CAPITOLO 12

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POV AMBER:

È passato più o meno un mese dal primo dei tanti tentativi effettuati per cercare di svegliare il mio lato da licantropo.

I graffi ormai si sono cicatrizzati solo grazie a Melissa, la mamma di Scott, che mi ha messo i punti senza farmi andare in ospedale ed evitare così domande scomode e affinché zia Grace non fosse avvisata.

Come promesso al branco, di cui ora faccio parte anch'io, non ho detto nulla alla zia, anche se certi giorni avrei voluto.

L'essere stata graffiata però è stato solo il primo dei tanti tentativi. Peter trova ogni giorno nuovi metodi creativi per farmi fuori.

Un pomeriggio siamo arrivati al loft e c'era quel pazzo risuscitato che aveva preparato una vasca piena d'acqua: voleva affogarmi. Secondo lui questa situazione estrema poteva far sì che il mio lato di licantropo si accendesse visto che sarei stata in pericolo di vita. Idea stupida che ovviamente non ha funzionato, ci ho solo quasi rimesso le penne.

Oltre all'affogamento Peter ha provato l'avvelenamento. Avevamo deciso di mangiare una pizza insieme e nella mia ci aveva messo sopra dell'aconito in polvere. Non aveva detto nulla a nessuno perché era arrivato a pensare che se io l'avessi saputo, il lupo non si sarebbe svegliato. Nemmeno quel tentativo però è andato bene. Il lato positivo era che almeno quella volta non ho rischiato di finire all'ospedale: l'aconito non mi aveva fatto nulla.

Poi siamo passati al tentativo più disperato: Scott mi ha morsa. Per lo stupore di tutti quel morso non mi ha fatto nulla. Non era guarito, non mi aveva trasformata in licantropo, non aveva iniziato ad uccidermi e non mi aveva neppure fatta diventare una qualche strana creatura. Quel morso era semplicemente rimasto lì, come fosse stato causato da un cane. Era servito di nuovo l'intervento di Melissa con ago e filo.

Neanche passare una notte di luna piena con altri lupi mannari mi aveva fatta trasformare...

Sinceramente non credo più al fatto di essere come loro.

Oltre a questo, sono diventata la migliore amica di Allison e di Lydia: insieme ci divertiamo tantissimo. Stiles è quella persona sempre presente per farti sorridere. Scott è il fratello maggiore che non ho mai avuto. Tra me e Peter c'è quel rapporto di "odio-amore", molto più il primo sentimento del secondo. E poi c'è Derek. Nessuno dei due perde mai l'occasione per stuzzicare l'altro. Sono convinta che sotto quella maschera dura e fredda ci sia in realtà una persona con dei sentimenti ma ferita troppe volte e legata al suo passato per abbassare la barriera creata e permettersi di essere felice.

Ho inoltre esaurito tutte le domande che avevo sul mondo soprannaturale. Mi hanno raccontato tutte le avventure che hanno vissuto fino ad adesso: tutte le vicende con Peter, la famiglia Argent, Jackson e il kanima, il branco di alpha, il darach e il nemeton...

Con il sogno di Lydia abbiamo deciso che il suono della caduta del pugnale è il ruggito di un licantropo. Comunque lei non ha più avuto visioni su di me e questo mi rassicura.

POV SCOTT:

Scendo dalla moto e mi dirigo dagli altri che vedo seduti su una panchina fuori scuola.

"Buongiorno a tutti. Sapete come sta Amber?"

È qualche giorno che è malata. Non viene a scuola e non vuole che passiamo a trovarla perché dice di aver paura di contagiarci tutti con il virus che ha preso. Io le ho detto che non posso ammalarmi ma lei per rispetto nei confronti delle sue amiche e di Stiles che hanno un corpo umano ha deciso che non vuole vedere nessuno.

Non sono troppo preoccupato. In fin dei conti c'è sua zia a casa con lei che se ne prende cura, non è da sola. 

ALLISON: "Ieri sera l'ho chiamata e ha detto che sta meglio. Forse tra qualche giorno torna..."

Andiamo tutti in classe e poco prima che inizi la lezione Lydia mi guarda.

"Lydia tutto bene? Vuoi dirmi qualcosa?

LYDIA: "Dove hai preso quel portachiavi attaccato allo zaino?"

"Me lo ha fatto Amber come regalo..."

LYDIA: "Puoi darmelo solo un momento?"

Non capisco che cosa ci voglia fare. Non faccio domande però e glielo passo. Ormai ho imparato che quando Lydia fa così è perché sente qualcosa con il potere da banshee.

Lo prende in mano e inizia a toccarlo fin quando non lo lancia via con tutte le sue forze, con un gesto disperato e governato dalla paura. Si alza di scatto e corre fuori dalla classe.

Io, Stiles e Allison ci fiondiamo a cercarla e la troviamo appoggiata alla porta del bagno. Continua a guardarsi la mano con la quale ha tirato via poco prima il portachiavi.

STILES: "Lydia come stai? Che cosa hai visto?"

La ragazza dai capelli rossi continua a toccarsi la mano e poi alza lo sguardo con aria incredula.

LYDIA: "N-Non c'è niente..."

Nessuno di noi capisce, ma è sempre così.

ALLISON: "Che cosa dovrebbe esserci?"

LYDIA: "Prima bruciava, era diventato incandescente. Pensavo mi avesse ustionata..."

STILES: "Ti riferisci al portachiavi?"

Lei annuisce leggermente. Si sta calmando. Il battito cardiaco e il respiro stanno tornando regolari.

"Che cosa hai visto Lydia?"

LYDIA: "Quando mi hai dato il portachiavi ho capito che stavo sentendo qualcosa su Amber. Le candele che si stavano spengendo nel sogno che avevo fatto, ora sono tutte fiamme fuori controllo anche se non ho avvicinato il pugnale insanguinato. Sono tutte vive e questa volta mi sono bruciata. Il segno sembrava mi fosse rimasto, l'altra volta invece non era così..."

STILES: "Che cosa significa secondo voi?"

Ci guardiamo tutti negli occhi ma non sappiamo cosa dire.

ALLISON: "Quello che è certo è che riguarda Amber..."

STILES: "Oggi andiamo a casa sua e le parliamo..."

ALLISON: "Scott chiama anche gli altri due. Se succede qualcosa è giusto che lo sappiano tutti..."

Torniamo in classe e la mattinata si svolge regolarmente. Dopo gli allenamenti di lacrosse ci ritroviamo con Peter e Derek fuori scuola, diciamo loro tutto e andiamo verso casa di Amber.

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora