CAPITOLO 41

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Dovrei dire la mia teoria al branco dei Quileute e soprattutto a Sam?

Torno a casa e nel tragitto rileggo più volte le foto scattate al fascicolo sperando di poter ricavare qualche informazione in più sul vampiro.

Arrivata nella mia stanza prendo un quadernino vuoto e comincio a scrivere tutte le caratteristiche, di somiglianza e di differenza, tra le diverse specie di vampiri e licantropi.

Nell'annotare ciò che conosco mi vengono dei dubbi: i Mikaelson sono in grado di soggiogare tutti i vampiri delle loro discendenze, sarebbero in grado di soggiogare anche i membri della famiglia Cullen e chi è come loro?

Per chi discende dagli originali il morso di un licantropo è fatale, anche quello di un Quileute? E quello di chi è lupo mannaro a Beacon Hills?

Tutte queste domande sono senza una risposta. Ho già chiesto alla zia e mi ha risposto di non giocare con ciò di cui non posso sapere le conseguenze.

Per alcuni vampiri la luce è fatale, per altri invece è solo una seccatura poiché li rende innaturalmente appariscenti agli occhi degli umani.

C'è chi poi ad ogni luna piena perde il controllo e chi invece non ne subisce l'influenza.

Io credo che sia un vantaggio conoscere le diverse sfaccettature che ci possono essere all'interno di ogni specie, ma i Quileute sarebbero pronti per combattere contro qualcuno che non conoscono? E i Cullen?

Mi sento in dovere di andare da Sam per avvisarlo della mia ipotesi, magari però omettendo il fatto di essere entrata in una stazione di polizia e aver rubato delle informazioni riservate...

Esco di nuovo di casa e mi avvio verso la spiaggia, solitamente lì si trova sempre qualcuno del branco che si rilassa.

Trovo Embry e Jared che, nella forma animale, combattono tra loro per divertimento.

"Ragazzi sapete dove posso trovare Sam?"

Embry si ritrasforma e io mi giro di scatto. Anche se con lui c'è più confidenza lo trovo sempre imbarazzante rimanere così nudi davanti a tutti.

È un aspetto che però anche in me dovrà cambiare, prima o poi succederà che anche io mi debba ritrasformare davanti a loro.

EMBRY: "Se prendi il sentiero fatto per arrivare alla radura invece di girare a destra vai a sinistra e ti ritrovi ad una casa. Sam probabilmente è da Emily..."

"Va bene, grazie."

Non mi volto neppure e comincio a camminare per tornare sui miei passi. Dietro a me sento di nuovo i mugolii di divertimento. Deve essere bello trascorrere il tempo in modo spensierato come fanno loro.

Solo ora realizzo che da quando sono arrivata a Forks non mi sono ancora trasformata. Non ho ancora dato libero sfogo a quell'istintivo impulso che sento emergere dal profondo, da quella parte primordiale e innata che a volte cerco di reprimere.

Calpesto le foglie secche di dicembre che ormai cominciano a marcire e ad unirsi al terreno.

Anche se la casa è lontana dal sentiero principale, non appena devio sulla stradina indicata da Embry, sento gli schiamazzi delle voci di Seth e Quil.

Continuo ad avvicinarmi finché non vedo l'abitazione e subito dalla porta esce una giovane ragazza: pelle mulatta, capelli corvini e un sorriso sulle labbra interrotto da tre lunghe cicatrici che le partono dalla guancia, attraversano il collo fino a terminare sul petto: è Emily.

Seth mi aveva raccontato di lei, dell'imprinting di Sam e di quanto lui sia infastidito di quando qualcuno guarda troppo a lungo le cicatrici della sua ragazza.

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora