Periodo alquanto strano

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Avete presente quando ci impegnate tanto su una cosa e avete alte aspettative?
Ecco. Questo è quello che mi faceva stare male. I voti erano sempre stati più che sufficienti.
Mentre poi ci fu un periodo in cui la mia media scolastica cominciò a decadere.
Ciò mi fece stare male, molto male.
E sentire i miei genitori fare dei commenti sul mio andamento scolastico non migliorava la situazione. Anzi, mi dava fastidio. Così tanto che mi ritrovai a rispondere a tono.

Tra rappresentanza, collettivo, hip hop, pallavolo, compiti, le molteplici passioni e Ariel, avevo un caos in testa.
I pensieri non riuscivano a fermarsi neanche un secondo.
Decisi che l'anno scolastico successivo sarebbe stato meglio mettere da parte qualcosa e pensai alla rappresentanza e a hip hop. Nonostante mi dispiacesse.

Invece, per quanto riguarda Ariel la situazione non andava bene. Notò il mio distacco e decise di parlarmene in chiamata mentre lei era in viaggio.
Perciò fui costretta a farle il discorso che avrei voluto affrontare successivamente.
Le dissi che le paranoie mi avevano sopraffatta quando realizzai che più persone lo stavano iniziando a sapere ed io, per questo, mi sentivo costretta a definirci in un qualcosa.
Tutto ciò fece nascere un allontanamento spontaneo e di certo non voluto.
Lei ovviamente non la prese bene, mi disse delle frasi che fecero cadere i sensi di colpa sulle spalle.

Non riuscivo a capire se andare avanti ero ciò che volevo veramente. Il prossimo passo sarebbe stato quello di dirlo a più persone, ma non volevo. Non volevo che ciò si venisse a scoprire. Non lo accettavo.
Ma oltre a questo c'era anche la paura di legarsi a qualcuno. Non avevo intenzione di dipendere da qualcuno, volevo continuare a stare bene da sola. Forse è questo il motivo per cui non avevo mai avuto relazioni. Non ero pronta a legarmi. Desideravo provare qualcosa per lei, così tanto che lo espressi come desiderio soffiando le candeline, ma non accadde.
Una cosa sulla quale riflettei fu il fatto che lei era sempre più avanti di me. Su tutto. Io ancora dovevo accettare la situazione e capire ciò che provavo. Lei, al contrario, aveva tutto chiaro. E per questo le cose non andavano perfettamente.
Non mi ero presa del tempo per superare la delusione ricevuta da Hyade e neanche per capire i miei sentimenti per lei. E mi ritrovai in uno stato di profonda confusione. In un labirinto colmo di paranoie, pensieri e insicurezze. Un incubo.

Ciò non stava a significare che io non avessi mai provato nulla per lei. Il mese prima, poco prima delle paranoie, ero quasi sicura dei miei sentimenti e stavo pensando di fare un passo in avanti. Infatti le feci un regalo di San Valentino. Le diedi il mio elastico insieme ad altro, ma non l'avevo mai dato a nessuno.
Il problema era che poi arrivarono i pensieri e non fui più sicura di aver fatto bene. Non volevo illuderla.

Decidemmo che quando sarei tornata dal viaggio avremmo affrontato la cosa. E le opzioni erano tre: capire di provare qualcosa e fare il passo avanti, essere ancora confusa e avere bisogno di tempo o capire di non poter andare avanti e mettere fine. Ma la cosa più importante era che avremmo dubito mantenere il rapporto d'amicizia, in qualunque modo sarebbero andate le cose. Nel frattempo io non avrei dovuto pensarci più e godermi i momenti fuori.
E quando ci vedemmo e la guardai negli occhi, capii che non avremmo potuto continuare. Non importava se io infondo potessi sentire qualcosa che la confusione copriva, dovevo darle una risposta. Non poteva stare ancora nell'incertezza, perciò le raccontai tutte le mie riflessioni e arrivammo alla conclusione. Era un no. Ci avevamo sperato entrambe, ma alla fine sarebbe dovuta essere solo un'amicizia. Ed io sarei riuscita in ciò, ma non ero certa che lei ci sarebbe riuscita.

L'unica cosa che andava bene in quel periodo fu l'amicizia con Joyce e Jack. E anche quella con una nuova ragazza. Mia madre mi fece conoscere la figlia di una sua amica. Mery.
Eravamo simili letteralmente in tutto. Parlammo molto. Le raccontai di Hyade, del collettivo, della rappresentanza, delle mie passioni e di molte altre cose.
Riusciva a comprendermi.
Era davvero simpatica e sentivo un legame con lei. Decidemmo che in estate dovevamo organizzare un fine settimana così da passare più tempo insieme, o addirittura fare una crociera.
Sentivo che sarebbe potuta nascere una forte amicizia.

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