L'inizio di una serie di problemi

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Sono sempre stata diversa dagli altri.
Sono molto responsabile per l'età che ho, penso tanto e riesco a rapportarmi in maniera corretta in qualsiasi situazione.
Fin da piccola quando dovevo essere interrogata davanti a tutti ero nervosa e diventavo rossa.

Questa situazione però peggiorò in seconda media. Mi saliva molta ansia e i miei battiti iniziavano ad accelerare. Succedeva ogni tanto, ma poi iniziò ad accadere più frequentemente, ogni giorno avevo questa ansia che non riuscivo a placare e sentivo il mio cuore battere ad un ritmo frenetico.
Iniziò a causa della scuola e poi iniziai ad avvertirlo anche in altri momenti della giornata senza un vero motivo.
Feci dei controlli e il dottore mi disse che era normale alla mia età e che probabilmente tutta l'ansia che accumulavo si sintetizzava con questa tachicardia.

Ricordo che un giorno ero a scuola, Jane era seduta dietro di me e iniziai ad avvertire il battito del mio cuore che accelerava. Cercai di resistere, ma non riuscivo a calmarmi. Decisi di fare un gesto a Jane per farle capire che stavo avendo uno dei miei soliti attacchi, lei lo disse alla professoressa che mi mandò fuori a prendere un po' d'aria e a chiamare mia madre.
Iniziai a piangere perché non riuscivo a tenere a bada il mio cuore.
Ritornai in classe, ero in panico. Avevo tutti gli occhi puntati addosso e questa cosa non aiutava.
Mi arrivò un bigliettino da parte di Jane su cui c'era scritto:

«Se ti può aiutare posso tenerti la mano da sotto il banco».

Sorrisi e le feci segno di si con la testa.
Cercai la sua mano sotto il banco dietro al mio, quando la trovai intrecciammo le dita e d'un tratto il mio cuore non batteva più velocemente per il mio attacco, ma per quella sensazione che stavo sentendo.

Non sono mai riuscita a capire il motivo di questi miei attacchi e mi sentivo in difetto.
Fui pure ricoverata per una settimana. Anche se potrebbe sembrare strano mi piacque stare là, mi rilassai molto e feci amicizia con dei ragazzi che poi, purtroppo, non sentii più.
Alla fine di quel ricovero mi dissero che questi miei attacchi potevano essere causati dal mio carattere introverso, tenevo tutto dentro e fuoriusciva sotto forma di tachicardia.
Ed ecco un altro mio ennesimo difetto...

The life of any teenager Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora