CAPITOLO 11

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Appena io e Derek entriamo nel loft, Lydia, raggiunta subito dopo da Allison, mi viene incontro abbracciandomi.

"Sto bene, non serviva che chiedeste a Derek di venirmi a cercare..."

Non appena pronuncio queste parole percepisco gli occhi del misterioso licantropo su di me.

LYDIA: "Volevamo venire noi ma lui ha insistito..."

Lo guardo con aria interrogativa. Lui distoglie lo sguardo alzando gli occhi al cielo...

SCOTT: "Comunque ci dispiace di non aver chiesto il tuo parere prima. Sappiamo che la decisione è tua..."

Scott è una persona a cui importa veramente degli altri. Le sue scuse sono sincere...

"Tranquilli non sono arrabbiata con nessuno di voi... Neppure con te Peter, anche se hai escogitato diversi modi per farmi fuori..."

PETER: "Mi piace il tuo caratterino. Cosa hai deciso?"

"Devo correre qualche rischio, penso di poter sopportare un graffio..."

STILES: "Va bene, allora iniziano i giochi. Scott prego puoi procedere."

PETER: "Non credo che sia una buona idea farlo fare a Scott..."

STILES: "Perché no?"

PETER: "È pur sempre un alpha..."

Mi avvicino a Derek fermandomi a mezzo metro da lui e tirando su la manica della felpa che indosso. Lui mi guarda stupito.

DEREK: "Perché pensi che voglia farlo io?"

"Ho due opzioni: te o Peter. Sinceramente credo che lui mi staccherebbe direttamente il braccio quindi lo chiedo a te perché tra le due scelte mi sembri quella che comporti meno rischio..."

PETER: "Oh ma che carina..."

Derek fa un sorrisetto sghembo accettando.
Con la mano sinistra prende il mio polso ma non stringe troppo. Nonostante la forza che penso abbia e l'atteggiamento che avrebbe detto il contrario, è delicato nel tocco.

Le unghie della mano destra sono invece diventate veri artigli e non me ne sono nemmeno resa conto. Non mi dà neanche un segnale che subito sento la mia pelle aprirsi.

Sposto lo sguardo in basso e vedo due graffi che stanno iniziando a grondare sangue.
Tutti si avvicinano e fissano la mia ferita. I secondi passano e ho la sensazione addosso di svenimento, credo di star perdendo troppo sangue. La pelle brucia e gli altri se ne accorgono.

SCOTT: "Amber siediti sul divano così ti disinfetto la ferita. Se dovevi guarire a questo punto il processo sarebbe già iniziato..."

Annuisco e faccio un passo verso il posto indicato.

La testa gira come una trottola impazzita. Sento le gambe che cedono e mi rendo conto che sto per cadere. Istintivamente metto il braccio ancora sano in avanti per proteggermi e mi preparo all'impatto con il pavimento.

Dopo qualche istante realizzo di non aver ancora battuto per terra e non ne capisco il motivo. Sento una pressione sui miei fianchi. Qualcuno mi ha presa al volo. È lo stesso tocco stranamente delicato di prima...

Sento le palpebre che si fanno pesanti. Chiudo gli occhi ma ancora riesco a percepire cosa accade intorno a me. Intuisco di essere sdraiata su una superficie morbida.

Provo un dolore più forte sulle mie ferite ed emetto un gemito arricciando il naso.

SCOTT: "Scusami tanto. So che fa male, ma devo disinfettarti affinché non si infetti..."

Quando apro gli occhi sono sul divano in mezzo a qualche cuscino. Le due ragazze sono sedute accanto a me. Guardo il braccio e vedo delle bende ben strette.

"Non ha funzionato, vero?!"

ALLISON: "No..."

Annuisco leggermente rassegnata.

LYDIA: "Come ti senti?"

"Mi fa male il braccio e la testa ma niente di insopportabile."

STILES: "Come volevasi dimostrare l'idea di Peter era terribile..."

SCOTT: "Non discutiamo per favore."

Prendo il telefono per vedere l'ora. Sono quasi le otto e devo tornare a casa dalla zia.

"Devo andare, sono in ritardo."

ALLISON: "Va bene ti accompagniamo."

Con molta lentezza prendo il giacchetto e ci dirigiamo verso la porta d'uscita.

"Ciao e grazie Derek per avermi presa al volo..."

Gli sorrido e usciamo dal suo loft.

POV DEREK:

Non credevo che potesse avere così tanto coraggio da farsi graffiare da un lupo mannaro.

Quando si è avvicinata a me aspettando che lo facessi sono rimasto completamente di stucco. Mi è quasi dispiaciuto doverla trattare in quel modo.

Il suo braccio ha iniziato a sanguinare copiosamente. Sentivo il suo respiro diventare affannoso e non appena si è mossa per dirigersi verso il divano ho subito capito che non ci sarebbe arrivata.

Mi sono spostato vicino a lei appena in tempo per afferrarla prima che cadesse. Le mie mani le hanno stretto i fianchi. L'ho presa in braccio e adagiata sul divano mentre Peter portava a Scott l'occorrente per medicarla.

Ormai si è fatta notte e mi sdraio sul letto per dormire. Respiro profondamente e sento un odore che non è di questa casa, ma non è neppure a me sconosciuto.

Mi alzo e mi dirigo verso la poltroncina del salotto. Vedo una felpa che non riconosco. La prendo e la annuso meglio. È il suo odore. È la sua felpa. Ricordo che Scott gliel'ha tolta per poterla disinfettare meglio.

La annuso di nuovo. È un odore gradevole, dolce ma intenso, con quella nota da licantropo che nessuno di noi capisce ancora come sia possibile.
È un mistero il fatto che non si trasformi. Non mi era mai capitato di incontrare una persona con questo problema. Anche Peter, che aveva normalizzato la situazione persino agli occhi di Scott, Stiles, Allison e Lydia, in realtà è confuso.

Il suo odore rimane impresso nelle mie narici. Ritorno a sdraiarmi.

Una parte di me è consapevole di essere attratto da Amber. Quando l'ho guardata intensamente negli occhi vicino al bosco mostrandole anche i miei, volevo essere sicuro delle sensazioni che aveva avuto Scott e così è stato come se le guardassi dentro. È stato come se si fosse aperto un portale, un passaggio che mi ha mostrato un oceano d'innocenza.

È la stessa innocenza che strappai con violenza ad un'altra ragazza tempo fa, quando chiesi ad Ennis di morderla senza dirle nulla, solo per il mio egoistico desiderio di non doverle più nascondere la verità perché troppo spaventato dall'idea che non mi accettasse per ciò che sono realmente...

Amber e lei si somigliano in un certo senso: stessa innocenza e gentilezza, stessa risolutezza nell'ottenere ciò che vogliono e stesso modo di parlare con quella nota di sfida.

È questa somiglianza che oggi mi ha spinto ad andare a cercarla, non volevo che le accadesse niente...

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora