CAPITOLO 43

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Il funerale di Brody Farwell aveva riunito molte persone: la morte di un ragazzo di ventitré anni in una piccola comunità come quella di Forks scuote sempre tutti gli animi.

A metà navata avevo intravisto lo sceriffo. Il mio obiettivo era di farmi notare, in modo tale che non si insospettisse per la chiacchierata del giorno precedente, ma di riuscire ad andarmene per non scambiarci nessuna conversazione.

Durante la processione finale, che portava la salma dalla chiesa al cimitero, avevo incrociato il suo sguardo e non appena ero uscita fuori avevo lasciato il corteo alle mie spalle dirigendomi in direzione opposta.

La caccia notturna non si era conclusa nel modo sperato, ma non era stata neppure fallimentare: al posto del vampiro, che era riuscito a scappare, era stata catturata la strega sua complice.

Per tutta la mattina il branco Quileute aveva cercato per la foresta le tracce della misteriosa donna succhiasangue, senza però nessun risultato. È come sparita nel nulla...

Con grande stupore mio, e soprattutto di mia zia, la strega catturata, Lucy, è una Bennett. La genealogia di questa famiglia è davvero complicata, ma da quello che ho capito zia Grace è la cugina della madre di Lucy.

Il consiglio degli anziani ha decretato che la "prigioniera" debba stare nella capanna sede dell'assemblea in modo tale che possa sempre essere sorvegliata e soprattutto per poter controllare chi entra.

Il fatto che Lucy sia della famiglia di zia Grace non ha di certo agevolato la nostra posizione già alquanto in bilico: nessuna di noi due può infatti parlare con lei.

Di positivo c'è però che Sam ha vacillato: si è trovato faccia a faccia con creature di cui non conosceva i poteri e questo gli ha dato una scossa. Ovviamente non ha cambiato idea su di me, ma forse è bastato affinché in un futuro possa prendere più in considerazione le mie parole. Ho conquistato un briciolo di rispetto in più verso l'intero branco.

Lucy ha ancora indosso i bracciali che le impediscono di usare la magia. Il mio asso nella manica è che solo chi ha chiuso le manette sui suoi polsi può riaprirle.

Sono circa le tre del pomeriggio e per tutta la mattina Sam, insieme a Paul e Quil, ha fatto avanti e indietro dalla capanna interrogando la strega per estorcerle informazioni sulla vampira scappata.

Non mi sono intromessa per non accrescere il nervosismo e la tensione già abbondantemente presenti. Sono rimasta nello spiazzo lì davanti ascoltando attentamente ogni parola, movimento, respiro e battito cardiaco proveniente dall'interno.

Per fortuna nessuno ha alzato le mani e per sfortuna Lucy non ha aperto bocca. L'ennesima volta il cui l'alpha esce sconfitto dalla capanna, Seth ha il coraggio di parlare...

SETH: "Si potrebbe portare la strega a casa dei Cullen... Edward potrebbe leggerle nella mente e ottenere così ciò che vogliamo sapere..."

È un'idea che potrebbe funzionare ma che incontrerà forti opposizioni: Seth è l'unico che cerca di far fronte comune alleandosi anche con i Cullen, che per quanto ho visto e ascoltato non creano problemi e sono loro i primi a voler collaborare con i Quileute.

Tra tutti i licantropi cala il silenzio più assoluto, sono solo gli sguardi, i respiri e i versi gutturali a parlare.

LEAH: "Sono d'accordo con Seth."

PAUL: "Non chiederemo aiuto ai succhiasangue. È per colpa di esseri come loro che sta accadendo tutto questo!"

Paul è il più intollerante nei confronti dei vampiri, preferirebbe morire piuttosto che allearsi con loro.

"Concordo anche io."

Le mie parole risuoneranno a vuoto, ma credo sinceramente che l'idea di Seth possa funzionare.

QUIL: "Sono insieme a Paul."

PAUL: "Bene, siamo due pari... gli altri?"

Era ovvio che la mia opinione non contasse. Gli altri rimangono titubanti.

PAUL: "Allora?!"

LEAH: "Smettila Paul!"

Paul ringhia e in un attimo il suo corpo, percorso da scosse, si trasforma in un lupo. Leah non perde tempo e risponde con la stessa moneta. Il Quileute argentato si scaglia contro la ragazza cercando di morderle una zampa.

Seth muta nella sua forma animale per difendere la sorella. I tre licantropi si scontrano a più riprese diventando un gomitolo di folta pelliccia e guaiti.

SAM: "BASTA!"

Il tono dell'alpha fa raggelare il sangue nelle vene: schietto, deciso e inequivocabile.

SAM: "Chiederò a Carlisle se sia possibile che Edward ascolti i pensieri della strega. Il divieto per i Cullen di entrare a La Push rimane, quindi porteremo noi fuori la prigioniera che rimarrà sotto il giudizio del consiglio degli anziani."

Paul emette un guaito di disaccordo ma abbassa subito la testa in segno di remissione non appena Sam gli lancia uno sguardo fulmineo di ammonizione.

Devo ammettere che non mi sarei aspettata un'apertura da parte sua. Giorno dopo giorno riesco a comprendere sempre più, anche se con fatica, gli atteggiamenti e il carattere di Sam.

Alla fine lui rimane il più spaventato di tutti: è sempre vissuto qui a Forks, è il più grande del branco, si è trasformato per primo ed è stato educato per essere alpha e per esserlo in modo rigido e rispettabile. Non conosce altro se non questo.

Più che autorevole è autoritario. Ha poche certezze e per dimostrare il suo potere di leader si aggrappa con i denti e con le unghie alle regole. Egli per primo è insicuro e come tutte le persone insicure si rifugia nell'aggressività poiché confonde vincibilità con debolezza.

Non voglio dire che sia un cattivo alpha ma solo che segue poco il suo istinto per rimanere all'interno delle linee già predefinite. Forse dovrebbe fidarsi di più del suo branco e di se stesso. 

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora