Il mostro

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Oggi ho deciso di rivelare un "piccolo" segreto che tengo per me fin dall'età di 8 anni.
Non è facile per me raccontarlo.
Ho 16 anni e sono ben 8 anni che tengo dentro di me questo accaduto sgradevole. Non ho mai pensato di parlarne con qualcuno, o meglio non sono mai riuscita a parlarne con qualcuno.
Perciò mi risulta molto difficile anche solo scriverlo, ma ci proverò...

Tutto iniziò all'età di 8 anni.
La famiglia dalla madre di mia madre è sempre stata moooolto grande. Ho sempre avuto molti zii e zie e tanti cugini di cui non ricordavo neanche il nome.
Io ero la più piccola e spesso venivo lasciata da mia nonna a dai miei zii quando mia madre doveva sbrigare faccende.
Un giorno mia madre mi lasciò a casa della zia più grande. Aveva due figli di 27 anni. Il maschio aveva già una moglie e un figlio di 4 anni, perciò non stava spesso in casa. Mentre la femmina, anche lei di 27 anni, è cieca fin dalla nascita e stava solo in casa o in un istituto.

Rimasi tutta la giornata da loro, anche la sera. E quando il figlio se ne andò a casa e mia zia e mia cugina cieca andarono a dormire, rimasi sola con mio zio.
Era tardi e non riuscivo a dormire, quindi decisi di alzarmi per andare in cucina e ritrovai mio zio seduto sul divano a guardare la tv.
Mi chiese cosa ci facessi ancora sveglia e mi invitò a sedermi sul divano.
Ricordo perfettamente quella scena...

Domandò se volessi fare "cavalluccio cavalluccio" e io accettai.
Mi prese dai fianchi e mi mise su una sua gamba facendola saltellare. Inizialmente mi stavo divertendo, ma poi notai che teneva i miei fianchi e mi avvicinava sempre di più a lui. Sentivo il suo fiato sul collo ed era come se, facendomi fare su è giù sulla sua gamba, mi stesse mettendo sopra le sue parti intime.

Avevo solo 8 anni...
Pensavo fosse qualcosa di strano, ma ero troppo piccola per capire.
E questo fu solo l'inizio...

Un giorno mia madre decise di andare con me nella loro campagna. Io ero felice perché c'era la piscina. Restammo tutta la giornata là e quando arrivò sera mia zia disse di portare l'acqua a mio zio che era sul terrazzo a guardare le stelle. Presi il bicchiere un po' incerta e lo raggiunsi.
Era su una sdraio con lo sguardo rivolto verso il cielo.
Mi ringraziò per l'acqua e mi chiese di rimanere. Mi coricai nell'altra sdraio guardando le stelle, ma dopo un po' ci chiese di sedermi vicino a lui.
Io lo feci. Mi parlò e dopo un po', prendendomi dai fianchi mi fece sdraiare su di lui.
Mi sentivo in imbarazzo.

Mi parlò delle stelle, fin quando sentii la sua mano passarmi nei pantaloni per raggiungere la biancheria intima che indossavo.
Cercai di togliere la sua mano, ma ero troppo piccola e debole.
Iniziò a toccare la mia intimità massaggiandola e mi chiese se sapevo come si chiamasse la parte del corpo che stava toccando.
Iniziò a dirmi che i dottori facevano questo, che ti controllavano in questo modo.

Sentivo che quel che stava succedendo non era "normale" così cercai più volte di togliere le sue mani dal mio corpo, ma non ci riuscii. Sentivo il suo respiro sul collo. Era come se questa cosa lo facesse stare bene.
Decisi di fare finta che mia madre mi avesse chiamata per scendere e non tornai mai più su quel terrazzo.

Prima di quel avvenimento rimanevo sempre esterrefatta dalla bellezza delle stelle poiché riescono a brillare nella notte, che tanto mi spaventava, e a trattenere molti ricordi. Sono così incantevoli... Fin quando, però, non trattengono i tuoi ricordi più oscuri e terrificanti, e da quel momento non riesci più ad ammirarle con il volto meravigliato.

Da quel momento in poi, ogni volta che dovevo andare da questi miei zii dicevo a mia madre che non volevo. E quando mi chiedeva quale fosse il motivo le dicevo che il mio cuginetto di 4 anni mi dava fastidio, che con lui non volevo giocare.
Non riuscivo a dirle la verità. Sapevo che era qualcosa di grave, ma non riuscivo a raccontarlo.

Nonostante ciò continuai altre volte a ritrovarmi da loro.
E quando mi trovavo sola con quel mostro l'ansia mi assaliva. Avevo paura. Tremavo.
Non volevo che mi toccasse. Non volevo che giocasse con il mio corpo.

Ma come poteva una bambina di 8 anni comprendere quella situazione?

Questo avvenimento mi cambiò. Mi resi conto della situazione, ma non riuscivo a parlarne anche se avrei voluto.
Sapevo cose che gli altri bambini neppure immaginavano.
La mia infanzia finì troppo presto...
Penso che il motivo per cui, negli anni a venire, non riuscivo a fidarmi dei ragazzi o a fidanzarmi deriva proprio da quel accaduto. O anche il fatto che ho sempre mostrato un certo schieramento per il femminismo.

Come poteva definirsi “uomo” quel mostro?
Come può aver fatto ciò a una bambina di 8 anni?

⚠️PER TUTTE LE RAGAZZE E DONNE CHE STANNO LEGGENDO⚠️

Ascoltatemi. Parlatene con qualcuno, trovate il coraggio di denunciare.
Un fatto del genere non può essere tollerato. Dopo tutte le donne che hanno lottato per arrivare alla parità dei sessi non è accettabile che un mostro faccia un atto del genere, soprattutto a una bambina che ancora non riesce a comprendere l'accaduto.
Perciò denuncia, parlane con qualcuno. Non fa bene tenersi dentro questo incubo. Fidati di me, riacquisterai il sorriso e la libertà che ti è stata ingiustamente sottratta💖

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