Il compleanno di Jane

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Jane aveva un fratello, Mason, più grande di un anno.
Quando eravamo in chiamata lui si immischiava sempre nelle discussioni e io non parlavo più, non riuscivo a rivolgergli la parola.
Durante le nostre videochiamate a volte rubava il telefono a Jane ed io spegnevo subito la fotocamera. Mi aveva pure dato un soprannome, "Aska".
Non sono mai riuscita a prendere confidenza con lui, mi vergognavo troppo e lui non era il ragazzo che fa amicizia con ragazze come me.
Lui era estroverso, giudicava molto, riusciva a dire ciò che pensava senza neanche pensarci, insomma possiamo definirlo la versione di Jane al maschile!
Solo che a differenza di lei, con lui non parlavo e non so se "nascondeva" quel lato dolce, come sua sorella.

Il 18 agosto era il compleanno di Jane.
Inizialmente non volevo andarci perché ci sarebbe stato anche Mason, ma mi dissero che non sarebbe stato a casa e riuscirono a convincermi.
Per il suo compleanno decidemmo di fare un pigiama party.
Quando mi presentai là notai che lui non c'era davvero, così mi rilassai e iniziammo a parlare e a giocare tra di noi.
Ad un certo punto si sentì il rumore del campanello, la madre di Jane aprì la porta e mi ritrovai davanti lui, subito iniziai a scappare e a coprirmi il viso. Ci chiudemmo tutte quattro nella stanzetta per tutto il pomeriggio.

La sera ci chiamarono per cenare e realizzai soltanto dopo che avrei dovuto mangiare nello stesso tavolo dov'era lui.
Iniziai a fare storie perché non volevo. Lui era seduto a tavola e noi eravamo nella stanzetta con la porta aperta.
Ashley disse:«Se non vai in cucina al mio tre Mason ti viene a prendere».
Io pensai che non sarebbe mai stato ad una cavolata del genere, così mi misi dietro la porta aperta, con il viso rivolto verso il muro coperto dalle mani.
Iniziarono a contare.

Uno...

Due...

Tre...

Rimase un silenzio assordante in tutta la casa. D'un tratto sentii una sedia strisciare nel pavimento e dei passi venire verso la stanzetta. Il battito del mio cuore aumentò sempre di più.
I passi si fermarono dietro di me... Rimase tutto così, congelato, per almeno 10 secondi.
Quando, ad un certo punto, percepii un calore su entrambi i fianchi, portai le mani esattamente in quel punto e trovai le SUE mani. Le mani di MASON sui MIEI fianchi!

Successe tutto nell'arco di due secondi.
Il mio cuore scoppiò, una sensazione di calore mi invase il corpo, il viso avvampava e d'istinto buttai un urlo per poi scappare in cucina senza guardare nessuno.
Mi appoggiai al muro.
Riuscivo a sentire solo le risate delle altre e il mio cuore che non smetteva più di battere con ritmo frenetico.
Cenammo tutti insieme ed io cercai di non incrociare il suo sguardo.

Pensai a quella sensazione per tutti i giorni seguenti, specialmente quando sentivo la canzone "formula" di Labrinth.
Se chiudevo gli occhi e la ascoltavo riuscivo a risentire quella sensazione. Riuscivo a sentire di nuovo le sue mani sui miei fianchi.

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