LYDIA: "Cioè tu vuoi dirmi che sei stata tutta la notte da lui e non avete dormito insieme e non c'è stato un bacio o altro?"
"Esatto..."
LYDIA: "Assurdo!"
L'ultima parola la dice con troppa enfasi e i compagni nella classe si girano verso di noi.
ALLISON: "Evidentemente non se la sente ancora di baciarlo..."
"O forse ero troppo stanca per tutta la situazione vissuta che non ho pensato a questo..."
La rossa mi lancia un'occhiataccia e si mette ad ascoltare la lezione.
Io e Allison ci guardiamo, solleviamo le spalle e posiamo la nostra attenzione sul professore che intanto continua a spiegare.
Dopo scuola torno a casa e decido di parlare con la zia.
ZIA: "Hai un momento?"
"Volevo chiedertelo anch'io..."
Ci sediamo sul divano e lei stringe le mie mani.
ZIA: "Come hai fatto a scappare da Klaus?"
"Lui..."
Pronuncio queste semplici tre lettere in maniera chiara e non come l'inizio di una frase, in modo che non ci siano eventuali diverse interpretazioni.
ZIA: "Non è possibile..."
"Ho tentato una fuga. Sono arrivata in una stanza della casa dove c'erano delle bare così ne ho aperta una. Dentro c'era un uomo con un pugnale nel cuore e l'ho estratto... "
ZIA: "Elijah..."
Annuisco.
I suoi occhi si illuminano e il viso comincia a inumidirsi per le lacrime che iniziano a scendere dall'emozione.
"Quando Klaus stava per uccidermi lui è intervenuto. Mi ha salvata. Poi non appena ha capito chi fossi, ha intercesso per me affinché il fratello mi lasciasse andare..."
ZIA: "L-Lui sta bene..."
"Sì..."
POV ZIA GRACE:
Elijah è vivo.
Sette anni fa conobbi un uomo. Viveva non lontano da San Diego. Era molto affascinante. Nonostante avessi subito capito chi fosse mi risultava difficile non provare una certa attrazione nei suoi confronti. Non era come gli altri della sua specie. Di lui ci si poteva fidare, ti dava la sua parola ed eri certo del fatto che l'avrebbe rispettata.
Da uno scambio di poche parole in un bar, si arrivò a passare pomeriggi insieme e poi nacque un sentimento più profondo. Per poterlo vedere ero sempre io ad andare da lui: non volevo che Amber corresse il rischio di trasformarsi.
Dopo un anno di sola felicità però doveva anche arrivare il dolore. Elijah un pomeriggio venne da me e mi disse che dovevo fare i bagagli e andarmene. Suo fratello Klaus era venuto a conoscenza di noi due e sapeva che io ero una strega Bennett.
Voleva il mio sangue per un incantesimo. Non poteva essere qualcosa di buono. Con il sangue di una Bennett si possono praticare incantesimi, anche di magia nera, e non era saggio lasciare un ingrediente così potente nelle mani dell'ibrido originale.
Io non volevo andare via, non potevo: mio fratello viveva lì con sua moglie e sua figlia...
Elijah mi disse che sarebbe andato a parlare con Klaus per convincerlo a rinunciare. Nel frattempo cercai Colin e lui mi promise che mi avrebbe aiutata e protetta.
Nel tardo pomeriggio ero a casa di mio fratello con lui e mia cognata mentre la piccola Amber era con la tata.
Un frastuono ci sorprese tutti. L'ibrido aveva distrutto la porta principale. Dedussi che Elijah non era riuscito a farlo desistere.
Corremmo davanti all'ingresso e senza neppure avere il tempo di dire qualcosa o capire che cosa stesse succedendo, vidi mio fratello paralizzarsi e cadere a terra. Madison si precipitò da lui. Mi avvicinai cautamente anch'io. Colin aveva un pezzo di legno nello stomaco.
Lui non aveva la guarigione istantanea. Anche se in questo periodo fosse entrato in contatto con dei vampiri la sua discendenza, Amber, era già iniziata e la capacità di diventare licantropo ora era solo della ragazza undicenne...
COLIN: "Grace porta via M-Madison..."
KLAUS: "Permettimi di entrare. Prenderò solo un po' di sangue della Bennett, ti guarirò e nessuno si farà male..."
COLIN: "N-Non ti i-invito..."
KLAUS: "Sarà solo questione di tempo allora. Non credo ti manchi molto per esalare l'ultimo respiro e a quel punto avrò libero accesso alla casa."
Mio fratello cominciò a tossire pesantemente. Furono minuti lunghi e interminabili. Anche se non si era mai trasformato nel suo sangue era presente l'elemento soprannaturale che gli conferiva più resistenza.
Il tempo passava e né io né Madison avevamo la minima idea di cosa si potesse fare per salvargli la vita, la paura ci aveva paralizzate.
Poi vidi i suoi occhi chiudersi per l'ultima volta.
Cominciai a piangere come non avevo mai fatto, ma non potevo ancora permettermi di lasciarmi andare al dolore.
Klaus attraversò con un piede la soglia della porta. Corsi da Madison e la aiutai ad alzarsi. Lei non voleva lasciare il corpo del marito, ma non c'era tempo per questo.
"Madison guardami! Devi andartene via subito!"
Mi osservò confusa e in preda alla disperazione.
"Vattene via da qui, ora!"
Corse al piano di sopra. L'ibrido originale intanto si avvicinava a me.
Quello fu l'unico momento in cui rimpiansi di aver rinunciato alla mia magia.
Klaus arrivò a pochi centimetri da me. Aveva un sorrisetto soddisfatto sulle labbra. Non avrebbe avuto senso scappare.
"Dov'è Elijah?"
KLAUS: "Sono sinceramente dispiaciuto che la vostra bella storiella debba finire in tragedia: mio fratello si sta facendo una dormita nella sua bara..."
Mi afferrò la mano. Dal polso fece un'incisione per tutto l'avambraccio e iniziò a raccogliere in un vaso di vetro il mio sangue.
Vedevo il contenitore che continuava a riempirsi e l'ibrido non aveva l'espressione di uno che si accontentava: ne voleva ancora e sempre di più.
Dopo qualche minuto caddi a terra pensando di essere morta dissanguata.
Al mio risveglio però ero sul parchè dell'ingresso. Guardai la mia ferita: aveva smesso di sanguinare.
L'essere una strega, anche senza magia, annulla la mia capacità di potermi trasformare in un licantropo a contatto con vampiri, ma il fatto di essere la figlia di un Quileute dona al mio corpo un po' più di forza rispetto a uno umano, come per Colin...
Accanto a me c'era il cadavere di mio fratello. Non riuscivo a guardarlo così mi girai dall'altra parte e urlai. Madison era lì, con la gola squarciata in una pozza di sangue
.
Osservai di nuovo Colin: anche lui aveva gli stessi segni sul collo. Klaus si era nutrito di loro...Mi sedetti a terra e cominciai a piangere. Non doveva succedere tutto questo. Avevo perso mio fratello, mia cognata e persino Elijah. Ero disperata, sentivo un vuoto incolmabile dentro di me.
Poi mi ricordai: Amber.
Dovevo dirle che i suoi genitori non c'erano più. In quell'esatto momento giurai a me stessa che l'avrei protetta a qualunque costo, che l'avrei cresciuta cercando di tenerla il più lontano possibile dal mondo soprannaturale.
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L'ALTRO LATO
Manusia SerigalaESISTONO DIVERSE REALTÀ. COSA ACCADREBBE SE SI INCONTRASSERO? E SE SI SCONTRASSERO? Crossover di tre saghe: Teen wolf The vampire diaries Twilight La storia prosegue, con calma, ma prosegue!