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Il violinista conosceva l'amore, ma quello rivolto alla musica, al suo violino compagno del suo percorso, quello che lo aveva reso famoso.
Non conosceva altro amore al di fuori di esso, per lui quel tipo di esperienza portava solo a consumarsi, ad indebolirsi, perché amare qualcuno che può tradirti quando meno te lo aspetti, questo era il suo pensiero.
La musica era la sua compagna, colei che non l'aveva mai abbandonato, c'era sempre stata, quando era felice e soprattutto quando all'improvviso il suo mondo era crollato sotto i suoi piedi.
Se si poteva dire Key era vergine solo nella sfera amorosa, il suo corpo lo soddisfava, ma nemmeno così tanto spesso, sembrava che la musica lo riempisse così tanto da non avere bisogno di altro, nemmeno della famiglia che lo aveva rinnegato quando finalmente aveva trovato il coraggio di fare coming out.
Anche in quello però aveva trovato un lato positivo, la probabilità che qualcuno venisse a sapere la sua identità era calata ulteriormente.
Lui s'era isolato dal mondo, ne veniva a contatto solamente quando si esibiva e quando sceglieva il suo allievo, per il resto del tempo si chiudeva nella sua bolla dove solo la melodia del suo violino aveva libero accesso, nient'altro.
Il suo anonimato era esteso anche verso il suo stesso staff, in loro presenza portava sempre la maschera.
Lui si era creato da solo la sua fortuna, era partito da zero e non avrebbe distrutto tutto ciò che aveva costruito solo per soddisfare la curiosità altrui.
Il suo manager aveva accettato le sue condizioni, lo aveva scoperto per caso su YouTube.
Aveva visto tutto il suo percorso tramite i video che caricava giornalmente, aveva visto crescere i suoi fan, colpiti dalla sua bravura e da ciò che riusciva a trasmettere tramite un semplice video.
Si era stupito anche della sua furbizia, non caricava il video dallo stesso PC, l'IP era sempre diverso, proveniva da locali internet diversi, così tanto frequentati che era quasi impossibile riuscire a risalire chi lo avesse caricato.
Come ulteriore garanzia c'erano gli orari, anche quelli variavano, lui voleva che lo seguissero esclusivamente per la sua musica, che nient'altro interferisce con il suo obiettivo.
Il mondo era fin troppo superficiale, si sarebbero soffermati sul suo aspetto, chi lo avrebbe apprezzato o meno, ma non era questo che voleva Key, non aveva paura del giudizio altrui, lui voleva solo che apprezzamenti o critiche ovviamente costruttive fossero rivolti solamente alla sua musica, a ciò che creava.
Uno tra gli obiettivi dell'artista era anche quello di riuscire a lenire le ferite, a curare lievemente il dolore con la sua melodia, la stessa che lo aveva salvato quando aveva toccato il fondo.
La musica dell'artista mascherato stava già aiutando un ragazzo che lottava ogni giorno con se stesso, con i suoi pensieri sbagliati, per la sua poca autostima.
Era cresciuto in una famiglia solare, che gli aveva sempre dimostrato tutto l'affetto possibile, sia lui che suo fratello maggiore Nam, con il suo lavoro riusciva solo a mantenersi, l'accademia era a spese dei genitori.
Era quello il problema, voleva dimostrargli che erano soldi ben spesi, ma una vocina nella sua testa non faceva altro che dirgli che era un fallito, che stava facendo buttare al vento i soldi dei suoi amati genitori, si odiava per questo.
Probabilmente tali pensieri erano sorti nel corso degli anni, era sempre stato abituato a dare troppo agli altri e ciò che riceveva non era nemmeno un quarto.
Gli hanno sempre insegnato che non si deve dare per essere sicuri di ricevere, ma non era questo che aveva ferito il ragazzo.
La ferita era sorta quando non era mai riuscito ad incolpare le persone sbagliate, era riuscito solo ad assumersi tutte le colpe, tale comportamento aveva portato solamente ad un risultato, sentirsi costantemente inadeguato, sbagliato.
E quel ragazzo troppo buono e un po' spento da tempo trovava il suo posto tra le note della musica di Key, tra di esse si sentiva quello di un tempo, quello sorridente e socievole, ora era l'opposto, distaccato e freddo.
Ormai mancavano pochi giorni, Key avrebbe scelto il fortunato che avrebbe beneficiato dei consigli e della sua compagnia.
E quel ragazzo disteso al letto con la musica del suo idolo che lo avvolgeva non ce la faceva a non sperare, anche se per lui era inadeguato e poco meritevole nutriva comunque una piccola speranza dentro di sé.

-Key anche se non mi sceglierai mai vorrei solo che mi guardassi, anche solo per un piccolo istante-.
Sospirò e chiuse gli occhi, si addormentò cullato dalla melodia che tanto amava.

Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora