I CINQUE GIORNI

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(Federico's pov's)
"Tornammo a casa, ci spogliammo, ci mettemmo il pigiama e andai a salutarla poi andai nel letto e iniziò la mia nottata di insonnia pura. Si ok era da poco che ci conoscevamo io e Wes ma ci rimasi male, avevo passato mesi a preoccuparmi per lui, a chiedergli cosa avesse e lui poi proprio quando Bea era lì mi diceva questa cosa, sembrava quasi fatto apposta per rovinarmi la settimana con Bea. Nei giorni seguenti lui mi chiamava, mi messaggiava e quando stavamo agli allenamenti cercava di parlare con me ma io cercavo di evitarlo. Infatti anche quando andavamo in discoteca, cambiammo per non incontrarlo. Era una sera come le altre eravamo andati alla nuova discoteca e mentre ballavamo vidi entrare in discoteca Martina, che si mise a sedere vicino ai nostri amici, quando tornammo al tavolo, dopo che avevamo ballato poiché sapevo dell'antipatia che Bea nutriva per Martina e poiché stava sempre con me e non aveva mai fatto amicizia con qualcuno la convinsi a fare amicizia con Martina, dicendole che Martina era meglio di come apparisse in superficie. E forse per far piacere a me o forse solo perché si sentiva sola andò a parlarci e sera dopo quella sera continuarono ad approfondire l'amicizia. Era bello vedere Bea avere qualcun altro ma feci l'errore più grande del mondo la lasciai sola con Martina, e andai in bagno quando uscii dal bagno vidi correre verso di me Vincenzo che mi disse:<<oi Fe non ti arrabbiare abbiamo perso di vista un attimo solo le ragazze e Martina ha combinato una delle sue, c'è Bea a terra fuori che è svenuta in una pozza di sangue... Wes non so come mai è venuto e ha visto due omoni grandi che la stavano picchiando, li ha minacciati di chiamare la polizia e se ne sono andati, ora ha chiamato l'ambulanza.... Eccola >> sentimmo le sirene dell'ambulanza ed io mi catapultai fuori dal locale e vidi Bea in uno stato pietoso, avevo un misto di emozioni ma andammo all'ospedale, per la gravità delle ferite era entrata in coma e non si svegliava. Io chiamai i suoi genitori anche perché lei dopo pochi giorni sarebbe dovuta tornare a casa e quindi li dovevo per forza chiamare e loro presero il primo treno e dopo un po' di ore arrivarono all'ospedale. Quando il padre entrò nella camera neanche il tempo di dirgli cosa veramente era accaduto che venne vicino a me e disse:<<grandissimo stronzooo cosa hai fatto alla mia bambina... da quando ha incontrato te...>> e iniziò a picchiarmi, la moglie iniziò a fermarlo e disse:<<Ciro smettila, Fede non centra nulla ne sono sicura... cosa è successo Fede?>>. Il padre di Bea si fermò e trattenuto dalla moglie aspettava una mia risposta
<<non so precisamente cosa è successo perché ero in bagno ma quello che so che centra la mia ex fidanzata...>> dissi io e poi mi interruppe Wes che disse:<<signori... Fede non centra è stata la sua ex che ha ingaggiato due bodyguard della discoteca e ha fatto picchiare Bea... l'unica cosa che forse ti posso recriminare Fe è il fatto di averla costretta a conoscere Martina, di averla costretta a fidarsi di lei questo si>>
<<ti pare il caso ora Wes? Già lo so che è colpa mia e già mi sento in colpa per quello non mi far sentire più in colpa di quanto già non mi senti>> dissi io. Poi ci fecero uscire tutti e chiusero la stanza, era in terapia intensiva purtroppo nessuno poteva entrare se non per qualche minuto. Quando uscimmo suo padre disse:<<bene anche se non hai colpe non voglio che tu stia vicino a mia figlia quindi vattene ora>>
<<ma... Ciro perché?>> disse la mamma di Bea
<<perché si è anche colpa sua e non lo voglio qui vicino a mia figlia>> disse il padre che era sconvolto e quindi decisi di andarmene. Appena potevo però quando i suoi genitori non c'erano, perché erano andati magari a riposare in hotel io mi intrufolavo nella stanza e stavo lì per ore e le cantavo la nostra canzone per farla svegliare. Rimase in coma per 4 giorni e al quinto giorno si svegliò proprio mentre con la chitarra suonavo la nostra canzone. Quando mi accorsi che era sveglia chiamai subito i dottori che mi fecero uscire e iniziarono a visitarla. Ad un certo punto poiché non sentivo, la vidi solo che si agitava e urlava e piangeva io nel frattempo con la preoccupazione di quello che stava succedendo dall'altra parte del vetro e con il telefono in mano stavo chiamando i genitori di Bea.
<<è lei Federico??>> dissero i dottori uscendo dalla camera
<<si sono io>> dissi io togliendo il telefono dall'orecchio
<<vada dentro la signorina vuole lei ma mi raccomando cerchi di tranquillizzarla è una situazione molto difficile>> disse uno dei dottori
<<perché che cosa ha? Mi state facendo preoccupare>> dissi io
<< Non riesce a muovere le gambe probabilmente per un periodo dovrà sedere su una sedia a rotelle >>disse un altro dottore
<<ah...>> dissi io e abbassai la testa. Allora entrai dentro la camera, cercando di essere forte per lei, sforzai un sorriso e la abbracciai, lei si discostò subito e mi disse:<<Fe visto la mia situazione posso capirlo se tu mi vuoi lasciare>> e poi si tolse la fedina. Io la guardai in modo sconvolto non me la aspettavo una risposta così da parte sua, allora le presi la mano sinistra, le rimisi la fedina e poi le dissi:<< Amore come te lo devo spiegare che tu sei la cosa più importante della mia vita e non mi importa che forse per un periodo starai su una sedia a rotelle io ti amo sempre, mi importa solo che tu sei viva il mio solo pensiero in questi cinque giorni di inferno era che ti svegliassi >> proprio quando stavamo per baciarci, vennero i genitori che la abbracciarono e baciarono e sapevano già tutto ma non gli importava erano felici che la figlia era viva come me. I dottori poi vennero a prenderla con una sedia a rotelle, allora la presi io in braccio per metterla sulla sedia a rotelle. Dopodichè una volta che finì gli esami la portarono in una stanza ed entrammo io, i miei genitori con Adriana e Lorenzo che mi avevano raggiunto avendo appreso la notizia e poi Wes.La mia famiglia restò per un po' ma poi se ne andò e anche la famiglia di Bea, andò a riposarsi e restammo io e Wes che iniziammo a battibeccare un po' e Bea all'improvviso ci interruppe..."

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