The life of any teenager

L'estate

Io e Jane parlammo molto del nostro anniversario di amicizia e organizzammo tutto mesi prima di quel momento.
Sarebbe dovuta venire a casa mia, per poi restare a dormire e ci saremmo dovute scambiare i regali.
Avevamo deciso tutto prima che io partissi per andare un mese da mio padre, ricordo ancora la tristezza nei suoi occhi quando la salutai abbracciandola, prima di partire.

Quel mese da mio padre fu strano, andavo ogni giorno a mare e non usavo molto il telefono. Provavo a scriverle il più possibile e lei mi cercava sempre.
Mi diceva tante volte che le mancavo, le mancavano i miei abbracci, la mia voce, il mio viso. Nessuno mi aveva mai detto tutto questo.
Un giorno mi disse che le piaceva dare baci sul collo al suo cane e voleva darli pure a me, io accettai. Anche se l'idea mi sembrava strana.

Ma qualcosa in me cambio per un periodo, lei mi chiese se mi mancava e io non riuscivo a risponderle di sì. Era la verità. Non averla vicino l'aveva resa lontana dal mio cuore. Ero emozionata all'idea di rivederla tornata in città, ma non mi mancava tanto. Per fortuna però fu solo un periodo. Lei ci rimase molto male quando le dissi che non mi mancava e che non riuscivo a ricordare quella sensazione che sentivamo quando ci abbracciavamo, di cui tanto parlavamo.

Quando tornai lei corse verso di me e ci abbracciammo. Eravamo felicissime. Naturalmente salutai anche Riley e Roxy, ma non allo stesso modo.
Jane rimase a casa mia e la notte ci mettemmo nel letto e subito ci abbracciammo.
Solitamente lei abbracciava me da dietro, però mi chiese se per un po' mi andava di fare il contrario e io lo feci.
Dopo un po' mi disse di girarmi, mi abbracciò e iniziò a darmi piccoli baci su tutto il collo. Pensai:

'Ma non è un comportamento da migliori amiche.'

Però feci finta di nulla, stavo troppo bene con lei e con il suo affetto.