CAPITOLO 40

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La stazione di polizia si trova in una delle stradine laterali del centro. È decisamente molto piccola: finestre senza inferiate, poche telecamere di videosorveglianza, una porta principale e una sul retro.

Mi guardo intorno: davanti alla sede ci sono solo due veicoli parcheggiati quindi non ci dovrebbero essere molti agenti all'interno.

Anche se Stiles mi ha insegnato tutti i trucchi per potermi introdurre in una stazione di polizia senza essere notata, il primo tentativo che farò sarà diverso.

Mi avvicino all'entrata principale e quando ho la mano sulla maniglia mi colpisce un manifesto attaccato alla bacheca della caserma.

"BRODY FARWELL, 23 anni, i familiari ne piangeranno la morte giovedì nella chiesa di Forks."

Mi viene subito in mente un'idea.

Entro con decisione nella stazione e vado subito a rivolgermi all'agente alla reception.

"V-Vorrei parlare con lo-lo sceriffo, per favore..."

La voce mi trema e comincio a singhiozzare tra una lacrima e l'altra.

AGENTE: "Va tutto bene signorina?"

"È-È possibile vedere lo sceriffo?"

AGENTE: "Sì certo glielo chiamo subito."

L'agente attraversa una porta e io mi guardo intorno per capire bene la struttura.

Poco dopo ritorna.

AGENTE: "Venga mi segua, l'accompagno dallo sceriffo."

Oltrepasso anch'io la porta e al di là si trovano sei scrivanie tutte insieme.

AGENTE: "Bussi, lo sceriffo la aspetta."

Faccio come mi dice. Una voce dall'altra parte mi dice di entrare.

La stanza non è tanto grande: una scrivania con dietro un'ampia libreria e due poltroncine.

"Mi-mi scusi se l'ho disturbata..."

SCERIFFO: "Prego si accomodi signorina. Il mio agente ha detto che mi stava cercando."

Mi indica dove potermi sedere.

Le lacrime scendono sempre più a flotti.

SCERIFFO: "Cosa posso fare per aiutarla?"

Abbasso lo sguardo e mi sfrego nervosamente le mani.

"B-Brody il-il ragazzo che è m-morto ieri, era mio amico..."

SCERIFFO: "Mi dispiace per la sua perdita."

Continuo a piangere.

"Volevo s-sapere che cosa sapevate sulla sua morte... So che non sono un-un familiare ma speravo che potesse dirmi qual-qualcosa..."

SCERIFFO: "Signorina..."

Alzo lo sguardo per incontrare il suo. I miei occhi sono rossi e gonfi per le lacrime e chiedono aiuto. Lo sceriffo tira un sospiro.

SCERIFFO: "Non posso dirle molto, ma le assicuro che il suo amico non ha sofferto, è stata una morte indolore."

"D-Dicono che è s-stato... u-ucciso..."

SCERIFFO: "Le voci che girano non sono sempre la verità..."

Annuisco, ma continuo a piangere.

SCERIFFO: "Voi siete nuova in città?"

Singhiozzo.

"Io non sono di qui, vivo a Seattle. Ogni tanto d'estate capitavo qui in vacanza ed è così che ho conosciuto... B-Brody... Sono venuta qui quando ho saputo dell'accaduto..."

SCERIFFO: "Immagino tu sia tornata per il funerale di domani..."

Annuisco nel mentre singhiozzo ancora.

"S-sarebbe possibile avere dei fazzoletti?"

SCERIFFO: "Certamente, aspetti un momento."

Lo sceriffo esce dall'ufficio.

Ho circa trenta secondi.

Mi avvicino alla scrivania: il fascicolo che mi interessa è l'unico lì sopra.

Prendo il telefono e scatto foto a tutte le pagine che riesco. Riposo il fascicolo nella stessa posizione e torno a sedermi giusto in tempo per quando rientra lo sceriffo.

"L-La ringrazio moltissimo..."

Mi offre i fazzoletti e ne prendo alcuni cominciando ad asciugarmi le lacrime e a soffiarmi il naso.

"A-Adesso vado, la ringrazio molto per il suo tempo e scusi il disturbo."

SCERIFFO: "Non si preoccupi, sarò lieto di vederla domani al funerale."

"Ci sarò sicuramente..."

Esco dall'ufficio dello sceriffo, passo davanti all'agente della reception che saluto cordialmente e oltrepasso l'ingresso principale.

Fuori prendo un bel respiro e mi asciugo le guance rimaste umide. Domani dovrò andare ad un funerale.

Mi fermo su una panchina del parco e comincio a leggere le foto scattate al fascicolo.

Gli agenti hanno solo un testimone.

Le persone non parlano molto volentieri quando accadono fatti inspiegabili e morti misteriose. La maggior parte degli abitanti non è a conoscenza del mondo soprannaturale eppure il loro subconscio suggerisce una spiegazione al di sopra del normale e la paura che qualcosa possa succedere anche a loro impedisce di parlare.

Una signora anziana dice di aver incrociato una giovane donna molto bella, dai capelli mori, lunghi e ricci su Campbell Street e che quando ha svoltato l'angolo, ritrovandosi su Tillicum Street, ha visto il cadavere per terra.

La signora poi ha subito chiamato l'ambulanza ma all'arrivo dei soccorsi non c'era più niente da fare. L'ora del decesso è stimata intorno alle 15:40.

Osservo Campbell Street: è una via che per tutto il pomeriggio è sempre assolata. Credo che se la testimone, seppur anziana, avesse visto una persona molto luminescente se lo sarebbe ricordato...

Arrivo alla parte dove sono inserite le immagini. Il medico legale ha scritto che il giovane presenta sul collo due profondi fori, ovviamente per me sono i denti del vampiro, ma non ha altre lesioni sul corpo. Non presenta segni di lotta sulle mani e quindi non ha provato a difendersi.

Chiunque davanti a morte certa proverebbe a liberarsi da una morsa simile a meno che tu non sia soggiogato a rimanere fermo...

L'ALTRO LATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora