Rientro a scuola

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Finita l'estate tornai a scuola. Ero in secondo superiore, in molti furono rimandati e ci ritrovammo nuovi compagni. Io parlavo sempre e solo con Tyler e Sammy.
Ma con il mio migliore amico c'erano state discussioni e non parlavamo più.

Lui però un giorno decise di chiarire, ricominciammo a parlare e vederci.
Non ero mai stata dolce nei suoi confronti. Mi chiedeva sempre abbracci e io, dopo quello che era successo con Jane, non riuscivo. Ritornati migliori amici iniziai ad abbracciarlo, per fortuna non sentì quella sensazione che sentivo con lei.

A scuola iniziai ad avere sempre più attacchi d'ansia, sentivo il mio cuore accelerare, iniziavo a tremare e non riuscivo più ad ascoltare nessuno. Per calmarmi uscivo a prendere aria, ma farlo mi metteva al centro dell'attenzione. Ho sempre odiato avere gli occhi di tutti puntati addosso. Così trovai una soluzione per non dover uscire. Ogni volta che iniziavo ad avere questi attacchi mi davo pizzicotti sulle gambe o sui fianchi e mi concentravo su quel piccolo dolore che provocavo, se invece ero interrogata davanti a tutti iniziavo a fare un giochetto tra le dita.

Ogni volta che avevo ansia la gamba iniziava a tremare insieme alle mani, mi mordevo le labbra o l'interno delle guance, mi grattavo dietro il collo, giocavo con gli anelli e giocavo con le ciglia.

Oltre agli attacchi d'ansia iniziai ad avere anche delle specie di attacchi di rabbia. Quando litigavo con mia madre, e lei diventava quel mostro di cui ho sempre avuto paura, io non riuscivo a risponderle come avrei voluto e penso che tenermi tutto dentro poi si trasformava in questo fuoco che sentivo dentro al petto, che mi portava a voler dare pugni a tutto e urlare.

Ricordo che una volta diedi tanti pugni al pavimento e la nocca della mano destra mi diventò rossa e iniziò pian piano a gonfiare diventando viola. Non dissi nulla a mia madre, mi continuò a fare male per mesi.
Perciò, dopo questo incidente, cercai di dare meno pugni possibili.

L'unico problema di tornare a scuola non fu questo, ma fu anche rivedere Jane. Passando nel corridoio spesso la incontravo. Io cercavo di far finta di nulla, ma lei rideva, faceva una tosse finta o mi diceva "buongiorno" con quella voce odiosa e continuava a ridere.
La cosa più strana è che continuavo a sognarla ogni tanto, quando la sognavo un paio di giorni dopo accadeva qualcosa con lei. Non me lo spiegai mai.

Vederla o sentire la sua voce mi faceva stare male, sentivo come una crepa riaprirsi nel mio cuore nonostante dicessi di averla superata, ma allo stesso tempo la odiavo. La odiavo con tutta me stessa, mi aveva rovinata.
Come può l'amore trasformarsi in odio?

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