenza facevo degli incubi, mi vedevo davanti agli occhi James, che ritornava e che voleva continuare a farmi del male, e quindi era meglio che restassi da Fede almeno fin quando quei sogni non sparissero. Ma più Fede cercava di starmi vicino più io mi allontanavo. Arrivammo al suo compleanno che praticamente non ci parlavamo più, sembravamo due estranei. Poi accadde una cosa strana, nel treno per andare a Torino per fargli una sorpresa per il suo compleanno, andai molto spesso in bagno e vomitai anche l'anima, il ciclo non mi veniva e mi girava spesso la testa, erano troppe le coincidenze e quindi non appena arrivai in stazione, andai in una farmacia e comprai un test di gravidanza. Insieme con Wes e i suoi compagni di squadra e gli amici avevo organizzato una sorpresa in un locale. Volevo cercare di recuperare i rapporti con Fede, mi mancava e sapevo che solo lui poteva stare accanto a me. Wes andò a prendere Fede e noi ci facemmo trovare nel locale e quando arrivò il festeggiato urlammo tutti:<<SORPRESAAA!>>. Lui rimase felice da questa sorpresa ma soprattutto rimase contento anche che ci fossi, nonostante tutto, nonostante quei giorni per me non erano stati facili. Sì perchè avevano preso James e i suoi compagni e io ero dovuta andare in polizia a riconoscerli era stato uno strazio per me rivederli e mi risentivo le loro mani addosso e la spinta di James. In tutto questo i miei genitori avevano scoperto tutto e quindi ero andata praticamente senza autorizzazione dei miei lì a Torino. Quindi si questo testimoniava quanto per me Fede era importante e quanto fossi disposta a fare per lui. Ci divertimmo molto a ballare e a stare finalmente insieme. Finalmente ero riuscita a farmi sfiorare senza che urlassi, infatti io in quel periodo ero andata anche da uno psicologo che mi aiutò molto da questo punto di vista, ma quando Fede si avvicinò per darmi un bacio lì iniziai ad avere paura e lui si fermò appena in tempo.
<<a piccoli passi ... amore mio già è tanto... prima non potevo nemmeno sfiorarti già che questo non ti da fastidio è molto>> disse Fede e ci sedemmo e lì ne approfittai per dirgli
<<amore ... ho da dirti una cosa...>> dissi io con la testa bassa
<<dimmi amore...>> disse Fede
<<credo di essere incinta... questa mattina non mi sono sentita bene nel treno ho vomitato per tre volte... credo che beh... >> dissi io e piansi
<<ah... hai fatto già il test di gravidanza?>> disse lui
<<no volevo farlo con te...>> dissi io e poi aggiunsi:<<ma non volevo rovinarti il compleanno quindi dai non ci pensiamo lo facciamo domani mattina quando ci svegliamo>>
<<va bene amore mio>> disse lui che però non si espresse, non sapevo cosa ne pensava e questa cosa mi faceva impazzire, volevo capire cosa avrebbe fatto: starmi accanto oppure lasciarmi sola a dover affrontare quella situazione. La serata finì e io e Chicco tornammo a casa e poi andammo a dormire, anche se io non ci riuscii molto, ero in ansia e poi quando chiudevo gli occhi apparivano i volti di quei bastardi che mi avevano fatto del male. Il giorno dopo mi svegliai, dopo che mi ero appisolata un pò e vidi che Fede non c'era nel letto, andai in cucina e lo vidi seduto vicino al tavolo e con gli occhi persi nel vuoto
<<hei buongiorno amore mio>> dissi io
<<weee ciao Bea... vuoi del caffè?>> disse lui ritornando alla realtà. Presi del caffè e mi misi a sedere di fronte a lui posai la testa sulla sua e dissi:<<amore... io te l'ho detto non perchè sei costretto a stare con me se nel caso fossi incinta, ma perchè ti devo dare una scelta che io non ho avuto... sei liberissimo di lasciarmi in quest'istante ma perlomeno restami accanto per fare il test che ho davvero paura...>>. Lui non disse nulla, io allora mi alzai e andai a fare il test, quando uscii dal bagno c'era lui che mi prese per mano andammo in cucina, posai il test sul tavolo sopra un tovagliolo e aspettammo mano nella mano il risultato. I cinque minuti passarono ed ecco che uscì nello schermo *incinta 8 settimane* giusto giusto il tempo della violenza. Io piansi, Fede mi abbracciò e poi disse:<<quei bastardi... me la pagheranno ti giuro che li picchierò con le mie stesse mani quando li troveranno>> lui non sapeva che li avessero presi non gli avevo detto nulla
<<amore... proprio l'altro giorno li hanno presi... sono dovuta a riconoscerli...>> dissi io abbassando la testa
<<COSA? E non mi hai detto nulla Bea? Una cosa volevo ed era picchiarlo a sangue>> disse Fede incavolato nero
<<e proprio per quello che non te l'ho detto perché ti saresti fatto arrestare...>> dissi io
<<non avevi il diritto volevo la mia vendetta... la mia giustizia>> disse urlando. Io mi misi a piangere e caddi su di una sedia e misi le mani sulla faccia. Lui allora venne vicino a me si mise al mio livello in modo che la sua faccia stava di fronte alla mia e disse:<< perdonami amore è che... ci hanno rovinato il nostro rapporto... non posso più baciarti che urli, e adesso devo crescere il bimbo di uno di quei quattro bastardi non ce la faccio perdonami...>>
<<lo capisco amore... non è colpa mia... ma capisco anche che non mi vuoi più vedere... grazie per tutto quello che hai fatto per me Chicco ti amo ricordalo buona vita>> dissi io con le lacrime che mi scendevano sul mio viso per un attimo vidi anche Fede che piangeva, mi alzai, mi tolsi la fedina e uscii da quella casa senza voltarmi indietro e senza che Fede mi rincorresse..."
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Quello che non ti aspetti
Fiksi PenggemarBea è una ragazza di 23 anni che abita a Firenze, ama sin da piccola il calcio ed è una grande tifosa della Fiorentina. Parte per una settimana per Courmayeur ed è proprio lì che fa un incontro/ scontro con una persona... cosa succederà tra i due? E...