Non parlo spesso dei miei genitori.
Con mia madre sto avendo molti problemi e pensa che lo faccio apposta ad essere sempre "in guerra" con lei, ma non è così. Inoltre, pensa che io preferisca mio padre quando in realtà non preferisco nessuno dei due.Da piccola vedevo mio padre come un supereroe, ma crescendo non è stato più così. Da quando si è fatto una compagna e sono andati a convivere per me non è più lo stesso, non ho più voglia di andarci quelle poche volte all'anno che lo devo vedere. Odio la sua compagna, è sempre pronta a darmi ordini.
Andare da mio padre è diventato un obbligo, ma allo stesso tempo voglio andarci per non farlo rimanere male...Per quanto riguarda i miei sogni, da piccola volevo fare la ballerina, in seguito la poliziotta e la veterinaria.
Solo dopo tanti anni capii che non avrei potuto fare la veterinaria a causa della mia fobia degli aghi.
Da qui ebbe inizio il mio sogno nel cassetto: diventare un'attrice.
Quando ebbi quest'idea lo dissi a mia madre, però lei cercò di farmi cambiare idea. Non le piaceva questo lavoro. Mentre mio padre disse che mi avrebbe iscritta alla scuola di recitazione migliore d'Italia. Decisi che mi sarei concentrata ad uscire dalle superiori per fare recitazione.Mi allenavo a recitare in casa da sola, ma pian piano, mesi dopo mesi, iniziai a non avere più tempo neanche per fare ciò che mi piaceva. Cominciai a riflettere sul mio futuro e riaffiorò quel mio sogno da bambina di diventare veterinaria.
La strada però era molto complicata. Ero indecisa. Non sapevo più se volessi essere un'attrice o una veterinaria.
Mi piacevano entrambi.
Ma un altro mio sogno nascosto era quella di aprire un rifugio per cani. Volevo fare l'attrice, la veterinaria e aprire un posto sicuro per tutti i cani abbandonati, curarli e farli adottare.Alle superiori l'unico indirizzo che mi ispirava di più era il geometra, anche se non mi vedo in questo modo da grande. Mia madre continuava a dirmi che diventerò un architetto, ma questo non è il mio sogno, questo è il mio piano B.
Arrivata in primo superiore successe ciò che mi aspettavo, non presi confidenza con nessuno dei miei compagni, solo con Tyler, che era pure mio compagno delle medie, e con Sammy, una delle poche ragazze in classe.
Legai molto con Tyler e diventammo migliori amici, scegliemmo pure il cuore giallo da utilizzare in comune.
Mentre Sammy era molto simile a me e riusciva a capire la mia timidezza. Le raccontavo sempre tutto... quasi tutto.
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The life of any teenager
SpiritualQuesto è un racconto INVENTATO su un'adolescente come tutti gli altri, ma allo stesso tempo diversa. Alcuni potrebbero invidiare la sua vita, mentre altri provano compassione per lei. Si chiama Alaska Niltson, la sua vita spensierata è finita all'e...