CAPITOLO 29

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POV DEREK:

La notte in cui ero nel bosco con Amber entrambi abbiamo sentito un odore. Lei non penso l'abbia capito, o almeno non subito.

Invece io non ho avuto dubbi: dei Quileute sono arrivati a Beacon Hills probabilmente, anzi sicuramente, per lei...

POV SCOTT:

Non ha senso continuare a parlare con Amber come se fosse solo una conoscente.

È vero ha ucciso un uomo a sangue freddo decapitandolo con un morso netto e non si è pentita.

L'unico fatto è che avrei voluto saperlo da lei piuttosto che da Klaus e per questo invece si è scusata...

Non posso parlare con Derek e Peter e non con lei. Era quasi diventata la mia sorellina...

Arrivo a scuola e parcheggio la moto.

"Lydia! Amber è già arrivata?"

La banshee mi guarda con un'espressione sorpresa.

LYDIA: "Finalmente qualcuno ha capito che ignorare le persone non è la scelta giusta..."

La guardo con un'espressione di rimprovero.

LYDIA: "Comunque mi ha scritto che oggi non sarebbe venuta..."

"Sai il perché?"

LYDIA: "Non è stata molto dettagliata..."

"Dopo scuola passerò a casa sua..."

LYDIA: "Bene, mi sembra un'ottima idea!"

Sarà successo qualcosa? Ci sta nascondendo qualcosa?

Gli allenamenti di lacrosse finiscono in ritardo: oggi il coach aveva particolarmente voglia di urlare contro Greenberg.

Mi faccio velocemente la doccia, prendo la moto e arrivo a casa di Amber.

Respiro profondamente e suono il campanello. Non passa neanche un secondo che la porta si spalanca. Mi ha sicuramente sentito arrivare.

AMBER: "Scott..."

"Ciao, posso entrare?"

AMBER: "Ovviamente!"

Ci dirigiamo in salotto.

AMBER: "Che succede?"

"Volevo dirti che mi dispiace per aver fatto durare il mio silenzio così a lungo. Avevo bisogno di pensare e ho capito che non ha senso non considerarti più..."

Non dice niente, ma comunque mi risponde venendomi incontro e abbracciandomi. Uno dei suoi abbracci bollenti che non è per nulla cambiato da come me lo ricordavo.

AMBER: "C'è una cosa che dovrei dire a te e a tutti gli altri..."

"Va bene, li chiamo..."


POV AMBER:

Dopo poco siamo tutti intorno al mio tavolo della sala da pranzo. Ormai questo sembra essere diventato il modo per dare le comunicazioni importanti.

DEREK: "Prima che parli vorrei dire io una cosa..."

Annuisco.

DEREK: "Un paio di notti fa nel bosco c'era una traccia particolare..."

LYDIA: "È la stessa di cui ci ha parlato Amber?"

DEREK: "Sì, credo di aver capito..."

"Sono Quileute..."

DEREK: "Lo sai..."

"Diciamo che-"

La porta si apre improvvisamente e con fragore e i due soggetti della chiacchierata entrano in casa mia come nulla fosse.

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora