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Key aveva appena finito di comporre il suo nuovo brano, scrisse l'ultima nota sul pentagramma e poi inviò un messaggio a Taehyung, ma non in veste di bodyguard ma di amico, dopo il dovere aveva bisogno del piacere, aveva bisogno di parlare con qualcuno, di confessare ciò che sentiva dentro, il trambusto che lo stava letteralmente facendo dannare.
L'artista dopo una decina di minuti diede l'accesso al suo amico di entrare nel suo appartamento.
Lo invitò ad accomodarsi sul divano mentre lui preparava due Gin Lemon, lo raggiunse poco dopo e gli porse il suo bicchiere sedendosi poi sul divano vicino alla poltrona dove si era accomodato lui.

"Solitamente è l'ora che si chiama l'amante non la propria guardia del corpo barra amico".
Disse ridacchiando Taehyung.

In effetti era l'una di notte, fortunatamente aveva appena staccato il suo turno lavorativo, ma probabilmente sarebbe andato comunque, anche se si fosse trovato comodamente a casa, tra di loro c'era una bella amicizia, soprattutto pura, non nascondeva secondi fini come tanti avrebbero potuto pensare malignamente, nella cerchia ristretta dell'artista non rientrava nessuno del suo staff.

"Non ce la farei, ti vedo troppo come un fratello ormai, sarebbe un incesto".
Disse Key fingendosi schifato facendo ridere di rimando l'opposto.

"Hai rovinato tutto il romanticismo, mi stavo per dichiarare mio violinista mascherato".
Lo disse così seriamente e con un tono deciso che risultò credibile fin quando non scoppiò a ridere vedendo gli occhi sgranati di Key.

"Sei un idiota".
Sbuffò l'opposto dandogli una leggera pedata sulla caviglia.

"Ahhahaha...Sei tu che sei un credulone".
Sghignazzò terminando poi di bere il suo drink.

"Ho finito l'alcol, sputa il rospo".
Aggiunse, appoggiò il bicchiere vuoto sul tavolino, quello posto davanti a lui e lo guardò vedendo che se ne stava in silenzio, il suo drink era quasi intatto, tra l'orario e ciò dedusse che fosse decisamente importante il motivo che lo aveva spinto a contattarlo.

"Ehi, che succede ? "
Lo fissò più intensamente per spronarlo a parlare, finalmente Key alzò lo sguardo guardandolo.

"Pensavo che non sarebbe mai arrivato questo giorno, il momento in cui avrei messo in dubbio la mia vita, la mia scelta".
Disse sospirando colpendo con le dita la maschera facendogli capire cosa intendesse.

"Questa persona deve averti fatto perdere totalmente la testa per farti dire una cosa del genere. Ci conosciamo da un pezzo e non hai mai nemmeno sfiorato l'argomento".
Disse seriamente Taehyung, sapeva quanto amasse la sua musica e anche la maschera che indossava, perché quella barriera materiale ne aveva abattute di barriere invisibili, una tra queste la superficialità.

" C'è tanto in gioco, ma è la prima persona che mi crea questi dubbi ".
Sospirò, appoggiò il bicchiere sul tavolino e andò indietro con la schiena appoggiandosi con la testa sullo schienale.
Fece un altro lungo sospiro prima di aggiungere.

"Inoltre ho fatto una cazzata, cazzo".
Imprecò alzandosi per puntare lo sguardo sull'amico che lo stava guardando di rimando quasi sconvolto, era comprensibile, non aveva mai detto niente del genere, neanche lontanamente, era quasi un'eresia ciò che aveva appena detto.

"Magari azzardo, ma penso che c'entri qualcosa la tua identità".
Disse Taehyung riprendendosi.

"Potrebbe essere".
Controbatté l'opposto strofinandosi le cosce con le mani per il nervoso.

"Se sei arrivato ad avere questi dubbi forse è arrivato il momento di mostrarti, di togliere la maschera".
Disse sorridendo l'amico, sapeva che sarebbe stata una grande scelta per lui.

"Ci penserò, andrò in un posticino per schiarirmi le idee ".
Li sorrise grato che lo avesse ascoltato, stava meglio dopo essersi liberato di quel peso, anche se era solo all'inizio.

"Buona fortuna, se hai bisogno chiamami, ma niente incesti".
Disse ridacchiando uscendo poi dall'appartamento.

La sera successiva furtivamente nei panni di Jungkook l'artista uscì dal suo palazzo.
Aveva bisogno di ritornare nel suo locale preferito per prendere la decisione più importante della sua vita.
Nemmeno si accorse che quando entrò nel locale qualcuno l'aveva già adocchiato, anche per Jimin quel luogo era diventato uno tra i suoi locali preferiti, stavolta era andato in solitudine, era appena uscito dal bagno quando notò l'ingresso del corvino, il cuore gli era balzato in gola, ma ritornò in sé, doveva trovare il modo di dare una risposta ai suoi dubbi.





Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora