CAPITOLO 42

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Il sole è ormai calato lasciando spazio ad un limpido cielo stellato con una luna, quasi piena, che illumina sovrana l'intera foresta.

Il ritrovo è a casa di Emily e quando arrivo là, tutti sono già pronti per partire.

SAM: "I Cullen rimarranno fuori dalla riserva e pattuglieranno tutto il confine. Seth e Paul a sud e a sud-ovest; Leah e Embry a nord-ovest; io e Jared a nord e a nord-est e Quil con la pivella a sud-est. Quando trovate il vampiro spingetelo verso il confine nord lontano dal centro del paese."

Nessuno contraddice gli ordini, tutti annuiscono e i membri del branco cominciano a disperdere secondo i comandi dell'alpha. Tutto è molto veloce, non c'è tempo per le chiacchiere.

SAM: "Pivella fa ciò che Quil ti dirà, non voglio casini stanotte."

Dopo un minuto sento solo ululati sparpagliarsi per la foresta.

QUIL: "Andiamo."

Si trasforma e comincia a correre nella direzione indicata.

Le quattro zampe calpestano il terreno agilmente, il vento urla nelle orecchie, i rami si spezzano sotto il peso del corpo, l'aria gelida pizzica piacevolmente nei polmoni, il respiro crea nuvole di condensa, i muscoli si contraggono per darti ancora più forza e velocità per solcare possentemente il suolo ed il buio diventa un perfetto mantello per essere invisibili.

Questo è il senso di libertà che il lupo vuole: correre per chilometri sconfinati nella natura selvaggia di cui fa parte, non nella solitudine, ma insieme a coloro che condividono lo stesso dono e la stessa maledizione.

Quil si ferma e anche io rallento. Comincia a camminare annusando l'aria, il terreno e gli alberi. Imito ciò che fa lui. Nella forma animale non possiamo comunicare e io, non facendo parte del branco, non ho la possibilità di sentire i suoi pensieri per cui mi limito a replicare le sue azioni seguendolo.

Perlustriamo il lato sud-est della foresta per più volte fin quando non sentiamo un forte ululato che attira la nostra attenzione, proviene da nord-ovest. Quil comincia a correre e io gli vado dietro. Credo che Leah ed Embry abbiano trovato il vampiro.

Il fatto che si nasconda nella foresta va contro la mia ipotesi: avevo pensato che essendo un vampiro della discendenza di uno degli originali si nascondesse in una casa ipotecata, magari nel lusso e con decine e decine di persone soggiogate per potersi nutrire di sangue umano e non animale.

In una frazione di secondo perdo di vista il mio compagno. Sono sola, così mi concentro sui rumori della foresta: i respiri, i battiti cardiaci e il suono delle zampe che calpestano il terreno hanno direzioni differenti rispetto a quelle che dovrebbero avere. Sam deve aver cambiato strategia e ovviamente io non ne posso essere a conoscenza.

Seguo la traccia odorosa lasciata da Quil. L'odore familiare e rassicurante muta velocemente diventando sconosciuto, rancido e di vampiro...

I muscoli si contraggono, gli arti si flettono pronti a scattare come molle, le labbra si sollevano lasciando intravedere i lunghi canini banchi, i sensi si concentrano tutti in funzione dell'individuazione del succhiasangue.

I grandi occhi gialli da lupo roteano rapidamente fino a vedere una figura apparentemente umana: una giovane donna molto bella, dai capelli mori, lunghi e ricci è in piedi di fronte a me. I raggi della luna che attraversano le fronde dei grandi abeti la illuminano parzialmente. Il suo odore non è come quello dei Cullen. È della linea di sangue degli originali e il cuore che batte lo conferma.

VAMPIRO: "Amber, giusto?!"

Come fa a conoscermi? Io non ho la minima idea di chi sia. Posso solo essere certa del fatto che sia lei la donna descritta dall'anziana testimone oculare nel fascicolo della polizia.

Parla con voce sicura tendente all'arrogante. Non c'è paura nei suoi occhi, solo sfida, sa esattamente chi ha davanti.

Gli ululati si fanno sempre più vicini, Paul sfreccia accanto a me puntando il vampiro che con velocità soprannaturale sparisce in un battito di ciglia. Tutti gli altri seguono il licantropo argentato.

La uccideranno sicuramente, gli ordini sono questi, io però ho bisogno di sapere chi sia. Per ora posso solo fare delle ipotesi: gli unici vampiri che conosco sono i Cullen, che non hanno niente a che vedere con lei, e i Mikaelson. Questo vampiro sa chi sono, deve aver quindi parlato con gli originali. Potrebbe essere un'amica di Klaus e se la uccidiamo lui verrebbe sicuramente a vendicarsi e questo sarebbe peggio di qualsiasi altra cosa.

Mi duole ammetterlo ma devo cercare di impedire che la uccidano, se non altro per scongiurare che un flagello, peggiore di quello che sta colpendo Forks in queste ultime settimane, si abbatta sulla cittadina.

Se lo faccio sarà difficile che Sam mi permetta di entrare nel branco, ma credo sia meglio concedere il perdono alla morte lenta e dolorosa che Klaus potrebbe infliggergli.

Riprendo a correre spingendo con tutte le mie forze sulle zampe, devo raggiungere gli altri prima che la situazione degeneri.

Arrivo alla radura, siamo ancora nella parte della riserva di La Push, i Cullen sono all'esterno ma non posso intervenire. Il vampiro è accerchiato e i licantropi ringhiano.

Non capisco questo succhiasangue. O ha un desiderio di morte, sempre che possa morire, oppure è stupido o è più furbo di tutti noi: è lì in piedi circondato da sette fauci che non aspettano altro che il via libera di Sam per potergli squarciare la gola e invece di avere paura, sorride.

All'improvviso scatta il piano: Paul da sinistra e Jared da destra si scagliano sul vampiro.

C'è qualcosa che non torna in questa storia, la donna è troppo tranquilla e non accenna a spostarsi dalla sua posizione. Qualcosa ci sfugge.

Seth ulula di dolore e cade a terra in preda alle convulsioni. Leah subito corre verso il fratello senza sapere cosa fare. Prima che Paul riesca a raggiungere il vampiro subisce la stessa sorte del licantropo più piccolo. Jared si blocca e torna sui suoi passi.

Seth e Paul sono ritornati umani, non avevo mai visto niente del genere. Questa è senza ombra di dubbio magia, una strega è alleata con il succhiasangue.

Un cuore in più batte nella foresta. Guardo dritto in quella direzione: una giovane donna al limitare del bosco sussurra incantesimi. Quil la vede e si dirige verso di lei.

La strega risponde all'attacco del lupo color marrone scuro e un dolore lancinante colpisce tutti noi Quileute.

È come se il cervello friggesse, un calore insopportabile crescesse sempre più dentro il corpo per portarlo ad esplodere. Rumori stridenti colpiscono le orecchie fino a farle sanguinare e la testa è un vortice di caos, come mille persone che urlano contemporaneamente.

Piano piano cado in una situazione di torpore in cui gli occhi faticano a rimanere aperti e proprio nel momento in cui percepisci che l'anima sta volando via dal corpo fisico, il dolore cessa.

Le zampe tremano ma l'adrenalina obbliga i muscoli a darti la forza per rimetterti in piedi. Tra stordimento e sofferenza generale vedo qualcosa che non mi sarei mai aspettata: zia Grace che crea una bolla di protezione attorno ai licantropi con la sua magia che aveva repulso da sé ormai diciassette anni fa.

Il nuovo bersaglio è così diventato la strega complice del succhiasangue. Sam deve aver dato ordine di ucciderla poiché tutti cominciano a ringhiarle contro.

Il vampiro in questa situazione di trambusto è scappato e io ho bisogno di risposte. La strega lancia un incantesimo contro zia Grace che rompe la bolla per rispondere all'attacco proteggendosi.

ZIA: "Amber! Le catene!"

Ai suoi piedi qualcosa scintilla: due bracciali uniti tra loro da una catena: sono manette per impedire ad una strega di usare la magia.

Corro verso la zia con le poche energie rimaste, ritorno umana, afferro l'oggetto, con pochi balzi arrivo all'obiettivo e prima che lei abbia il tempo di pronunciare un altro incantesimo le manette scattano sui suoi polsi chiudendosi con uno schiocco metallico. 

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora