LA LUCE NELL'OSCURITA'

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(Federico's pov's)
"L'uscita di Wes con Lucia si tenne il lunedì sera. Lucia andò da Bea ed io e Wes iniziammo a prepararci, io lasciai la macchina a Wes e poi il padre di Bea ci avrebbe accompagnato al nostro ristorante. All'improvviso mentre ci preparavamo ecco che Wes iniziò a piangere e ad avere un attacco di panico
<<no... Fede non posso farlo... non mi sento pronto... io amo Bea... perché devo uscire con questa Lucia??... mi dispiace che te lo dico ma è così... non voglio più uscire...>> disse Wes e continuava ad agitarsi. Io provai a calmarlo ma non riuscii, allora mi venne in mente che l'unica che forse poteva riuscirci era proprio Bea e quindi la chiamai. Lei se lo fece passare e dopo un po' di tempo lui si calmò e continuò a prepararsi, io la ringraziai e poi le dissi che stavamo quasi per scendere. E così facemmo e andammo sotto casa di Bea io salii mentre Wes aspettò Lucia in macchina. Poi il padre di Bea ci portò da un'altra parte e passammo una bella serata insieme. A detta di Wes fu una bella serata. Tanto è vero che il giorno dopo decidemmo di andare in discoteca, Bea non avendo mai frequentato discoteche chiese ad una sua compagna di scuola superiore la quale ci venne a prendere e ci portò in una delle discoteche più famose di Firenze. L'amica di Bea si meravigliò quando lei ci presentò, non so per quale motivo non poteva credere che Bea potesse avere un fidanzato e soprattutto che era famoso. Una volta fuori alla discoteca c'era molto folla ma i bodyguard riconoscendoci ci fece entrare con Bea e Lucia e poi chiesi il piacere di far entrare anche l'amica di Bea con noi. Iniziammo a ballare e ci divertimmo molto, poi io e Wes ci allontanammo un attimo per prendere qualcosa da bere anche per le nostre accompagnatrici, dopo un po' di tempo vidi delle ragazze vicino a Bea e lei che era un po' in imbarazzo, dopo ormai un anno avevo ormai capito quando Bea era a disagio e quindi presi la roba da bere e andai verso Bea, e le sentii che dicevano che non ci credevano che lei aveva un fidanzato, allora misi il braccio intorno alla vita di Bea e poi mi presentai a tutte loro e le chiesi di cosa stavano discutendo poco prima, loro messe in difficoltà dalla mia domanda dissero una bugia poi io le dissi che volevo ballare con Bea e quindi ci allontanammo da loro, lei mi ringraziò per essere venuto in tempo, ed io le dissi che le doveva lasciare perdere e che non si doveva far condizionare troppo dalle persone perché io da un anno e poco più ero solo suo e lei era solo mia. Tornammo dalla discoteca accompagnammo Lucia a casa e Bea invece venne dai miei nonni e andammo a dormire insieme nella cameretta che era stata garage. Dormimmo fino a tardi, mangiammo insieme dai miei nonni, poi la accompagnai a casa e io e Wes ripartimmo per Torino. Passarono alcuni giorni ed io avevo molti allenamenti e poi la partita il venerdì sera, allora volevo tanto andare a Firenze quel sabato e quella domenica così da stare di nuovo con Bea ma i miei amici quando gli dissi questa cosa mi dissero:<<uaaa dai Fe ultimamente stai passando più tempo con lei che con noi, dai per una volta non le dire che sei libero e dille che vieni in discoteca con noi ci divertiamo un po' senza pensieri ne niente che dici?>>
<<ma non lo so ragazzi ... è che io sento la necessità proprio di vederla non è colpa mia>> dissi io giustificandomi delle mie scelte
<<eh lo sappiamo ma non puoi trascurare i tuoi amici dai solo per una volta...>> disse Vincenzo e mi sentii tremendamente in colpa che mi feci convincere
<<va bene>> dissi io. Quella sera stessa dissi a Bea che quel weekend non sarei venuto da lei e che sarei inoltre andato in discoteca con i ragazzi, lei si sentiva che non era tanto convinta ma mi diede lo stesso tanta fiducia. Venne venerdì giocai finalmente, e segnai anche fu bello poterlo fare un'altra volta. Il giorno dopo decidemmo quindi di vederci e andare in discoteca insieme con i ragazzi. Fu una bella serata, spensierata e per la prima volta senza dover pensare anche che Bea si divertisse. Quando stavamo tornando a casa, in macchina ci stavamo divertendo con la musica alta l'unico non brillo era Vincenzo che doveva guidare, mentre mi stavo muovendo perché volevo ballare ecco che mi cadde il telefono a terra, mi tolsi un attimo la cintura per prenderlo ed ecco che non mi ricordo più niente solo oscurità... poi ad un certo punto vedevo due ragazzi che non sapevo chi fossero e li vedevo baciarsi e dentro di me sentivo solo un forte sentimento come se li volessi fermare forse era gelosia, ma perché ero geloso di questa ragazza. Sognavo questa ragazza molto spesso e anche quell'altro ragazzo poi ad un certo punto c'era una luce dentro quest'oscurità e si sentiva una canzone, la conoscevo e quindi andai in quella luce e all'improvviso aprii gli occhi e vidi quella ragazza dei miei sogni, si mise a piangere e mi strinse forte, la allontanai subito e le chiesi chi fosse, io chi ero e dove fossi non mi ricordavo nulla. Questa ragazza corse subito fuori dalla stanza e andò a chiamare il dottore che mi visitò, poi uscì e disse delle cose ad una donna credo che era mia madre, poi rivenne nella camera quella ragazza dei miei sogni e mi disse il suo nome e mi chiese se mi ricordassi di lei, io le dissi che la avevo vista nei miei sogni insieme con un ragazzo poi vidi fuori alla stanza e c'era anche quel ragazzo dei miei sogni. Lei mi chiese cosa avevo sognato, le risposi che lei baciava quel ragazzo e che io ero geloso. Lei mi disse che era la mia fidanzata, e che quel ragazzo era il mio compagno di squadra perché io ero un giocatore famoso di calcio e poi mi raccontò tutto quello che avevamo passato insieme io e lei. Poi mi ricordai che lei quando mi ero svegliato stava cantando una canzone e che mi sembrava familiare e quindi le chiesi di cantarmela, lei si vergognava ma io la implorai, lei iniziò a cantare, la sua voce, o forse le parole non so ma mi venne in mente come continuava e la cantai anche io e poi all'improvviso mi venne in mente che era la nostra canzone, la avevo scritta io per lei. Mi ricordai tutto, poi mi toccai il collo e mi accorsi che la collana a forma di cuore non c'era e gliela chiesi, poi mi guardai le mani e non avevo nemmeno il mio anello lei mi disse che ce li aveva mia madre e quindi glieli chiesi subito, lei andò a prenderli, quando tornò li indossai subito era come se mi sentivo più al sicuro tenendoli addosso. Lei poi si mise vicino a me e iniziò a ricordarmi altre cose come le regole del gioco e tante altre cose, rimase con me tutto il tempo che io recuperai la memoria e in cui facevo fisioterapia perché l'incidente dal punto di vista fisico non mi aveva lasciato illeso. Lei poi però se ne dovette andare a Firenze ed io ripresi piano piano a fare allenamenti e le terapie, piano piano mi ripresi e finalmente ricordavo tutto e ritornai anche sul campo da calcio. I genitori di Bea non la fecero più salire a Torino essendo che era stata per parecchi giorni da me per starmi accanto e quindi non la vedevo da parecchio tempo ma ecco che venne l'occasione, essendo che facevo parte di alcuni enti umanitari come sostenitore, mi invitarono e invitarono in realtà tutta la squadra essendo anche tutti i miei compagni sostenitori, a fare una campagna pubblicitaria per quest'ente a Firenze e io avvisai anche Bea di questa cosa, dicendole il posto dove registravamo in modo tale che lei mi potesse venire a vedere..."

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