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La diretta era iniziata molto bene, avevano ricevuto diversi complimenti, scorrevano velocemente i commenti, come crescevano gli spettatori.
A volte era difficile riuscire a leggere cosa scrivevano, ma sembrava che la cattiveria avesse una corsia preferenziale, il tempo rallentava, come se ti volesse dare modo di non farti scappare le mele marce, perché non potevano essere definite diversamente.
Gli occhi di Key inquadrarono quei commenti sparsi, li avrebbe voluti cancellare all' istante, pregava solo che fossero sfuggiti al biondino.
Lo guardò con la coda dell' occhio e notò quel leggero cambiamento, era bravo ad aver fatto solo una cosa impercettibile.
Quando però arrivò quel messaggio fu lui stesso a non riuscire a trattenersi, non avrebbe permesso a nessuno di umiliare in quel modo Jimin, non potevano definirsi fan e non avrebbe giustificato quelle parole.

"Non vogliamo condividerti, lui non è alla tua altezza".

Le parole feriscono molto più affondo di una pugnalata, Jimin fece finta di non averle lette ma l'opposto sapeva benissimo che lo aveva fatto, anche se fossero sfuggite lui non ci sarebbe passato sopra.
Si girò verso Jimin sorridendo, venne ricambiato con un sorriso lieve, quasi timoroso, non voleva mettere in difficoltà l' artista.
A Key, o meglio a Jungkook non importava più rallentare, andare a piccoli passi, lui voleva proteggere e esprimere ciò che provava per Jimin.
Avevano sorriso e ringraziato per quei minuti di live, ma non potevano continuare a farlo dopo quei commenti, i veri fan gli avevano difesi e lui non voleva essere di meno, una persona cara va protetta.

"Forse qualcuno ha già capito che Jimin non è solo un collaboratore artistico".
Sorrise riportando lo sguardo verso lo schermo lasciando basito il nominato che non capiva quanto voleva esporsi ne tanto meno perché lo stesse facendo.

"Invito, per ora gentilmente le persone a scusarsi".
Sorrise.
"Jimin è una persona che stimo, non stiamo facendo una gara. Non permetto a nessuno di ripetere ciò che ho letto".
Prese la mano di Jimin e la strinse intrecciando le loro dita, lasciando il biondino sempre più sorpreso, ma strinse la presa e non riuscì a non sorridere.

"Non è la mia altezza, ma è al mio fianco come oggi,come domani e se vorrà per sempre".
Rivolse lo sguardo a Jimin portando la sua mano all' altezza della bocca baciandogli il dorso non smettendo di guardarlo.

Con la mano stretta sulla sua riportò l' attenzione sullo schermo vedendo i commenti fioccare, non ne aveva trovato uno di negativo, se ci fossero stati erano sicuramente finiti ricoperti da tutti gli altri dove si congratulavano e li definivano una bellissima coppia, dove chiedevano un altro brano a quattro mani.
Jimin aveva il volto in fiamme, non riusciva a dire niente, annuiva e sorrideva, ogni traccia di tristezza era stata spazzata via, non dai commenti ma dalla bellissima persona che aveva al suo fianco.
La live terminò e Jungkook bramoso di contatto sollevò Jimin dalla sua poltrona mettendolo a cavalcioni su di sé.

"Ora finalmente sei tutto mio".
Sussurrò sul suo collo prima di avventarsi su di esso con baci umidi facendo mugugnare il biondino.

Forse non ci avrebbe mai fatto l' abitudine, al momento gli sembrava di vivere ancora un sogno, un po' di realtà la percepì quando sbucò fuori un commento in live prima della chiusura.

"Jimin è un dono, trattalo come tale perché non merita niente di meno".
Fu scritto dal suo migliore amico, era proprio fortunato.

Mentre i violinisti si stavano consumando a vicenda nei loro cuori ormai una cosa era certa, si erano ritrovati, uniti e non si sarebbero mai più separati.
Le tempeste future le avrebbero affrontate insieme.

Key "Il violinista" JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora