Finalmente ero riuscita a stare bene.
Mi concentravo nello studio, ogni tanto uscivo con i miei amici, stavo con i cani e mi rilassavo.
Purtroppo però ciò durò pochi mesi.
Il mio gruppo di amici iniziò ad avere problemi. Si creò un distacco tra il mio migliore amico e gli altri, iniziarono discussioni.
Non si facevano più chiamate come prima e spesso criticavano Tyler per essersi allontanato.In seguito iniziarono delle critiche su di me. Mi dicevano che ero stronza, che non abbracciavo mai, che non mi importava niente di nessuno, che ero magra, non avevo muscoli, che vestivo oversize. Di ciò ne parlai con Sammy che capì la situazione e cercò di intervenire, ma non cambiò nulla. Non ero in uno dei miei periodi migliori, perciò queste critiche le sentì molto addosso.
Dicevo che mi dava fastidio, ma continuavano. Non sapevo cosa fare. Non potevo fare delle critiche su di loro perché non volevo essere cattiva. Non era da me. Così, automaticamente, mi allontanai.Jack, che fece molta amicizia con Jenny, iniziò a criticarmi anche su questa situazione. Mi fece dei discorsi in cui mi definiva una "stronza senza cuore, a cui non frega niente di nessuno", perché non dicevo ti voglio bene e non cercavo. Provai a giustificarmi con la mia concentrazione verso lo studio, ma sapevo pure io che non era così. Avevo problemi a mostrare affetto agli altri e non scrivevo mai a qualcuno "come va?", perché sapevo già che la risposta sarebbe stata "bene" anche se era "male". Perciò che senso aveva sprecare del tempo per sentirsi dire cavolate?
Io stavo bene così, con qualcuno ero stronza e con altri un po' dolce. Non volevo apparire come quella stronza, ma non riuscivo a dimostrare affetto. Non lo ritenevo necessario. Non volevo più essere dolce con nessuno per paura che mi potessero ferire per l'ennesima volta. Non dicevo "ti voglio bene" neanche a mia madre, non mi veniva spontaneo.Iniziai a farmi paranoie, a pensare che quella sbagliata potessi essere io.
Non ero stronza, sono sempre stata molto fragile. Piango per cose banali.
Inoltre, Jack fece riferimento alla situazione con Jane, diceva che stavo diventando come lei, ma lui non l'aveva mai conosciuta e non sapeva neanche la storia tra me e lei.
Avevo sempre raccontato una mezza versione dei fatti che sono successi tra di noi, soltanto Tyler sapeva la vera versione completa. Dicevo sempre che lei era diventata fredda con me e a me non stava bene, perciò avevamo deciso di chiudere. D'altronde è stato così, ma non raccontai tutto nei minimi dettagli a nessuno.Iniziai a piangere pure per tutte le critiche da parte di Jack. Chiesi conforto a Tyler e gli spiegai un po' cos'era successo. Lui disse che ormai si era abituato alla me stronza quindi neanche ci faceva più caso e che avevo ragione. Ma non volevo sentirmi dire che avevo ragione, volevo solo sentirmi dire che qualcuno notava affetto da parte mia, ma non era così...
Come se non fosse abbastanza ci si mise pure Jenny. In seguito alla discussione con Jack ne ebbi pure una con Jenny. Mi scrisse, iniziò a farmi discorsi sul nostro distacco, cercando di avere ragione. Mi chiese pure se volevo chiudere l'amicizia con lei. Non volevo, ma la situazione che si era creata mi stava portando a desiderarlo.
Inoltre mi diede della immatura e stupida.
Ormai c'eravamo allontanate troppo e, come disse lei, neanche i saluti erano più come prima. Non sapevo come riprovare con lei, come aggiustare le cose.
Lei era fredda e io non riuscivo a trovare del tempo da dedicarle. Secondo lei avrei dovuto a tutti costi trovarlo, ma perché non posso concentrarmi su me stessa? Nessuno riusciva a capirmi...
Fu così che, dopo varie discussioni tra me e lei la, l'amicizia finì.
STAI LEGGENDO
The life of any teenager
SpiritualQuesto è un racconto INVENTATO su un'adolescente come tutti gli altri, ma allo stesso tempo diversa. Alcuni potrebbero invidiare la sua vita, mentre altri provano compassione per lei. Si chiama Alaska Niltson, la sua vita spensierata è finita all'e...