L'inizio di un qualcosa?

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Tornata in città ricominciai a voler organizzare con i miei amici.
Ci mettemmo d'accordo sul da farsi a ferragosto, era tutto pronto.
Sapevo chi invitare e cosa fare.
Ma Roy ci disse che sarebbe dovuto partire con i suoi genitori all'ultimo, in questo modo non potevamo organizzare più al suo villino e tutta l'organizzazione fallì.
Allora, mi venne in mente di passare il ferragosto da mia sorella. Lei immediatamente trovò i biglietti per farmi andare da lei con l'aereo da sola.
Non dovetti aspettare molto ed era molto entusiasta e ansiosa.
Il mio primo viaggio da sola. Un nuovo traguardo raggiunto.

Passai una settimana là e mi divertii molto, così tanto che non sarei più voluta tornare a casa. Ma dovevo. Avevo preso un impegno con Mery.
Avevamo organizzato di andare ad un acquapark e themepark con il pullman tramite un'agenzia ed eravamo riuscite ad essere in ventisette.
Quando tornai raccolsi i soldi dei miei amici.
Mi organizzai con Mery per andare all'agenzia e proposi di uscire per stare un po' insieme dopo.
Lei mi chiese se mi andasse bene che venissero il suo ragazzo, due loro amici e la sua migliore amica.
Mi vergognavo un po' e avevo paura di sentirmi a disagio, ma accettai.
La sera prima mi arrivò una richiesta su Instagram, era uno dei due amici. Sicuro Mery gli aveva parlato di me.

Parlai davvero molto con la sua migliore amica, mentre gli altri li salutai solamente.
La sera mi proposero di rimanere con loro a casa di uno dei due, Dennis.
Ma avevo già deciso di passare la serata con mia madre e mia nonna, perciò dovetti rifiutare.
Pensai che dopo essere state a cena fuori mi avrebbero lasciata a casa. Non fu così.
Mi portarono con loro in un locale.
Nel frattempo chattavo con Mery e, d'un tratto, mi disse che Dennis voleva venirmi a prendere con la sua auto per portarmi a casa sua con tutti.
Mi sentii emozionata. Sembrava davvero interessato a me per fare una cosa del genere.
Rimasi là fino a tarda notte e parlai un po' con lui. Mi faceva molte domande serie, si vedeva che voleva davvero conoscermi.

Presi anche confidenza con Joseph, ma in modo diverso. Con lui scherzavo tutto il tempo passandoci un cappello da una testa a quella dell'altro.

Mi proposero di andarci di nuovo la sera dopo, ma rimanere tutta la notte lì stando svegli. Accettai.
Ero decisamente felice. Stavo facendo nuove conoscenze, amicizie ed esperienze.
Portai un gioco alcolico con le caselle e i dadi per passarci la serata.
Io e Joseph prendemmo sempre più confidenza. Si era creato un rapporto di sfida e scherzo tra di noi. Ci stuzzicavamo in continuazione. Presi anche confidenza con un altro ragazzo con il quale ci iniziammo a chiamare “socio”.

A Dennis ciò diede fastidio, ma non volevo smettere di avere questo rapporto con Joseph. Mi trovavo benissimo con lui.
Mery gli spiegò che non poteva reagire in questo modo e che avrebbe dovuto concentrarsi sulla mia conoscenza.

Arrivò il giorno del viaggetto organizzato da me e la mia amica. Mi divertii molto e conobbi altra gente nuova.
Mi trovai benissimo e feci cose che l'anno prima non avrei mai immaginato di fare.
La sera, per tornare, ci aspettavano ben tre ore di pullman e tutti, dopo quella giornata stancante, crollarono.
Io, però, rimasi sveglia passando un po' di tempo sul telefono.
La mattina mi era arrivata la richiesta su Instagram di Joseph che, ovviamente, accettai e ricambiai.
Notai che mise una storia con un sondaggio. Io votai “dico cosa penso” e poco dopo rispose. Disse che ero simpatica e che gli piaceva scherzare con me. Da lì iniziammo a chattare per tutte le tre ore di tragitto.
Continuavamo a scherzare e stuzzicarci, ma anche a parlare un po' più seriamente.

Un paio di giorni dopo organizzammo con gli altri di andare al mare la sera. Joseph, sapendo che avrei dovuto fare strada da sola, mi propose di prendere l'ultimo autobus insieme. Io accettai e poi aggiunse che, se non fosse stato un problema, sarei potuta andarci un po' prima per rimanere insieme da soli un'oretta. Quella proposta fu inaspettata, mi sorprese, ma mi piacque.
Andammo in un parco e ci sedemmo su una panchina a parlare.
Mi stava molto vicino, eravamo praticamente attaccati.
Prese anche a farmi domande più serie, sentimentali.
La sera raggiungemmo gli altri che notarono il nostro arrivo insieme. Per il resto del tempo restammo vicini.
La tentazione di tenerlo per mano quando camminavamo era alta, ma non lo feci. Non volevo più fare alcun passo verso nessuno e avevo paura che non fosse ricambiato del tutto o che fosse troppo presto.
Ci sedemmo su un telo e dopo un po' mi avvolse la vita con un braccio. Non capii più nulla, sapevo solo di essere felice.

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